Stregagatto 2000
Josè Luìs Sanchèz Martìn
Si è svolta in questi giorni a Roma la 14° edizione dello
Stregagatto, premio nazionale dedicato al teatro per l’infanzia e la
gioventù, ideato, promosso e realizzato dll’ETI (Ente Teatrale
Italiano) e ospitato come di consueto dai teatri romani Valle e
Quirino. L’attuale edizione ha visto in scena i lavori delle sei
compagnie finaliste: Socìetas Raffaello Sanzio con “La prova di un
altro mondo”, Nautai Teatro con “Cantico del nascere”, C.R.E.S.T
con “La Mattanza”, Teatro Kismet OperA con “Uccelli”, Le
Nuvole con “Victor, storia di un ragazzo selvaggio” e Cada Die
Teatro con “Mariposa, la farfalla meccanica”.

I finalisti hanno superato la selezione operata su una rosa di
venticinque spettacoli segnalati all’ETI dai Teatri Stabili di
Innovazione (ex Centri di teatro-ragazzi) a seguito di un più vasto
censimento volto non solo a candidare i migliori lavori ma anche a
cogliere lo stato attuale del teatro per i giovanissimi. Una giuria
nazionale, formata da Gabriele Ferrari, Andrea Porcheddu, Cristina
Valenti e Nicola Viesti, ha scelto secondo i criteri di valutazione
dell’artisticità, della qualità della relazione tra scena e platea
e infine del valore dell’esperienza teatrale e sulla sua capacità
di produrre conoscenza.
Al termine di questo approfondito esame la giuria ha voluto
sottolineare come, nonostante sia cresciuto il livello di
professionalità e di maturità da parte di chi si rivolge con il
proprio teatro all’infanzia e alla gioventù, vi siano però ancora
importanti lacune in ordine a un “uso troppo rassicurante dei
risultati acquisiti” e dunque la conseguente “cristallizzazione
della ricerca” e un “atteggiamento di mestiere”.
Complesssivamente però quello che più preoccupa la giuria e che noi
siamo lieti di sentire da una fonte istituzionale super partes è che
il livello dell’elaborazione artistica è molto spesso insufficiente
e “richiederebbe un maggior approfondimento del lavoro attorale e
drammaturgico”. Viene segnalata inoltre la “necessità di un
dialogo più qualificato con gli insegnanti e di una maggiore
corrispondenza tra proposta della compagnia e destinatari di
riferimento”.

La fase finale del premio ha visto i lavori delle sei compagnie
selezionate valutati da una giuria internazionale presieduta da Renzo
Tian, Commissario straordinario dell’ETI, affiancato da Murielle
Chevalier, Carolo Healas, Reiner Mennicken, Vinicio Ongini,
Mariateresa Surianello e Giorgio Testa.
A nostro avviso, la scelta di differenziare le fasce d’età a cui si
rivolgono gli spettacoli è stata felice e indice di una maggiore
sensibilità complessiva nei riguardi di un pubblico altamente
ricettivo, privo di strumenti di elaborazione indispensabili al
discernimento e quindi maggiormente esposto ai messaggi e alle forme
adottate per esprimerli degli spettacoli teatrali, che spesso e
volentieri abbiamo trovato essere ruffiani e ammiccanti in modo
televisivo paragonabile al peggio che sia dato vedere - come i
monologhi dell’evirato Tonio Cartonio nella sua Melevisione - quando
non addirittura diseducativi, ora per una penuria artistica sul
livello della scrittura, della recitazione o della regia, ora per un
compiacimento “colloso” verso la dimensione “buia”, il cupo,
la morte, la drammaticità a tutti i costi senza avere le capacità
per condurre i bambini i questi territori, semplicemente per catturare
la facile suggestionabilità dei bambini che possa sopperire alla
mancanza di veri mezzi creativi e di mestiere.
Evidentemente non è il caso degli spettacoli visti in questi giorni i
quali hanno espresso un livello di professionalità, di “artigianato
teatrale” per lo più apprezzabili e comunque di buon livello.
Il vincitore del Premio Stregagatto 2000 è stato Nautai Teatro con lo
spettacolo ” Cantico del Nascere”
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