Vittoria di Piera
Angelica Alemanno
La stagione teatrale del Teatro Vittoria di Roma si apre quest'anno
con uno spettacolo dai nomi illustri: primo fra tutti quello di Piera
Degli Esposti, attrice poliedrica e impegnata, che già quest'estate
ci ha deliziato con numerose letture e un'indimenticabile versione
della Rappresentazione della Passione ai Mercati traianei. Poi c'è il
nome di Antonio Calenda, che firma la regia, ancora una volta al
fianco di Piera, e quello di Gianni Borgna, odierno Assessore alle
politiche culturali. Non avevamo dubbi che un autore del calibro di
Borgna trovasse il modo di rappresentarsi, ma di sicuro ci fa ancora
più piacere che il tema sia quello della canzone italiana del '900,
così nota al nostro Assessore (che ha già pubblicato per la Laterza
una Storia della Canzone Italiana) a riscaldare la platea del
Vittoria.
Il pubblico di questo teatro nel cuore della capitale, nonché del
mitico quartiere Testaccio, è ormai avvezzo a spettacoli di grande
richiamo che attirano, oltre che per la bravura degli interpreti della
Compagnia Attori e Tecnici, anche per la comicità delle pièce, per
lo spazio riservato a prodotti esteri invedibili altrove, e
soprattutto per la presenza della musica. Ed è alla musica che lo
spettacolo Fin de siècle, Viaggio nella canzone Italiana del '900
è dedicato.

Ripercorrendo cento anni della nostra canzone, grazie a cinque
attori-cantanti accompagnati dalla Big-Band del maestro Pino Iodice,
Piera Degli Esposti è la Virgilio-Conduttrice, allegra, stupita,
malinconica e severa, per una serata diversa, all'insegna
dell'intrattenimento piacevole, ma anche della memoria
documentaristica di un epoca che qualcuno, forse, ha già dimenticato.
E sul ruolo del teatro e sui diversi ruoli che Piera Degli Esposti ha
avuto modo d'interpretare in questi ultimi anni, verte la breve
intervista che segue con l'attrice, ancora memore dell'ultima
intensissima esperienza che l'ha coinvolta come attrice e come donna:
il ruolo di Maria della Rappresentazione della Passione, sempre
per la regia di Calenda.
Fra tutti è senz'altro il ruolo della Madonna, interpretato con una
sofferenza così profonda da sembrarne straniata, a pervadere la scena
di quell'umanità anti-agiografica che caratterizzava l'intero
spettacolo, andato in scena per un mese intero, fino allo scorso 22
luglio, nella splendida cornice dei Mercati Traianei. Hanno preceduto
Piera Degli Esposti nello stesso ruolo (il primo allestimento risale
al 1978) attrici come Elsa Merlini, Claudia Giannotti o Pupella
Maggio.
Parlando a lungo con Piera Degli Esposti scopriamo che lei per prima
ha vissuto quell'esperienza come un privilegio non solo professionale.
Oggi più che mai a Roma la scelta e il senso dei luoghi di
rappresentazione, laddove non si tratti di teatri tradizionali, assume
un valore rilevante tanto da accompagnare spesso il senso della
rappresentazione stessa.
"Credo che con l'accordarci lo spazio inusuale dei Mercati
Traianei Roma abbia voluto rendere omaggio a Calenda e a noi altri
attori della Compagnia", spiega Piera Degli Esposti. "Un
omaggio controcorrente, giacché al giorno d'oggi i grandi eventi
legati alla promozione dei luoghi archeologici della capitale sono
affidati soprattutto alle grandi produzioni straniere: l'uso del
Colosseo per la messa in scena dell'Edipo Re ne è un esempio
lampante. Recitare in questo luogo è quindi stata per noi una
esperienza doppiamente indimenticabile: innanzi tutto ci ha resi
felici l'utilizzare uno spazio che mai prima d'ora aveva ospitato una
rappresentazione teatrale vera e propria, poi abbiamo avuto il
privilegio di seguire ogni sera, prima dello spettacolo, una guida che
ci spiegava l'origine degli scavi e l'uso antico di questa parte dei
Fori."
"Ma ciò che ritengo davvero una scommessa vinta,", continua
l'attrice, "è stato il coinvolgimento del pubblico che, forse
proprio complice il fascino del luogo, ha resistito persino alle
intemperie di vento e pioggia; e per un'Estate Romana che ha promosso
accattivanti serate di musica leggera, tra Almamagretta, 99 Posse e
Morandi, la nostra è stata davvero una vittoria inaspettata".
Che valore ha avuto, nella sua carriera, l'interpretazione di Maria?
"Devo ammettere che non mi sarei mai aspettata di essere la
Madonna del 2000. Questo è senz'altro un anno simbolo, e nella mia
storia personale questo ruolo è arrivato quasi per placarmi, per
farmi riflettere e darmi un forte segno, per ridimensionare tutti i
guai della mia vita personale. Mi aiuta tutt'ora a comprendere la
futilità di molte preoccupazioni quotidiane".
Quali sono, secondo lei, gli ostacoli più grandi che il teatro
italiano deve superare oggi per riconquistare il suo pubblico?
"Credo fortemente che il Teatro non debba essere prevedibile:
sono contro il 'teatro del sonno', come del resto non amo le persone
così noiose che mi fanno addormentare. Io che vengo dall'Avanguardia
sono ancora convinta che il teatro debba provocare. Mi interessano
soprattutto i lavori che fanno della scena un motivo di ricerca".
Quali sono stati i suoi ultimi impegni, prima di approdare al
Vittoria con Fine de Siècle?
Dopo la tournée della Passione in altre piazze d'Italia. Poi, il
primo agosto, c'è stata una lettura interpretata di Dante a
Civitavecchia, accanto a me c'era Galatea Ranzi. Dal 17 agosto sono
stata in tournèe a l'Aquila e provincia fino a Sulmona con
"Pierino e il Lupo" per la regia di Emilio Bonucci e con un
testo di Dacia Maraini. Attualmente sto lavorando alla riscrittura di
una sceneggiatura per un film tratto da un corto, Alice dalla
quattro alle cinque, per la regia di Jonata Zarantonello.
Fin de siecle è in scena al teatro Vittoria dal 27 all’8
ottobre 2000
Ecco alcuni dei brani musicali che si possono ascoltare nel corso
dello spettacolo:
Come Pioveva
Gastone
Scettico Blues
Addio Tabarin
Tulipan
Ma l’amore no
Munastero e’Santa Chiara
I Pompieri di Viggiù
Firenze Sogna
Vecchia Roma
Trieste mia
Piove
Nel blu dipinto di blu
Il Cielo in una stanza
La canzone di Marinella
Io che amo solo te
Mi ritorni in mente
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