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La nuova legge in discussione
Petra Bagnardi
Per prodotto editoriale non si intende più solo la carta stampata, ma
anche le opere multimediali: questa è la definizione che viene data
al primo punto del ddl di riforma della legge 416. E proprio sulla
nuova legge sull’editoria si è incentrato il Forum tenutosi lo
scorso 5 ottobre, in diretta on-line, sul sito internet dell’Ansa.
Al Forum hanno preso parte Vannino Chiti, sottosegretario alla
presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria, Mauro
Masi, direttore del dipartimento per l’editoria e l’informazione
della presidenza del Consiglio; Mario Ciancio Sanfilippo, presidente
della Federazione italiana editori giornali; Paolo Serventi Longhi,
segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa;
Giuseppe Giulietti, responsabile dei Ds per i temi dell’informazione,
e Gennaro Malgieri, responsabile delle politiche culturali di Alleanza
Nazionale.
I navigatori hanno avuto la possibilità di interagire in diretta con
questi esperti e di ricevere chiarimenti sulla nuova legislatura. La
prima delle domande poste è stata appunto: “Perché una nuova legge
sull’editoria?”. Secondo Chiti una nuova legge è necessaria
perché nel mondo sono avvenute molte novità, ad esempio il boom
delle nuove tecnologie, e dunque c’è bisogno di una legislatura che
presenti una “moderna visione del prodotto editoriale”.
Il sottosegretario Chiti ha poi sottolineato che uno degli aspetti
principali della nuova legge sull’editoria è quello della diversa
definizione di prodotto editoriale, che include anche il multimediale
che, secondo quanto prevede la riforma, verrà finanziato con
strumenti più moderni. Il sottosegretario ha aggiunto che tra i
progetti considerati prioritari c'è la creazione di nuove imprese e
la riconversione di imprese preesistenti per lo sviluppo del
multimediale. Giuseppe Giulietti ha affermato che è necessaria una
legge di riforma per permettere ai giovani di creare nuove imprese nel
settore e per evitare di “accompagnare a morte decine di imprese”.
Nel corso del Forum la discussione sulle nuove tecnologie si è andata
approfondendo e ha affrontato il problema delle norme che dovrebbero
regolamentare Internet. Secondo Vannino Chiti queste norme, che
attualmente non esistono, dovrebbero essere stabilite a livello
internazionale. Secondo Chiti infatti l’orientamento che sta
elaborando l’Unione Europea non è sufficiente, dal momento che le
regole su Internet devono necessariamente coinvolgere anche gli Stati
Uniti.
Anche Paolo Serventi Longhi ha affrontato il problema della
regolamentazione diella Rete. Per Longhi, sebbene Internet sia uno
strumento importante per l’allargamento del circuito della
comunicazione, tuttavia non è in grado di rispondere all’esigenza
di “qualità e correttezza che noi giornalisti in tutto il mondo
rivendichiamo”. Il Web, per segretario della Federazione nazionale
della stampa, è pieno di contraddizioni: “Contiene violenza,
pedofilia, e il sovvertimento di qualunque regola della comunicazione
tra cittadini così come contiene splendide e meravigliose cose”.
Gli esperti dell’editoria si sono soffermati ampiamente anche sulla
questione del sostegno ai giornali da parte dei movimenti politici.
Chiti, in particolare, ha affermato che la nuova legge deve aggiornare
e rendere trasparente l’aiuto all’editoria dei partiti, in modo
che non sia più un ulteriore finanziamento pubblico.
Le domande dei navigatori hanno riguardato altri punti importanti
della nuova legge, soprattutto il diritto d’autore. Riguardo a quest’ultimo
punto Giulietti ha ribadito la necessità per l’Italia di affrontare
il problema del copyright su Internet, adottando un sistema di tutela
simile a quello in vigore negli Stati Uniti e negli altri paesi
europei.
A conclusione del Forum le domande degli interlocutori hanno
continuato a pervenire al sito dell’Ansa e il gruppo di esperti
conta di rispondere nei prossimi giorni. Chi volesse leggere domande e
risposte può collegarsi alla home page del sito Ansa.
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