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NewMedia

Il sound della rete/Anni Novanta, arriva la Web-Music

Stefano Bocconetti

 

 

La musica sembra essere diventata l'ultima frontiera della digital revolution. Un'infinità di siti ma, soprattutto, la possibilità di scaricare, gratuitamente, file audio di qualità paragonabile ai Cd. Gli appassionati esultano; l'industria discografica minaccia una guerra legale senza precedenti, temendo per la sua stessa sopravvivenza. Per una cronaca dal fronte date un'occhiata al pezzo di Riccardo Stagliano'.

Ma Alice abita ancora qui o no? L'Alice di cui si parla e' proprio quella del Ristorante di Arlo Guthrie, chiunque abbia quarant'anni o giu' di lì se la ricorderà. Ovunque nel mondo e' sinonimo di musica. Il "qui" e' invece il luogo dove state leggendo queste righe, il mondo Web, l'universo telematico. Insomma, la domanda si puo' anche mettere cosi': ma la rete parla ancora il linguaggio della musica? Certo, molti potrebbero "storcere il naso" anche solo a sentirsi porre questa domanda. Tante cose dicono che sempre piu' le note invadono i modem e i computer. Vediamole allora queste cose.

E' di pochissimi giorni fa un aggiornamento fatto dall'Universita' dell'Indiana, Stati Uniti (http://www.music.indiana.edu/music-resources), forse il piu' grande e complesso data-base per gli appassionati di rock, della popular music, del world, del rap, ecc. Li' sono archiviate le pagine Web di chiunque abbia a che fare con la musica, dalla pop star alla piccola band che ha inciso un nastro nel garage sotto casa. Impresa che anche altri hanno tentato, aiutati da qualche investimento e molti sponsor. Solo che in questi casi gli archivi riguardano un solo genere alla volta: il r&b, il soul, la dance, l'hip hop, ecc. I migliori? All'http://www.rootsrock.com si può trovare tutto cio' che riguarda quel suono a metà strada fra la ballata e il rock di Springsteen. Oppure, l'enorme, incredibile archivio delle bande punk (lo si trova all'http://worldchat.com/vic/wwp/). Ne sono "catalogate" tremila, in tutto il mondo. Giappone e Finlandia, comprese.

Quasi tutti i siti recensiti offrono la possibilità di ascoltare venti, trenta secondi di musica, se cosi' si può definire quell'energia allo stato puro che esce dagli altoparlanti del computer. Ed anche se non piace il genere, vale la pena fare un "giretto" tra quelle pagine, per aggiornarsi sullo stile, sulle parole d'ordine dei gruppi antagonisti per definizione. Ma per quanto alternativi i musicisti e alternative le loro pagine, siamo sempre sul Web. Si può guardare e ascoltare quel che viene proposto, ma l'unico modo per dialogare resta quello di mandare un messaggio di commento: per dire se qualcosa non va, per suggerire possibili miglioramenti. Tutto qui. E si ritorna allora al database dell'Università dell'Indiana. Di archivi musicali, dicevamo, ce ne sono molti, ma solo all'indirizzo di quest'università si puo' trovare anche un lungo, dettagliato elenco di newsgroup. Quelle enormi aree dibattito dove gli appassionati, di un artista o di un genere, discutono ogni giorno, in assoluta libertà, su tutto cio' che riguarda o semplicemente ciò che e' "attorno" alla loro passione. Una volta si diceva che le newsgroup fossero la vera anima della rete, lontane anni luce come erano - e sono - dai "luccichini" dell'universo Web. E certo se si parla di musica, quei "luccichini" diventano sicuramente straordinari. Elegantissimi, oltre che preziosi per gli appassionati.

Per chi ama il rock al whiskey e asfalto di John Mellencamp, per esempio, la pagina ufficiale (http://www.mellencamp.com) consente di scaricare il video-clip di Your Life Is Now che non e' ancora uscito in Italia e che la Mtv non ha mai, ancora, trasmesso. Oppure se si ama la poesia urbana di Lou Reed si può andare all'http://www.loureed.com. Si dice che lo stesso rocker di New York abbia collaborato alla creazione della pagina, forse una delle piu' belle in assoluto, magari non molto "pratica" - i file Java ci mettono molto a caricarsi - ma attraversato da una stranissima e interessantissima atmosfera di distacco, di disincanto. Pagine, insomma, dove tutti i link parlano il linguaggio grafico di Andy Wharol.

Oppure, senza dover andare per forza al di là dell'Oceano, c'è la pagina nostrana dei Csi. Pagine, le loro (http://www.cpi.it/csipage.htm) che stanno lì a testimoniare che il successo dell'album , "Tabula Rasa Elettrificata", non ha modificato granché le scelte radicali di Lindo Ferretti: qui tutto è essenziale, quasi spartano. E, ancora, c'è l'indirizzo dell'Adriano nazionale (http://www.celentano.it/adriano.htm), che certo non può competere coi siti statunitensi ma è ricco: nel suo archivio ci sono i file di ben 59 canzoni da ascoltare. Da "24 mila baci" a "Tre passi avanti". Ma siamo sempre ai "luccichini", più o meno kitch, più o meno interessanti, a volte utili (ma spesso anche inutili: per dirne in rete c'è ancora il sito che trasmise il primo concerto telematico in diretta, dei Rolling Stones, ma non serve più a nulla, solo a occupare memoria) ma sempre di "luccichini" si tratta.

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