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Ancora sul lettino con Berto (pagina 2)

Lorella Giampietro

 

Cesare De Michelis, promotore del convegno, parlando de Il male oscuro lo definisce un libro controcorrente, un testo "polemico contro una lettura riduttiva della propria opera in ambito neorealista, lui che dell'individualismo e dell'originalità aveva fatto una bandiera", sottolineando l'intento fortemente anti ideologico del romanzo, che a suo giudizio lo rende indimenticabile. Berto, dice De Michelis, fa un "viaggio nella perdizione", il suo è un "lungo incubo" e ricorda che nella traduzione americana l'opera si intitola appunto Incubus .

Luca Doninelli chiama Il male oscuro "Bibbia dei perturbati, degli insonni, consumatori di ansiolitici, convincente definizione dell'uomo moderno"; sta forse proprio in questo la sua attualità.

Bàrberi Squarotti, riferendo su Il cielo è rosso, sottolinea come nonostante la fortuna critica del romanzo sia legata alla sua appartenenza più o meno coerente al neorealismo (ricordiamo che esso fu scritto nel '44, durante la prigionia ad Hereford, lontano dalle suggestioni culturali italiane), l'opera contenga in realtà al suo interno tutti i canoni distintivi del romanticismo. Il cielo è rosso , afferma Bàrberi Squarotti "è l'ultimo grande romanzo romantico del '900". Nel 1971 Berto stesso in una intervista rilasciata a De Simone rilevo': "Quando mi dicevano che sono un neorealista io dicevo che sono un neoromantico".

Berto, scrittore umbratile, dissenziente, "non ha mai inteso fare letteratura", come è stato acutamente osservato da Giancarlo Vigorelli nel 1987, e i critici "...forse sotto sotto, è proprio questa ostentata sottrazione alla letteratura che gli rimproveravano, e non gliela perdonavano".

La sua opera merita una rilettura meditata, lontana dall'animosità che spesso contraddistinse i giudizi che di essa furono dati durante gli anni non facili della sua vita. Il sapersi emarginato lo rendeva infelice ed egli non ne faceva mistero, non affettava indifferenza; forse è per questo, come osservò Buzzati che gli dedicò un affettuoso ritratto: "anche quando Berto rideva, nel fondo dei suoi occhi c'era sempre l'ombra di un'ombra".

 


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Il male oscuro

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