Esistono forme di comicità proprie della
Rete? Possiamo dire che Internet abbia maturato codici espressivi autoctoni, capaci di
muovere al sorriso in maniera differente dalle barzellette o dagli sketch televisivi?
Forse il professionista che utilizza la Rete esclusivamente in ufficio
non lo sa, ma esistono una discreta quantità di siti umoristici
e satirici, spesso riproposizioni on-line di celebrati periodici
cartacei. Notiamo tuttavia che, nella quasi totalità dei casi, questi
si basano su un riadattamento di meccanismi comici già collaudati
dalla carta stampata. Se esiste uno "specifico" comico
della Rete non è qui che bisogna cercarlo. Meglio muoversi verso
territori nuovi, alla ricerca di siti - e personaggi - capaci di
filtrare una visione ironica del mondo off-line attraverso il linguaggio
simbolico di Internet. Noi ne segnaliamo almeno due: Bruzzi.com
e la home-page di Mahir.
Il primo (http://www.bruzzi.com),
gestito appunto dall'enigmatico e vulcanico Bruzzi, è in grado di
mettere a nudo la psicologia e i comportamenti dei navigatori assai
meglio di un approfondito studio sociologico. Al suo interno tutto
sembra studiato per stupire: dai finti banner pubblicitari ai link
ingannatori. Il suo realizzatore infatti, grazie ad un sapiente
utilizzo delle tecniche di programmazione e a una creatività fuori
dal comune, allestisce una serie di trappole in cui l'ignaro visitatore
non può fare a meno di cadere, ad esempio un link che promette un
accesso a siti erotici e che ci conduce invece a una interminabile
serie di javascript, mentre altrove viene fornito il resoconto degli
imbarazzanti dialoghi fra il nostro, fintosi per l'occasione una
splendida ragazza, e alcuni inetti adescatori del cyberspazio. Nel
giro di pochi mesi Bruzzi.com è diventato un piccolo culto per tutti
coloro che navigano per hobby e oggi può vantare diverse migliaia
di contatti giornalieri.
"Welcome to my homepage, I kiss you" è una delle formule più parafrasate
dell'universo telematico. A partorirla è stato Mahir Cagri, colui che, senza timore di
iperbole, è da considerarsi uno dei fenomeni comici della Rete. La storia di Mahir è
veramente singolare: cittadino turco dall'aspetto cordiale e bonario, di professione fa il
giornalista. Da quando qualcuno ha avuto l'idea di piratare la sua homepage, scritta in
uno stentato inglese, per realizzarne una versione appena rimaneggiata, il sito originale
di Mahir (http://members.xoom.com/primall/mahir)
è stato tempestato da più di un milione di contatti. Nuove imitazioni della sua homepage
sono sorte un po' ovunque per la Rete, seguite a ruota dall'inevitabile Webring.

In breve tempo la Mahir-mania si è trasformata nell'hype del momento e sulle scrivanie
degli uffici di mezza America sono spuntate le foto sorridenti di questo esotico
ultratrentennne che ricorda tanto il nostro Franco Battiato. La domanda nasce spontanea:
perché è accaduto proprio a lui? L'amico turco, almeno a prima vista, non sembra dotato
di una smaccata verve umoristica; né il suo aspetto è più divertente di altri visti qua
e là per il Web. Cos'è, dunque, che ha reso Mahir così speciale?
Proprio nulla: è bastato che un bontempone, in qualche parte del globo, trovasse
divertente il faccione di Mahir perché si innescasse una reazione a catena, uno scherzo
globale e interattivo che chiunque ha potuto aggiornare con la propria fantasia. Forse è
proprio questo, fra tutti gli umorismi della Rete, quello più caratteristico: un nuovo
tipo di comicità aperta a tutti, in cui ognuno può dare e ricevere qualcosa; un gioco in
cui le più disparate intuizioni si sovrappongono, si stratificano e si sedimentano fino a
raggiungere un risultato finale nel quale chiunque può ritrovare un pezzo di sé.
Dal canto suo il buon Mahir, forte della notorietà tributatagli da migliaia di
ammiratori, ha già programmato una turnee nel nuovo continente e, attraverso le pagine
del suo seguitissimo sito, ha invitato a casa sua tutte le ragazze intenzionate a
conoscere da vicino il personaggio più famoso e singolare della Rete.