Capitalisti di ventura per fiutare le idee
che valgono miliardi Riccardo
Staglianò
Questo pezzo e' apparso sul "Corriere della Sera" (www.corriere.it)
I "capitalisti di ventura" hanno ormai invaso la penisola. E'
quindi utile cominciare a conoscerli, capire meglio chi siano e che cosa facciano.
"C'e' spesso confusione sulla definizione - spiega Oliver Novick, socio di Elserino
Piol in Pino Venture - : da una parte ci sono i "private equity fund" che si
dedicano a vendere e comprare aziende grandi, gia' mature, dall'altra i "venture
capitalist" veri e propri, come noi, che puntano solo sulle imprese hi-tech, piccole
ma innovative". Questi ultimi sono quindi specializzati nel riconoscere le buone
idee, quelle suscettibili di trasformarsi in affari sonanti.
Una volta che ne individuano una decidono di investirci, trovando i
soldi necessari a farla decollare. L'atterraggio finale e' generalmente la quotazione in
Borsa, tutti fanno un sacco di soldi e vivono felici e contenti. Grazie all'apporto di
questi personaggi relativamente nuovi sulla scena finanziaria italiana aziende
internettiane fondate solo due anni prima da un paio di amici sono diventate entita'
economiche miliardarie, come e' successo emblematicamente alla comunita' online Clarence.
E da allora chiunque abbia messo su un sito decente spera nello stesso miracolo.
"Kiwi 1 e' un fondo europeo da 100 milioni di euro e noi, in
qualita' di loro advisor - spiega Novick - siamo quelli che dobbiamo trovare le
opportunita' e fare le trattative. Investiamo solo in telecomunicazioni e Internet,
settori dove abbiamo un'expertise, e in meno di un anno abbiamo finanziato piu' di 30
aziende. La prima che si quotera' in Borsa e' Tiscali che potrebbe essere seguita da
Vitaminic, una compagnia specializzata nella downloadable music che ha sede a Torino e che
e' probabilmente l'unica vera rivale all'americana mp3.com".
Livolsi & Partners e' invece un "private equity fund" che
destina una parte del suo fondo a sostenere le start-up. "Avere un partner
finanziario e' fondamentale per gli imprenditori della nuova economia - sostiene Ubaldo
Livolsi, titolare del fondo - e dalla convergenza di informatica, tlc e media si stanno
aprendo straordinarie opportunita'". In quali direzioni, soprattutto? "C'e' una
sempre maggiore domanda per i cosiddetti 'contenuti' e l'offerta, almeno in italiano, non
e' ancora in linea. Noi stiamo investendo anche negli "old media" come in
Telecampione, ReteMia e Sei Milano ma con la prospettiva di trasformarli in veicoli di
teleshopping e produttori di contenuti digitali. Inoltre stiamo valutando Sinecom, un
operatore americano che sta portando avanti un sistema rivoluzionario per la distribuzione
dei film (i cinema li prenderanno via parabola e poi li trasmetteranno con proiettore
digitale, rendendo inutile la pellicola). Anche sull'online stiamo apprezzando diverse
opzioni: i progetti piu' importanti riguardano l'integrazione tra Internet e telefonia
cellulare e la tv interattiva".
Kiwi 1, dal canto suo, ha ben chiaro su quali paragrafi del grande
libro delle nuove tecnologie concentrarsi. "Ci sono due principali settori sui quali
i venture capitalist possono puntare: - schematizza Novick - su chi inventa nuove
tecnologie oppure su chi localizza in Italia servizi che hanno gia' avuto successo
altrove. Noi preferiamo il secondo: e' meno rischioso e il successo dipende dal fatto di
essere i primi a importare quel determinato servizio nel paese in cui si opera". Puo'
fare degli esempi? "Crediamo molto in Direct, che e' il rivenditore di software
online con il fatturato maggiore in Italia. Sempre piu' si affermera' la distribuzione dei
programmi via rete, anziche' attraverso i canali tradizionali, e Direct e' nella miglior
posizione per avvantaggiarsi di questa tendenza. C'e' poi anche Matrice, specializzata
nell'integrazione di servizi Internet e telefonia. Ad esempio consente ai suoi abbonati,
che dovrebbero gia' aggirarsi intorno a 20 mila persone, di controllare la posta
elettronica via telefono, facendosela leggere da una voce sintetizzata".
Eppure, con tutto questo movimento, c'e' anche chi rinfaccia a questi
nuovi, sofisticati capitalisti italici di essere un po' timidi e conservatori rispetto ai
loro omologhi d'oltreoceano. "Impongono obiettivi in termini brevissimi, chiedono
garanzie spesso improponibili. All'estero l'attributo di "rischio" che sta nella
loro definizione e' preso piu' alla lettera" e' la lamentela che si raccoglie presso
piu' di un imprenditore dell'online. "Piu' fifoni degli americani? E' un errore di
prospettiva, i parametri sono completamente diversi. Negli Stati Uniti il mercato e'
maturo e la Borsa sa ricompensare rapidamente i rischi, da noi non e' ancora cosi'. E
anche l'esperienza imprenditoriale di chi chiede aiuto non e' sempre comparabile".
Sulla diversa robustezza dei manager insiste molto anche Novick che
conosce bene, per la sua provenienza, l'altro mercato: "A chi ci accusa di
burocratismo rispondo soltanto che a fine novembre, quando abbiamo incontrato Tiscali per
discutere della possibilita' di lanciare l'abbonamento gratis a Internet, abbiamo avuto
una conversazione di un'ora e mezzo con Renato Soru, un sabato pomeriggio, alla fine della
quale abbiamo deciso di dargli 4 miliardi. Se le sembra un modo di fare burocratico!
Piuttosto non c'e' sempre, in chi chiede che la propria idea venga finanziata, una
professionalita' sufficiente. Attenzione, non intendo dire che si tratti di fessi, ma di
gente che non ha l'esperienza per fare un buon business plan, cose che in America sono
l'abc da un quarto di secolo a questa parte. Noi siamo qui anche per insegnar loro
questo".
"Vogliono mettere almeno 3 persone nel tuo consiglio di
amministrazione; non gli piacciono gli amministratori delegati troppo giovani; non sono
neanche tanto interessati alle sinergie al loro interno" prosegue la lista di
lagnanze nei confronti dell'attitudine conservatrice dei capitalisti "di
rischio" nazionali. L'Italia non e' l'America, non ancora per lo meno, ma questa
iniezione di vitalita' nell'imprenditoria nostrana accorcera' di certo la distanza.
In Rete
Pino Venture
www.pino.it
Livolsi & Partners
www.livolsi.com
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