Donne online, l'anno del pareggio e oltre Riccardo Staglianò
Questo articolo e' apparso per la prima volta sul "Corriere della
Sera"(http://www.corriere.it)
Per Vangie "Aurora" Beal, un biberon in una mano, un Kalashnikof virtuale
nell'altra, "non esiste un rimedio migliore contro lo stress". "Ero incinta
di quattro mesi quando ho iniziato a giocare a Quake: e' straordinario per placare gli
scompensi ormonali della gravidanza". La ventitreenne californiana e' una delle
sempre piu' numerose donne che hanno deciso di calcare il terreno ad alto tasso di
testosterone dei videogame online dove giocatori collegati via computer dai piu' disparati
angoli d'America (e del mondo) si confrontano, sparando e ammazzandosi senza pieta'. Il
fenomeno e' cosi' vasto che a settembre si terra' a New York il Female Frag Fest '99
("frag" sta per "ridurre in brandelli", la fine di chi perde in
duello). Queste cyber-valchirie hanno solo un messaggio da recapitare all'altra meta' del
cielo telematico: "Maschi tremate, le streghe son tornate".
L'aneddoto e' emblematico di una realta' generalmente meno corrusca ma
sempre piu' vasta. La tradizionale demografia della rete - maschio, giovane, istruito e
con buon potere d'acquisto - e' buona ormai per la soffitta. Eccovi i nuovi numeri: dei 92
milioni di americani collegati a giugno scorso, il 46 per cento sono donne (fonte: Nielsen
Media Research/CommerceNet), meta' delle quali usano il Web piu' di 5 ore alla settimana
(GVU 1998). La loro quota e' quella che cresce ormai piu' rapidamente: oltre il 65 per
cento dei nuovi utenti Internet nel '98 erano di sesso femminile (NetSmart IV). E oltre a
essere molto numerose comprano a man salva: sono loro le responsabili del 60 per cento di
tutti gli acquisti online delle ultime festivita' natalizie (Media Metrix) e che
spenderanno oltre 18 miliardi di dollari in rete entro l'anno 2002 (Jupiter
Communications). Puo' bastare? Lo studio estivo di Nielsen/CommerceNet scende anche nel
dettaglio delle preferenze merceologiche: sono il 45 per cento dei 9,2 milioni di
acquirenti di libri, il 38 per cento dei 7,2 million di chi compra Cd o video, il 24 per
cento dei 5,4 milioni che hanno ordinato materiale informatico e il 53 per cento dei 4,5
milioni di consumatori online di abbigliamento (in tutte queste principali categorie la
percentuale e' piu' che raddoppiata rispetto all'estate precedente).
L'offerta di contenuti ha saputo star dietro a questa domanda al
galoppo. Tra i siti piu' significativi c'e' Women.com, una sorta di portal al femminile
("Sesso senza paura - si legge sul servizio di apertura dell'home-page - : la pillola
ha cambiato la vita delle vostre madri; le nuove "super-creme anticoncezionali"
potrebbero cambiare le vostre") che ha stretto accordi con vari partner come Home
Arts (bricolage) e Astronet (oroscopi e dintorni) e adesso dichiara di attirare con le sue
oltre 90 mila pagine organizzate in 19 canali piu' di 4 milioni di visitatori unici ogni
mese. "Siamo piu' di un network, siamo una comunita' dove le donne vengono per
trovare risposte, imparare, condividere, crescere e interagire l'una con l'altra"
spiega la presentazione. Vi si trovano articoli selezionati dalle principali riviste
femminili, servizi utili come l'online banking e la possibilita' di ricevere consulenze a
distanza per metter su un'impresa propria. Oppure c'e' iVillage, che ricalca le
caratteristiche principali del sito leader rivolgendosi forse a un pubblico meno
"carrierista". Spiega quindi con semplicita' come investire i risparmi
("Fatti un check-up finanziario in 20 minuti" promette un link; "Pianifica
la tua pensione in meno di 10 minuti" assicura un altro e via di seguito) o come
preparare un apple-pie che non fara' rimpiangere al fidanzato/marito la cucina di mamma' o
come trovare un nome originale per il figlio che scalcia in pancia.
Questo - e molto altro che tralasciamo per motivi di spazio - per
quanto riguarda l'America. Da noi la situazione non e' cosi' "rosa" anche
perche' gia' le quantita' non sono comparabili. "I risultati del nostro ultimo studio
sulla demografia dei navigatori italiani - ricorda Andreina Mandelli, docente di Economia
dell'Innovazione alla Bocconi - mi avevano fatto rimanere sulle prime molto male perche'
la percentuale delle donne (30 per cento) non era sostanzialmente cambiata rispetto
all'anno prima (28 per cento). Ma poi riflettendo meglio ho pensato che poteva non essere
cosi' grave: noi siamo nella fase della "corsa" con il pubblico maschile,
tecnologicamente piu' sensibile, che cresce in maniera esponenziale e non ancora in quella
di "riaggiustamento" dove le donne seguono e recuperano. Anche in America, agli
inizi, lo scarto era molto netto: i rapporti erano 80 a 20 poi 70 a 30 per poi arrivare a
oggi e pareggiare, ma c'e' voluto davvero un bel po' di tempo".
In compenso l'argomento dell'indigenza dell'offerta vale sempre meno.
Tra i siti piu' ricchi si segnala Margherita ("Ti sei rilassata? Non tutti riescono a
tornare dalle vacanze ritempranti..." oppure "Quarantenni alla riscossa..."
o ancora i test per capire se si e' passionali, fedeli, capaci di organizzarsi e via
dicendo) o, di tono piu' concettual-serioso, il Server Donne da cui si puo' partire per
l'esplorazione di numerosissime associazioni femminili e femministe. E poi chi l'ha detto
che le rappresentanti del "gentil sesso" che vanno online abbiano voglia di una
dieta informativa diversa da quella degli uomini? Piuttosto puo' valere anche da noi il
profilo che del suo target Women.com tratteggia: "Allora, chi e' la donna di
Women.com? E' istruita, professionista, a suo agio con la rete, indipendente,
intelligente, divertente. E' una che prende l'iniziativa". Passi quindi il test sulla
qualita' delle diverse cerette; bocciato senz'altro il corso di uncinetto.
In rete
Female Frag Fest '99
www.femalefrag.com
Women.com
www.women.com
iVillage
www.ivillage.com
Margherita
www.margherita.net
Server Donne
orlando.women.it
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