Come convertire le masse a Internet Riccardo Staglianò
Questo articolo e' apparso sul "Corriere della Sera" (www.corriere.it) del 30 settembre.
Vedi alla voce "Internet" - "La rete dei computer
collegati via telefono" - ed e' gia' preistoria. Era vero, non lo e' piu', lo sara'
sempre meno. Scorgete un pc nel salotto della famigliola americana che visualizza il sito
della Disney sullo stesso schermo su cui guarda il telegiornale? Dove nasconde il computer
il teenager giapponese che scarica le informazioni sui concerti dal suo coloratissimo e
microscopico cellulare?
Siamo entrati nell'era delle "Internet appliances" e ci sono
da cambiare le definizioni: tutte le vie - tutta la piu' ordinaria elettronica di consumo
(tv, telefonini, agende elettroniche, elettrodomestici vari) - porteranno online. Da qui
al 2001 - assicura uno studio di International Data Corporation - oltre il 40 per cento di
chi si colleghera' lo fara' attraverso apparecchi diversi dai pc, notoriamente poco
diffusi e difficili da utilizzare.
Caratteristiche opposte - il trovarsi praticamente in tutte le case e
il non aver bisogno del libretto di istruzioni - hanno invece tv e telefoni cellulari.
Quindi per prima è arrivata la WebTv, con tutti i suoi epigoni. Nei negozi americani dal
dicembre del 1996, si tratta di una sorta di decoder che collegando un qualsiasi
televisore alla linea telefonica lo trasforma in uno strumento per la navigazione in Rete
e la gestione della posta elettronica. Tra i sicuri vantaggi ci sono l'effettiva
semplicita' d'uso e una fruizione (tutti insieme, dal divano, etc) conviviale del mezzo;
tra gli svantaggi il fatto che non si possono "salvare" le informazioni e che e'
difficile leggere i testi su quei monitor a bassa definizione.
Una natura ibrida che lo rende piu' indicato per lo svago che per
compiti professionali o di studio e che, nonostante le aspettative, per il momento ha
avuto anche in America un successo incerto. Sbarcato in Italia nei dintorni delle ultime
festivita' natalizie, l'apparecchio viene prodotto e distribuito da varie compagnie a un
prezzo variabile dalle 500 alle 800 mila lire. La versione piu' popolare e' probabilmente
il "PlayWeb" di Telecom Italia, ma c'e' anche il Planet Tv Internet Navigator
della Daewoo, il Teleweb della Sim2 Sele'co e l'Internet Tv di Teknema.
Un futuro ancora piu' roseo, nell'italica Telefoninolandia con i suoi
oltre 20 milioni di utenti Tim-Omnitel-Wind, potrebbe averlo la navigazione via cellulare.
Qui tutto ruota intorno a un nuovo protocollo, il Wireless Application Protocol (Wap) e al
relativo linguaggio di programmazione, il Wml, che serve a creare delle pagine Web molto
alleggerite rispetto al tradizionale Html. I nuovi telefonini saranno quindi dotati di un
micro-browser che consentira' loro di accedere alle informazioni che i siti
"re-impagineranno" nel nuovo formato.
Il problema infrastrutturale maggiore e' la limitata velocita' alla
quale i dati sono trasmessi wireless. Se l'attuale rete Gsm non va piu' veloce di 9.600
bit al secondo pero', il prossimo standard Gprs (General Packet Radio Service, atteso per
l'anno prossimo) dovrebbe teoricamente raggiungere i 114.000 bit consentendo una
navigazione ben piu' impegnativa (e gia' si parla di un ulteriore protocollo a larga
banda, l'Utms, che potrebbe raggiungere i 2 megabit al secondo e permettere anche
l'agevole scaricamento dei video).
Per il momento i modelli abilitati all'interazione con il Wap sono
molto pochi - Alcatel e Samsung li hanno messi in vendita nell'aprile scorso - ma le
principali case produttrici hanno annunciato, per l'autunno, un robusto aggiornamento del
loro catalogo. Di conseguenza anche l'offerta di contenuti wap-compatibili e' a tutt'oggi,
in Italia, estremamente limitata.
L'unica eccezione di rilievo (oltre a Yahoo! Italia e a una versione
sperimentale del quotidiano "il Messaggero") e' costituita da Omnitel 2000, su
cui il secondo gestore italiano di telefonia mobile ha investito oltre 100 miliardi di
lire. Si tratta di un vero e proprio portale alla rete cui si ha accesso non solo via pc
ma anche con comandi vocali e via Wap, appunto. Chiamando un determinato numero si
potranno cosi' visualizzare sul display del proprio telefonino le piu' diverse
informazioni, dalle notizie in tempo reale alle previsioni del tempo, ma anche prenotare
un taxi, un libro, un ristorante o consultare gli orari dei treni (sono previsti 150
servizi, di cui 80 gia' attivi: i restanti verranno attivati entro ottobre).
Per questa prima fase i costi saranno soltanto quelli della
connettivita', ovvero 200 lire alla risposta piu' 200 lire al minuto di collegamento, per
poi differenziarsi a seconda del contenuto informativo erogato. Anche Tim sta testando, su
un campione di circa 200 clienti, il suo servizio Wap che dovrebbe essere lanciato
ufficialmente ad autunno: e anche qui sono annunciate informazioni di interesse locale,
quotazioni di Borsa, la possibilita' di giocare al Lotto e fare la schedina online.
Del campionario degli strumenti alternativi ai pc per immettersi online
i cosiddetti "palmari", quelle specie di agende elettroniche particolarmente
sofisticate e potenti, costituiranno una fetta consistente, dal momento che e' prevista
un'esplosione delle loro vendite dalle circa 3 milioni di unita' del 1997 ai 13 milioni
del 2001. Tra questi i Palm Pilot detengono circa l'80 per cento del mercato in America e
il 63 per cento worldwide (fonte: Dataquest). Coerentemente con la tendenza in atto
l'ultimo modello, il Palm VII, disponibile negli Stati Uniti a partire dalla meta' di
quest'anno, ha una piccola antenna retrattile che fa si' che l'apparecchio possa
collegarsi, via radio, al proprio service provider.
A questi scenari alternativi e promettenti pensavano, alla vigilia del
colossale accordo che li ha uniti alla fine del novembre scorso, America Online, Netscape
e Sun. Le tre compagnie hanno scommesso sulla fine dell'era del desktop computing (quella
pc-centrica nella quale Microsoft ha dominato incontrastata, per intenderci) e sull'inizio
di quella del pervasive computing in cui alla rete si avra' accesso attraverso una
vastissima gamma di gadget elettronici e a basso prezzo. Per tutta quell'umanita' che e'
interessata ai contenuti di Internet ma che non possiede un computer ne' ha intenzione di
acquistarlo la notizia suona molto appetitosa.
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