Subject: come auto-recensire i siti vietati
ai minori Riccardo Staglianò
Questo articolo e' apparso sul "Corriere della Sera" (www.corriere.it) del18 settembre.
Della rete "cattiva maestra" si parla da tempo. I bambini
che la frequentano possono scoprire un'infinita' di cose belle ma anche entrare facilmente
in contatto con realta' sconvenienti o pericolose come la pedofilia, la pornografia e
mille diverse forme di violenza gratuita. A Monaco, lo scorso fine settimana, la
Fondazione Bertelsmann ha organizzato una tre giorni dove non si e' parlato d'altro e dove
e' stato presentato un progetto internazionale che avanza un'ipotesi di soluzione. Intorno
al voluminoso "Memorandum sull'auto-regolamentazione", realizzato con il
contributo dei migliori studiosi mondiali della materia, si sono confrontati oltre
trecento partecipanti tra esperti, accademici e rappresentanti dell'industria.

L'idea centrale e' quella dell'auto-etichettamento. Dovranno essere i
gestori dei siti a descrivere, su base volontaria, la natura dei propri contenuti. Un po'
come succede con i film, certi siti saranno quindi adatti per ogni tipo di pubblico mentre
altri saranno "vietati" ai minori di 14 anni, di 18 e così via. I browser,
opportunamente configurati dai genitori, "leggeranno" automaticamente questa
sorta di auto-recensione e impediranno la visualizzazione dei siti proibiti.
Per chi lo propugna si tratta di un sistema molto democratico perche'
scongiura l'intervento autoritario dello stato e rimette l'onere nelle mani dei siti prima
e dei genitori poi (che fra l'altro potranno scegliere tra diversi tipi di
classificazione). "La questione non e' se avremo dei filtri o meno - ha dichiarato
Jack M. Balkin, il giurista di Yale che ha maggiormente contributo all'impianto teorico
del memorandum - quanto quale sia il miglior filtro in grado di tutelare anche i diritti
civili, la liberta' di espressione". Varie associazioni paladine dei diritti
elettronici la vedono ben diversamente e hanno annunciato una strenua resistenza: facendo
leva sulla difesa dei minori, l'opzione Bertelsmann introdurrebbe un sistema che si
presterebbe alla fine a scopi di controllo ben meno commendevoli.
D'altra parte che l'obiettivo ultimo sia fare della rete un posto
tranquillo per grandi e piccini, pacifico e sicuro come un grande centro commerciale
spiega la presenza al raduno tedesco di tanti calibri da 90 della nuova economia come Ibm,
Microsoft e America Online. "Nessuno si nasconde che i bambini di oggi sono i
consumatori di domani - ha ammesso Andrea Granelli, responsabile Internet di Telecom
Italia - ma, al di la' di preoccupazioni mercantili, il convegno ha toccato un problema
vero e sentito. Come genitore non mando i miei figli in posti sconosciuti; lo stesso vale
per la rete che non e' diversa dal resto del mondo e ha bisogno di alcune regole. Una
volta che queste indicazioni di classificazione prendessero piede si potrebbe chiedere ai
service provider di farle rispettare, magari staccando la presa ai siti che non vi si
conformano".

Tuttavia quella tra libertari e imprenditori del Web e' una querelle
appena agli inizi. Ieri, a Parigi, all'interno del "Global Business Dialogue on
Electronic Commerce" si sono incontrati a porte chiuse i 29 executive piu' potenti
dei nuovi media. Tutti hanno concordato che la rete sia nata dal caos, ma ancora di piu'
che si dovra' al piu' presto affrancare da quel peccato originale.
In rete
Fondazione Bertelsmann
http://www.stiftung.bertelsmann.de/
Memorandum sull'Auto-Regolamentazione
http://www.stiftung.bertelsmann.de/
internetcontent/english/content/c2220.htm
Global Business Dialogue on Electronic Commerce
http://www.gbde.org/
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