Questo articolo e'
apparso per la prima volta sul "Corriere della Sera" (www.corriere.it)
"Il mio nuovo nome e' Ventinovenne perche' e' la prima cosa
che tutti ormai dicono parlando di me" esordisce ridendo Ryan Jacob, fresco di
dimissioni dalla compagnia che l'ha reso ricco e famoso. "Nel 1998 l'Internet Fund (http://www.theinternetfund.com), il fondo
azionario gestito dal ventinovenne Ryan Jacob, ha avuto un rendimento record del 196 per
cento" si e' letto sulla stampa finanziaria americana che non riusciva a ricordare, a
ritroso nella sua storia, alcuna performance del genere.
"Il premio "Il migliore di Wall Street" e' andato al
ventinovenne Ryan Jacob..." annunciava un recente sondaggio di CbsMarketWatch
condotto su un campione di 1100 investitori professionali. Va veloce, Jacob, come solo uno
della sua eta' puo' o ha voglia di fare. Eppure a vederlo sembra un tipo normale:
"Assomiglia a un membro di una confraternita del college - spiegava un articolo sul
sito finanziario della Cnn - o a qualcuno che vostra figlia potrebbe portarvi a pranzo per
il giorno del Ringraziamento o a un personaggio di "Friends"".
Il ragazzo acqua-e-sapone, ancorche' ventinovenne, vanta un'esperienza
decennale. Appena matricola alla Drexel University di Philadelphia, dove si e' laureato in
economia finanziaria nel '92, partecipo' a vari stage presso banche d'affari come la
Shearson Lehman o la Mellon Bank. Una volta ottenuto il diploma ha lavorato come
assistente al portfolio manager alla Banker Trust e quando alcuni dei broker decisero di
mettersi in proprio, fondando la Horizon Asset Management, lui li segui'. Ma il suo
prezioso fiuto borsistico si affino' sul serio solo quando divenne direttore delle
ricerche alla IPO Value Monitor: il suo compito era proprio quello di individuare le piu'
promettenti compagnie in odore di quotazione (Initial Public Offering, appunto). Fu in
quel periodo che intui' il potenziale di aziende allora sconosciute come Netscape, Yahoo!
e Excite.
In quegli stessi mesi un brillante programmatore russo di nome Leonid
Polyakov aveva fondato l'Internet Fund. Il suo quartier generale, a North Babylon,
sobborgo operaio di New York, era l'appartamento di un ex-postino e a occuparsi
dell'amministrazione c'era una ispettrice scolastica in pensione. Agli inizi il fondo
gestiva meno di 200 mila dollari conferiti da amici e familiari di quella inconsueta
armata Brancaleone finanziaria. Alla fine del '97 i risultati erano cosi' migragnosi
(+12%) che i soci cominciarono a prendere in considerazione l'idea di chiudere baracca
quando un amico comune presento' Jacob a Polyakov. Il ragazzo accetto' di gestire il
fondo, si dimise dal suo posto sicuro e inauguro' una politica molto piu' aggressiva:
invece di scommettere su aziende solo indirettamente legate alla rete (come Microsoft,
Intel e cosi' via), punto' tutte le sue carte su compagnie tipicamente Internet-centriche.
Il resto e' cronaca.
Alla fine di giugno, in seguito alla rottura delle trattative circa
l'acquisizione di Internet Fund da parte di un grosso gruppo finanziario di Manhattan,
Jacob ha presentato una lettera di dimissioni annunciando che si mettera' in proprio. Il
popolo dei piccoli investitori e' pronto a seguirlo, ma c'e' anche chi dubita del suo
proverbiale "pollice d'oro": "E' difficile dire se sia davvero bravo o se
le cose gli vanno bene perche' adesso qualsiasi scelta, per quanto riguarda le azioni
internettiane, e' una buona scelta" ha dichiarato una scettica Christine Benz,
analista tecnologica alla Morningstar.
L'argomento tuttavia non convince: anche tra quelli che puntano solo su
Internet, alcuni fondi sono "piu' uguali" di altri. Munder NetNet, secondo
classificato per il '98, seguiva con circa 100 punti percentuali di distacco mentre WWW
Internet, si e' aggiudicato il bronzo con una performance del 70 per cento, quasi un terzo
di quella che era riuscita a totalizzare il portafoglio di Jacob. Fortuna di un
ventinovenne?