Che ci fa un pinguino nell’orchestra
di Luciano Berio?
Nicola Bernardini con Piero Comandé
Dal Circolo Polare Artico al calore dei Caraibi. In occasione dell’International
Computer Music Conference , a L’Avana, dal 18 al 22
settembre 2001, sarà presentata DeMuDi:
Debian Multimedia Distribution , ossia la prima distribuzione
GNU/Linux ottimizzata per la produzione e le performance
multimediali.
L’iniziativa che scrive un nuovo capitolo della saga di TUX
, il pinguino logo di GNU/Linux, nasce per iniziativa del consorzio
fra tre importanti centri europei di ricerca consacrati alla
multimedialità, Centro
Tempo Reale di Firenze , Royal Institute of Technology (KTH)
Institutionen för tal, musik och hörseli , e XDV
- Verein für experimentelle Datenverarbeitung Institut für
elektronische Medien und Computermusik. di Vienna, con la
collaborazione della “Free
Software Fondation Europe” e il Debian
Project .

E’ di indubbio interesse che il coordinamento
del team internazionale di sviluppo sia affidato a organizzazioni
che utilizzano l’informatica per produrre musica, maggiormente
interessate all’aspetto artistico e alla fruibilità dello
strumento piuttosto che all’aspetto strettamente tecnico. La
partecipazione al progetto di Tempo Reale - un centro di ricerca,
produzione e didattica musicale fondato da Luciano Berio nel 1987,
sostenuto dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze, dalla RAI e
dal Dipartimento dello Spettacolo della Presidenza del Consiglio -
attesta che il software e il modello di sviluppo cooperativo,
opensource, si sono emancipati anche in Italia da una condizione di
marginalità tecnologica e politico-culturale.
Di questo progetto abbiamo parlato con l’attuale direttore del
Centro Tempo Reale, il maestro Nicola Bernardini (Roma, 1956).
Diplomatosi al Berkeley College of Music di Boston nel 1981, ha
collaborato intensamente con numerosi musicisti fra cui Alvin Curran,
Giorgio Battistelli, Luciano Berio, Aldo Clementi, Alvin Curran,
Adriano Guarnieri, Salvatore Sciarrino e gruppi come Musica
Elettronica Viva, Kronos Quartet, Rova Saxophone
Quartet. Ha composto lavori per strumenti elettronici,
elaboratore e strumenti tradizionali. Tra le sue composizioni
ricordiamo Tre pezzi con voce femminile, D'altro canto,
D'altro canto altro, Ricreare XI.
Dal 1992 è docente di musica elettronica presso il Conservatorio C.
Pollini di Padova. E' stato tra i relatori di Spoletoscienza 1992 e
ha pubblicato il saggio Esplorare la musica (a cura di Preta),
La passione del conoscere (Laterza). Nel 2001 è succeduto a
Luciano Berio alla direzione del Centro Tempo Reale di Firenze. I
suoi interessi musicali si sono accompagnati a una assidua
frequentazione delle “nuove tecnologie”. Si definisce “linuxaro
di vecchia data”.
Su Slashdot del 19 luglio
avete presentato il progetto DeMuDI, un sistema facile da installare
e da gestire. Mi pare che sia la prima volta che si realizzi una
convergenza così ampia e qualificata sulla piattaforma Linux in un
campo, come quello dei media audio-video, finora ritenuto monopolio
del software proprietario.
Il progetto non nasce a Tempo Reale. A luglio dell'anno scorso
c'è stata la proposta di creare una distribuzione basata su Debian
dedicata alla multimedialità. E’ un’iniziativa di Guenter
Gieger della XDV, è lui che ha sviluppato il “low latency driver”
in Linux per la scheda RME
Hammerfall 96xx series dalle prestazioni molto elevate. Lo
sviluppo dell'idea come di consueto è stato piuttosto lento. Quando
sono diventato direttore di Tempo Reale a dicembre avevo già una
lunga esperienza con Linux e con i progetti sulla multimedialità.
Ho messo a disposizione un server per fare un sito Web e la mailing
list, dopodichè la cosa ha preso il volo. Ad aprile abbiamo
presentato un progetto europeo come Cultura 2000 per
finanziare il progetto. Si è quindi creata un'occasione, la
prossima conferenza dell’International Computer Music
Conference e che è dedicata quest'anno al “free software”.
Abbiamo perciò deciso di concentrare gli sforzi, a giugno e ci
siamo coordinati in un workshop a Tempo
reale .
Alla conferenza presenteremo una versione alfa di questa
distribuzione, la daremo gratuitamente agli addetti ai lavori
perché la provino, la distribuzione avverrà naturalmente in Rete.
Contiamo di completarla nei mesi seguenti e di averla funzionante e
stabile per marzo dell'anno prossimo.
Quali saranno i pacchetti software inclusi in questa
distribuzione?
L'idea è di includere tutti i pacchetti che siano “distribuibili”,
ovvero non solo “free software” che rispettano la licenza “General
Public License” (GPL) , ma anche i pacchetti che generalmente
nella distribuzione Debian si trovano nella sezione “non free”
cioè che pur essendo reperibili sulla Rete non hanno la licenza
GPL.
Nella versione alfa ci saranno per ciascuna funzione ad es. editing
di file audio, multitracce, editing video e così via, una o due
applicazioni in più di quelle che ci sono già nelle distribuzioni
normali.
Nel sito Web c’è l’elenco
dei pacchetti candidati a essere compresi nella
distribuzione. La vera complicazione non è tanto il numero
delle applicazioni che sono già tantissime, bensì il kernel GNU/Linux
2.4. con i low latency patches ovvero con tutte le modifiche
necessarie per avere la “bassa latenza” indispensabile per il
“real time audio”.
Inoltre verranno montati di serie i “driver alfa” per l'audio
che diversamente da quelli standard hanno una “qualità
professionale”. Questa è la vera complicazione: tutti i pacchetti
mutimediali verranno ottimizzati per questo tipo di sistema. Sono
perciò coperte tutte le applicazioni multimediali: dall'editing
video, alla cattura video, anche la notazione musicale che non ha
però ancora un livello professionale. Per questo con Tempo reale
faremo partire un progetto di “editoria digitale” dedicata alla
musica contemporanea, sfruttando la possibilità che offre il “free
software” di andare su “target” diversi da quelli
dell'editoria commerciale. Però nella distribuzione ci saranno
anche i pacchetti che sono normalmente disponibili nelle altre
distribuzioni.
Il progetto mira a coinvolgere anche l'utenza non professionale,
utilizzerete delle interfacce grafiche?
Una distribuzione dedicata alla multimedialità dà all’utente
il vantaggio di trovare delle “cose” già montate, senza che le
debba selezionare, sceglierle ecc. come invece accade anche nelle
distribuzioni semplificate di Debian. La difficoltà sta nel fare un
installer, ovvero un programma d’installazione, che riconosca l'”hardware”,
si sappia sistemare da sé senza che l'utente debba decidere molto.

Stiamo studiando “progeny”
che è comunque figlio di Debian e che ha “installer”
dedicati e semplici. Ci stiamo lavorando, speriamo di poterlo
utilizzare. L'idea è che una distribuzione dedicata dovrebbe essere
molto più semplice. In pratica l'utente non dovrebbe fare molte
scelte al momento dell’ installazione, che in Linux è ancora la
difficoltà più grande. Ciò che più ci preoccupa è l’adattamento
alle differenti piattaforme e interfacce che nelle attività
multimediali possono essere molto diverse.
Sono sufficienti le iniziative comunitarie e nazionali per la
promozione del “software libero”?
Certo si potrebbe fare molto di più. Dal punto di vista europeo
comincia a esserci una viva attenzione verso quello che loro
chiamano “libre software”. Soprattutto in ambito IST (Information
Society and Technologies) ci sono alcune key actions di
progetti dedicati al “libre software”. In Italia so che c'è un
iniziativa del CNR sulla certificabilità del software libero, che
è molto importante per introdurre il software libero nelle
amministrazioni.
Noi per una serie di motivi abbiamo deciso di presentare questo
progetto all’interno di Cultura 2000 che è un ambito non
di ricerca tecnologica, ma di “speculazione culturale”. Siamo
convinti che una distribuzione dedicata alla multimedialità
favorisca lo sviluppo culturale e artistico. Vogliamo sottolineare
l'impatto culturale di una iniziativa di questo tipo, l'impatto
sull'utente professionista, sull'artista. Il grosso problema in
questo campo, per quanto riguarda il software libero, è di avere
applicazioni di qualità professionale: non so se questo ci
premierà, ma il nostro progetto ha anche una forte valenza
tecnologica.
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