Computer, vittima di
maltrattamenti
Serena Vinattieri
Chi non ha mai visto il video clip “Badday” che ritrae un
furioso impiegato nell’intento di ridurre letteralmente a pezzi il
suo computer? Se non vi fosse ancora capitata l’occasione il mio
consiglio è di cliccare sul seguente sito
e godervi lo spettacolo. Coloro che lo hanno ormai visto ripetute
volte - la clip è in Rete ormai dal 1997 - forse non sanno che il
protagonista si chiama Vinny Licciardi e che è divenuto il nuovo
eroe virtuale.
La società per la quale lavora il signor Licciardi, Loronix
Information Systems, decise di testare l’efficacia delle
videocamere di sicurezza installate nel suo edificio di Durango
(Colorado) con l’intento di produrre un CD dimostrativo per i
propri clienti. L'azienda fu orgogliosa di mostrare quanto le sue
telecamere fossero capaci di cogliere ogni piccolo evento, come lo
sfogo di un impiegato frustrato nell’atto di distruggere “l’apparecchiatura”
datagli in dotazione.

A questo punto la storia doveva concludersi, sennonchè uno dei
destinari rimase talmente divertito dal video che decise di inviarlo
via e-mail ad un amico. Ne è seguita una catena che ha unito la
comunità di Internet dagli Stati Uniti all’Asia e dall’Europa
al Medio Oriente.
Molti utenti della Rete non conoscendo l’origine di questo video
hanno pensato fosse una vignetta recitata da un vero attore nei
panni dell’impiegato medio, impotente di fronte ad una macchina
che non ubbidisce ai suoi voleri. Nel 1998, il Wall Street Journal
rivelò la verità su quanto era accaduto al signor Licciardi
attraverso la pubblicazione del seguente messaggio: "Vorrei
ringraziare i colleghi per aver realizzato questo video, anche se la
prima volta che l’ho visto mi sono bagnato i pantaloni…".
Comunque, inventata oppure no, la clip è stata oggetto di forti
dibattiti e ha portato alla luce una questione importante: circa il
25% dei computer è stato colpito o preso a calci almeno una volta
dai suoi utenti. Un’inchiesta compiuta dal britannico produttore
di PC Navatech rivela che le indifese macchine sono vittime di una
regolare violenza fisica, risultato della frustrazione che colpisce
l’uomo tecnicamente incapace di gestirle.
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