Smau 2000, più tecnologia meno Borsa
Andrea Begnini
Saranno stati forse gli animi meno accalorati dagli indici di Borsa
visto che il Nuovo Mercato non è più sempre in crescita esponenziale
ma sussulta e a volte crolla, certo è che quest’anno lo Smau è stato
più tranquillo, tornando a essere un po’ di più quella vetrina di
meraviglie e magie dell’elettronica che fu all’inizio della sua
corsa negli Anni Sessanta e Settanta. Se ne sono viste e se ne sono
sentite di cose interessanti, a partire dall’incredibile promessa dei
computer quantici, disponibili probabilmente tra una ventina di anni, le
cui prestazioni in termini di velocità e potenza non sarebbero nemmeno
paragonabili alla più costosa delle macchine contemporanee; a partire
anche da una robotica sempre più vicina ai racconti di fantascienza di
Asimov nei quali la tecnologia prende il sopravvento sugli esseri umani
riuscendo a riprodursi e a evolvere da sola (è recente la notizia
secondo la quale è nato il primo robot concepito autonomamente da un
computer e che, in fase di crescita, segue un principio evolutivo
identico al darwinismo animale).
Le più incredibili meraviglie si sono potute ammirare all’interno
della mostra “Orizzonte Innovazione”, che ha ospitato in un
padiglione a forma di binocolo alcuni tra i più avanzati laboratori
tecnologici del mondo, a partire dall’Ibm e dal Mit di Boston fino al
giapponese Atr e ai nostrani Cselt di Torino e Area Science Park di
Trieste. Allo Cselt di Torino per esempio il professor Chiariglione e i
suoi collaboratori, dopo avere messo a punto agli inizi degli Anni
Novanta la tecnologia Mp3, il formato che permette di ascoltare e
scaricare i file musicali dalla Rete, stanno lavorando all’Mpeg7
(serve per descrivere suoni e immagini consentendo di canticchiare un
motivo di una canzone al proprio computer e vedersene subito indicare il
titolo). E promettono meraviglie con il Mpeg21, una sorta di
infrastruttura che dovrebbe consentire a chiunque di vendere e comprare
per via telematica qualsiasi formato audio e video.
Uno sguardo più vicino alla realtà di questi prossimi anni presenta
prima di tutto la sfida ancora da giocarsi tra cablatura e Internet via
satellite. La prima soluzione, perseguita tra le altre dalla lombarda
Fastweb di proprietà e.Biscom, consente già da ora una velocità di
connessione 200 volte superiore al modem tradizionale e propone, a un
canone fisso mensile, l'integrazione di telefono, Internet, TV e
videoregistratore con tutti gli altri elettrodomestici di casa.
Internet satellitare, quella di Netbusiness.com per intenderci, ha costi
d'avviamento decisamente minori ma consente una connessione più lenta
(comunque 40 volte più veloce del modem e quindi pienamente sufficiente
per sviluppare l’integrazione e sostenere la Web-TV) e funziona
prevalentemente per i dati in entrata perché una parabola per ricevere
è facile da montare ma la trasmittente satellitare è un altro paio di
maniche anche come costi (rimane indispensabile per queste funzioni il
modem di casa).
L’integrazione è l’obiettivo strategico anche in campo di telefonia
mobile. Le recentissime aste per l’aggiudicazione anche nel nostro
paese delle licenze Umts, testimoniano l’importanza che rivestirà in
un futuro molto prossimo il nuovo sistema che metterà Internet e
telefono in costante relazione.
E proprio dal telefono partono le più sconvolgenti novità anche nel
settore della domotica, la scienza che porta la tecnologia all’interno
della vita domestica di tutti i giorni. Dal terminale Umts presto sarà
possibile dialogare con forno e frigorifero, antifurto e riscaldamento,
fino a diventare anche la chiave di casa: un impulso sonoro e la porta
si apre.
Sono già in commercio alcune meraviglie come Leon@rdo della Ariston, un
monitor ultrapiatto che tiene sottocontrollo tutti gli elettrodomestici
della casa consentendo per esempio al forno di adeguare tempo e
temperatura di cottura in funzione del piatto selezionato, e se in
futuro dentro al frigorifero mancheranno gli ingredienti giusti per
prepararlo, sarà il frigor stesso a connettersi via Internet con il
supermercato e a ordinarli. In materia di frigoriferi abbiamo potuto
ammirare il nuovo modello Whirlpool che è in grado di leggere i codici
a barre degli alimenti e quindi segnalarne la scadenza e l’avvicinarsi
all’esaurimento, eventualmente provvedendo lui stesso al riordino via
Internet.
Sempre Whirlpool ha messo in vendita anche una lavatrice che riconosce
il tipo di macchie e automaticamente imposta il programma selezionando
anche il detersivo, subito inseguita dalla concorrente Electrolux che ha
ideato un sistema di noleggio di lavatrici a casa con la possibilità
per il consumatore di pagare soltanto per i lavaggi effettivamente
effettuati, conteggiati via Internet. Per chi si sente solo arrivano dal
Giappone il cane Aibo della Sony (abbaia e muove la coda in risposta
alle carezze del padrone) e, per i più piccoli l’orsetto Alex, in
grado di cambiare espressione facciale e di raccontare le favole della
buonanotte, per ora solo in inglese.
Poi ci sono le auto del futuro che forse non voleranno, almeno per il
momento, come quelle dei cartoni animati ma che potranno viaggiare senza
bisogno di un conducente. Si chiama Car Multimedia il progetto che
integra i sistemi di comunicazione e informazione sull’auto; in un
futuro non lontano consentirà di interfacciare il navigatore
satellitare con il telefono, rendendo possibile per esempio prenotarsi
un parcheggio in viaggio oppure lanciare automaticamente un messaggio d’aiuto
in caso di guasto o incidente. Binari stradali telematici guideranno le
nostre automobili senza conducente e grazie agli Its, i sistemi
intelligenti per il trasporto, ci muoveremo senza ingorghi, senza
inquinamento e con in tasca una carta di credito che ci consentirà di
prenotare mezzi pubblici a domicilio e di parcheggiare non in doppia
fila.
Una curiosità su tutte per concludere: con il sistema Easy drink presto
potremo prenderci una lattina o uno snack da un distributore automatico
con un semplice messaggio SMS; il costo verrà accreditato sul nostro
abbonamento o sulla carta prepagata. Di questo passo sarà anche
possibile usare il cellulare come se fosse una vera e propria Carta di
Credito, con il vantaggio, in termini di sicurezza, di non dovere mai
dare in giro altro se non il proprio numero di cellulare seguito da un
pin, o codice identificativo.
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