Lo stato sono io
Pietro Farro
Federico Orlando, Lo Stato sono io, Editori Riuniti, pp. 381,
Euro 15.00.
Chi avesse trascorso l'ultimo anno lontano dall'Italia, magari in un
luogo dove fosse difficile reperire notizie sul nostro paese, e
volesse, una volta tornato, aggiornarsi su quanto accaduto
nell'ultimo anno, non avrebbe da fare altro che leggere il nuovo
libro di Federico Orlando, Lo Stato sono io (Editori
Riuniti).
Il volume è la cronaca fedele dei primi dieci mesi del governo
Berlusconi, definito dall'autore "l'ultimo governo della guerra
fredda" per aver riportato in vita il più trito anticomunismo
ed averne fatto il fulcro "ideologico" del proprio agire.
Scritto col piglio del grande cronista e arricchito da numerose
citazioni, il libro è diviso in undici capitoli che rendono conto
delle undici guerre, come le definisce Orlando, nelle quali il
governo si è maggiormente impegnato: informazione, giustizia,
mafia, terrorismo e riforme istituzionali per citare solo le
principali.

Detta così, sembra l'attività di un normale
governo, invece nel nostro caso si tratta di guerre combattute contro
la libera informazione, contro la giustizia eguale per tutti,
contro l'antimafia, contro le istituzioni e, non
ultimo, contro il senso del ridicolo, viste le numerose gaffes,
interne ed internazionali, nelle quali il capo del Governo e i suoi
ministri sono soliti prodursi.
L'ipotetico lettore di cui dicevamo all'inizio, potrebbe avere la
sensazione di trovarsi di fronte ad un romanzo di fantapolitica:
avvocati-sottosegretari che difendono boss mafiosi in causa contro
lo Stato, imputati che fanno le leggi, miliardari che si riducono le
tasse, governi che controllano il contropotere, ministri che
telefonano in tv per insultare un comico e una soubrette, altri che
definiscono la Comunità europea "una Forcolandia ex
comunista". Invece è tutto vero. Né più né meno che il
preciso e documentato resoconto di quanto accaduto nell'ultimo anno
della vita politica italiana.
Il fatto che un liberale a ventiquattro carati come Federico Orlando
- uno che ha speso la propria vita professionale al fianco di Indro
Montanelli - sia stato deputato dell'Ulivo nella passata
legislatura, pubblichi i suoi libri con la storica casa editrice del
Pci, collabori a giornali e riviste di sinistra e abbia sentito il
bisogno di fondare un'associazione, "Articolo 21", in
difesa della libertà di espressione, la dice lunga sulla natura
della destra al governo e dovrebbe far riflettere quanti in nome del
liberalismo hanno dato il proprio voto alla Casa delle Libertà. Ma
forse, nel paese delle banane e dei fichi d'india, aveva ragione
Montanelli a prevedere che "solo lasciandolo governare, gli
italiani si vaccineranno contro il berlusconismo".
Vi e' piaciuto questo articolo?Avete dei commenti
da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio libri |