Segnalazione/La mente inviolata
Ivo Lini
John Horgan, La mente inviolata - Una sfida per la psicologia e
le neuroscienze, Raffaello Cortina editore, 23,24 euro.
Come è fatta la mente umana? Riusciremo mai a scoprirne realmente i
misteri? Saremo mai in grado di riprodurla in modo artificiale? O
più semplicemente di curarla? Lo sforzo dell’umanità per
rispondere a queste domande è sempre stato massiccio. Ci hanno
provato, in modo tutt’altro che congiunto, neuroscienziati e
psicoterapeutici, filosofi e studiosi di intelligenza artificiale,
seguaci di Darwin e fautori della genetica del comportamento. Un
arcipelogo di ricercatori della psiche su cui si accentra l’indagine
di John Horgan, giornalista scentifico di fama internazionale e
autore di numerosi best seller, che adesso si presenta in libreria
con La mente inviolata - Una sfida per la psicologia e le
neuroscienze.

Horgan svela la sofisticata crudeltà delle
odierne cliniche psichiatriche dove ancora si pratica l’elettroshock,
mostra i limiti di macchine straordinarie come Cog, il robot erede
del comandante Data di Star Trek, spiega che i successi di terapie
diverse - come il prozac o la pscianalisi - sono attribuibili all’effetto
placebo.
Le nuove scienze del sapere, secondo Horgan, sono l’esempio tipico
di scienze “ironiche”, in cui non c’è un modello capace di
imporsi su quelli rivali: restano più domande inevase che problemi
risolti. E, forse, l’ironia maggiore di tutte sta proprio nell’imperativo
di Socrate: “Conosci te stesso”. Come dice Howard Gardner, “un
sano antidoto a troppe frettolose spiegazioni della mente”.
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