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Segnalazione/Don Chisciotte della Mancia



Riceviamo e pubblichiamo:

Giovedì 14 febbraio 2002 alle ore 18.00, nella splendida cornice dell’Accademia di Spagna a Roma, l’Ambasciata di Spagna in Italia e ART’E’ presentano una preziosissima edizione con illustrazioni di Matias Quetglas e commenti di Riccardo Campa.

ART’E’, Società Internazionale di Arte e Cultura, leader nella diffusione di opere d’arte, propone all’attenzione del pubblico Don Chisciotte della Mancia, il primo romanzo moderno della letteratura occidentale. Il testo, nella traduzione di Ferdinando Carlesi, illustrato da quattordici tavole a colori fuori testo e venti illustrazioni a colori tratte da disegni originali realizzati dal maestro Matias Quetglas, è arricchito dall’introduzione e dai commenti di Riccardo Campa. La presente edizione, in due volumi di circa settecento pagine, vuole essere fedele alla divisione nelle due parti originarie pubblicate rispettivamente nel 1605 e nel 1615.

Riferimento essenziale per la cultura mondiale, motivo di ispirazione per artisti, letterati, registi di cinema e teatro, oggetto di dibattito di critici e studiosi, connubio di vari generi letterari dal romanzo cavalleresco - anche se in chiave parodistica -, al genere picaresco, alla novella, al dialogo letterario, al romanzo pastorale e d’avventura, Don Chisciotte della Mancia continua ad essere moderno nel suo essere “simbolo dell’umanità” (Thomas Mann) e, proprio per questo, “segna il punto di partenza di una nuova arte, l’arte del romanzo” (Milan Kundera). Specchio della multiforme realtà, Don Chisciotte della Mancia non narra le vicende di astratti eroi o cavalieri senza macchia e senza paura, bensì le rocambolesche avventure di un anziano signore di provincia che, trascorsi anni e anni a divorare libri di cavalleria, perde il senno e decide di farsi paladino di nobili ideali. Sceglie un contadino un po’ sempliciotto, Sancho Panza, come suo fedele scudiero e, travolto da una impetuosa immaginazione, identifica la realtà che lo circonda con la visionarietà fantastica dei romanzi cavallereschi, scambiando locande per castelli, contadine per nobili dame, mulini a vento per giganti, osti per castellani.

Intorno a Don Chisciotte e Sancho Panza, due archetipi dell’umanità nel rappresentare il contrappunto immaginazione-realtà, idealismo-pragmatismo, ruota un mondo pittoresco e contraddittorio dove illusione e fantasia, follia ed esaltazione, sogno e realtà si fondono con una dolente consapevolezza delle umane miserie. “Molti di noi sono figure alla Cervantes, miscugli di Don Chisciotte e Sancio Panza. Perché leggere Don Chisciotte? Perché continua ad essere il primo e il migliore tra i romanzi. Vi sono parti di voi stessi che non conoscerete appieno finché non conoscerete Don Chisciotte e Sancio Panza” (Harold Bloom).

L’edizione del Don Chisciotte della Mancia proposta da ART’E’ intende portare all’attenzione del lettore un caposaldo della letteratura occidentale che ben si inserisce nel progetto di editoria d’arte con il quale ART’E’ si propone di divulgare “I Testi della Coscienza”, illustrati da grandi maestri dell’arte contemporanea. Uno splendido esempio di composizione letteraria e artistica che, per la prima volta, vede il prezioso contributo di un artista scelto al di là dei confini italiani per rispondere all’esigenza di dare all’opera un respiro internazionale e per impersonare perfettamente quello spirito di “hispanidad” di cui il Don Chisciotte è impregnato.

Le suggestioni che caratterizzano il capolavoro di Cervantes hanno offerto lo spunto all’artista spagnolo Matias Quetglas per creare immagini dall’atmosfera “barocca”, con cromatismi caldi e brillanti che costruiscono una matericità densa unita alla trasparenza di velature luminose. Ecco dunque che in Don Chisciotte, Sancho, la moglie e il cane i tratti sono decisi, i colori richiamano le tonalità accese e calde della terra spagnola della Mancia; in Maritornes e Sancho traspare l’amore per il Picasso monumentale degli anni ’20; in Don Chisciotte in gabbia il tema della maschera tra ironia e tragedia, fa tornare alla mente certe raffigurazioni di Goya e ne Le nozze di Camacho un’opaca luce argentata avvolge la scena notturna mentre decisi contorni delineano sapientemente cose e persone.

L’edizione in due volumi del Don Chisciotte della Mancia è realizzata in tiratura limitata a 975 esemplari (numerati da 1 a 975) più altri 75 con numeri romani. Le quattordici tavole fuori testo del Maestro Matias Quetglas sono state stampate con tecnica litoserigrafica presso la Stamperia d’Arte “L’Incisione” di Corbetta-Milano.
La cucitura, la rilegatura e la copertina dei due Volumi in pelle di vitello macchiata a mano con quattro nervature sul dorso e con iscrizioni e stampa in oro, sono state realizzate con procedimento artigianale dalla legatoria d’Arte “L’Arte del Libro” di Todi. Particolare la copertina del cofanetto per la quale Matias Quetglas ha creato un bassorilievo originale, un esemplare di Don Chisciotte e Sancho, eseguito a conio e ricoperto in argento presso la Fonderia Landi di Milano.

Giovedì 14 febbraio, in occasione della presentazione del Don Chisciotte della Mancia alla presenza di S.E. José de Carvajal Ambasciatore di Spagna in Italia, intervengono: Felipe Garín, Direttore dell’Accademia di Spagna, Miguel Albero, Direttore dell’Istituto Cervantes, José Luís Gotor, Docente all’Università di Roma Tor Vergata, Riccardo Campa, Docente all’Università per stranieri di Siena e il Maestro Matias Quetglas. Moderatore Bruno Vespa.

Per esigenze di sicurezza è obbligatoria la conferma alla segreteria organizzativa Gamma Congressi tel. 06/36300769

Accademia di Spagna
Piazza San Pietro in Montorio, 3 - Roma
Giovedì 14 febbraio 2002, ore 18.00

 

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