Cronologia dell’inganno
Il primo bugiardo fu Ulisse. Mentì per salvarsi la vita. Ma anche
per il piacere di farlo. Poi venne Platone, filosofo integerrimo,
che non disdegnava di suggerire ai governanti di sovvertire la
verità nell’interesse del popolo. E così via. Fino a Pinocchio,
fino all’ultima delle bugie, la più insidiosa: la realtà
virtuale. Maria Bettetini, docente di Storia della filosofia
medievale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, pubblica per
Raffaello Cortina Editore Breve storia della bugia (22 mila
lire).

Si tratta di una veloce cavalcata attraverso migliaia di anni di
menzogne che hanno contraddistinto l’umanità. Con gli alti e
bassi che il pensiero dominante ha riservato a questa forma di
comunicazione. Nel Medioevo, per esempio, si riteneva che la
menzogna fosse un attacco alla parola di Dio, la Verità: e gli
attori, bugiardi per esigenze professionali, venivano sepolti fuori
dalle mura cittadine, assieme a ladri, maghi e falsari.

Poi, nel XVI secolo, ci pensa Machiavelli a rivalutare chi mente,
elevando addirittura la bugia a una forma d'arte. Una tecnica da
apprendere, che si perfeziona nei secoli successivi, con i manuali
dei gentiluomini e l’esplosione dell’“arte di stupire”. Da
quel momento, la linea di confine che separa il naso lungo di
Pinocchio dalle grandi illusioni ideologiche si assottiglia sempre
di più. E i prodigi delle nuove tecnologie sono forse l’ultima,
raffinatissima, grande bugia.
Attraverso un percorso divertente, la professoressa Bettetini
racconta così i protagonisti della menzogna: le bugie di
governanti, giocatori, artisti e bambini, viste dalla parte dei
filosofi e dei poeti, i grandi bugiardi di sempre.
(i. l.)
Vi e' piaciuto questo articolo?Avete dei commenti
da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio libri |