Gloria, una vita da single
Odette Misa Sonia Hassan
Alessandra Casella, Un anno di Gloria, Salani,
2001, pp.200, lire 20.000.
Un anno di Gloria, scritto da Alessandra Casella e edito da
Salani, è da pochi giorni in libreria. Gloria però è un
personaggio già noto alle lettrici di Cosmopolitan, perché
alcuni episodi che la vedono protagonista sono stati pubblicati a
puntate sul mensile femminile. Gloria è un po’ Fantozzi un po’
Cenerentola, è single in una società a misura di coppia, fa la
segretaria in un ufficio di creativi e in un mondo di magre ha
qualche chilo di troppo - reale o presunto.
Ma Gloria è diversa da Fantozzi perché è una che ce la fa, e a
differenza della Cenerentola della fiaba - o del modello ripetuto in
mille film (vedi Pretty woman) - non le basterà un uomo a
definirsi. Priva di autostima e terribilmente frustrata, Gloria
inizia un diario il primo dell’anno per concluderlo la sera del
San Silvestro successivo. L’autoironia, filo conduttore del libro,
è lo strumento con cui si racconta e ci tiene attaccati al foglio
successivo.

Che diario sarebbe se non iniziasse con mille
propositi fra cui dimagrire e trovare un uomo, anzi non un uomo
qualsiasi ma un uomo bruno, come suggerito a Gloria da una
cartomante? La nostra eroina sceglie di realizzare per primo l’obiettivo
più semplice. Consulta non si capisce bene se un dietologo o un
dietista - quel che invece si capisce, e anche bene, è che la dieta
che si impone di affrontare incongrua, anche se lei cerca di
seguirla con molta attenzione, tanto da terrorizzarsi per aver
ingurgitato di notte un vasetto di cetriolini sottoaceto.
Ci si affeziona subito a Gloria perché ci tiene allegri con una
serie infinita di commenti ora comici ora sarcastici sui suoi
piccoli incidenti di percorso, incidenti con cui è facile
identificarci anche se siamo diverse da lei. Gloria, a differenza
della Bridget Jones inglese alla quale solo inizialmente
rassomiglia, è italiana, vive a Milano, e i personaggi e situazioni
che le girano intorno sono tutti assolutamente riconducibili al
nostro quotidiano.
Le motivazioni che portano Gloria a voler cambiare vita la spingono
a impegnarsi, ma ottenere e mantenere i risultati è difficile per
Gloria perché si muove in un labirinto di vorrei e ... non vorrei -
e infatti superare l’ambivalenza dei suoi desideri contribuirà
all’evolversi del suo processo di cambiamento. Tra una rinuncia e
un attacco di cannibalismo riuscirà a dimagrire di ben 10 chili
ottenendo un successo strepitoso con se stessa, con gli amici e con
l’immancabile latin-lover di turno, abbastanza bello da esibire al
matrimonio dell’amica facendosi invidiare da tutti, abbastanza
snob da farla stare male nel confronto sociale con i suoi amici, ma
soprattutto bugiardo al punto da condurre una vita coniugale con una
persona dalla cui dice di essersi separato, presente quando lo
ritiene opportuno e assente quasi sempre a causa di impegni
evidentemente ideati per l’occasione.

A superare i propri sentimenti contrastanti verso
Giulio Righi - così si chiama l’uomo bruno “bello e misterioso”
- Gloria è aiutata da un quartetto di amici che accompagnano con
consigli e convivi le sue decisioni e le sue scelte.
Nel suo futuro c’è un altro uomo bruno, ma lei non lo riconosce
come tale, e non solo perché ha i capelli tinti. Eppure sarà lui a
farle notare quanta creatività è dentro di lei, sarà sempre lui a
cenare e pranzare la domenica con lei e a riempire le assenze del latin
lover di cui sopra.
Ma sarà Gloria a capire che il vuoto dentro non è colmato né da
uomini né da barattoli di nutella, e non perché il Gangi,
dietologo poco ortodosso, faccia miracoli (nessun dietologo li fa)
ma perché Gloria imparerà ad acquisire quell’assertività che
gli inglesi chiamano empowerment.
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