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Il giornalismo libero dal tempo e dallo spazio



Serena Vinattieri



Alfonso Contaldo - Paolo Di Fabio, Giornalismo on-line, Centro di Documentazione Giornalistica 2001, 191 pagine, lire 38.000

“Troppo spesso si è sentito parlare di Internet quale realtà legibus soluta, senza regole e responsabilità per chi vi immette contenuto o ne fruisce”. Questa la premessa di Giornalismo on-line, una riflessione sulle potenzialità offerte dalla Rete e un’analisi in tre punti principali: il diritto d’autore, il rapporto tra giornalismo e Web, il telelavoro.

La prima impressione è che Internet costituisca una piazza virtuale dove tutto sia di libera disponibilità e utilizzazione. Nulla di più sbagliato!, sostiene Paolo Di Fabio, l'autore del libro. Consultare un giornale in versione elettronica non significa soltanto leggere un articolo, ma anche vedere delle foto o un video o ascoltare della musica o la voce narrante di una storia. Pertanto l’utilizzo di questi elementi comporta la necessità di comprenderne regole e limiti.

È possibile inserire nel proprio articolo opere di altri o parti di esse? E' giuridicamente lecito copiarle sul proprio disco rigido? Inoltre, i link permettono di collegarsi con altre pagine Web dove vengono riportate notizie complementar o attinente a quella data, ma chi avvisa l’autore che il suo materiale è stato così utilizzato? Interrogativi aperti sui quali una soluzione univoca non è ancora stata formulata e su cui questo testo compie una riflessione approfondita.

Il problema principale per un giornalista che vuole utilizzare materiale ritrovato in Rete consiste nel contattare il titolare dei diritti d'autore e nel farsi rilasciare l’autorizzazione. Gli articoli di attualità sono, però, riproducibili liberamente se viene citata la fonte, la data di pubblicazione e l’autore e se la copia non è stata espressamente vietata (art. 65 legge n. 633). In tutti gli altri casi è necessaria l’autorizzazione dell’autore, a meno che il materiale non rientri nell’art.70 della legge sul diritto d’autore e sia utilizzato per scopo di critica, discussione o insegnamento.

Internet ha modificato la funzione e la struttura dei giornali. Partendo dalla storia della Rete, gli autori di questo libro spiegano come funziona la comunicazione tra due computer, che cos’è un dominio, il significato di sigle comuni quali http e www, per poi soffermarsi sul dibattito interno al nostro Parlamento per l’assegnazione dei nomi e la conseguente identificazione di questi con i domini.

Alla fine degli anni Sessanta un’istituzione dipendente del ministero della Difesa americano, l'ARPA (Advanced Research Projects Agency), in collaborazione con alcune università ed enti di ricerca, realizzò un esperimento per il collegamento di alcuni computer. Questo portò alla creazione di due reti simili per scopi militari, Milnet negli USA e Minet in Europa. Dal 1986 alla ARPA si sostituì un altro ente, la N.S.F. (National Science Foundation), che creò una rete suddivisa in due parti: quella regionale per le università e le aziende e quella federale per gli enti statali. Nel 1990 IBM, Merit e MCI fondano ANS (Advanced Network and Services) che, oltre a occuparsi del miglioramento dei router per lo scambio di messaggi, sviluppano questa rete in senso commerciale con la nascita dei primi provider.

Nell’ordinamento italiano non esiste un’apposita norma che tuteli il dominio, tuttavia il dominio identifica un’azienda e, nel caso specifico, un giornale, che non ha alcun limite di spazio e può proporre un numero illimitato d’informazioni a carattere locale, ma soprattutto a livello globale. La documentazione d’archivio è una sedimentazione del tempo e dello spazio: l’informazione non è più soltanto news da consumare rapidamente.

L’interattività consentita dal mezzo elettronico trasforma il lettore da consumatore a produttore di notizie: i contenuti di un giornale possono essere determinati dalle esigenze e dalle curiosità dei lettori che non si limitano a apprendere, ma che ricercano dei servizi. Il lettore ha, per la prima volta, la possibilità di replicare, d’intervenire nella discussione di un argomento e consultare ogni tipo d’archivio.

Infine compiuta un’analisi giuridica del giornalismo on-line, la terza parte di questo libro si sofferma sul tema del telelavoro. Le nuove tecnologie consentono al giornalista di compiere il proprio lavoro a distanza. Anche se questa non è una novità per l’inviato o il corrispondente estero, l’aspetto di mutamento riguarda la diversa partecipazione del giornalista alla scelta degli argomenti, delle immagini o all’impaginazione. Internet, secondo il parere degli autori, consente ai giornalisti di lavorare come liberi professionisti, collaborando con più testate telematiche senza vincolo di dipendenza e continuità di prestazione.

Giornalismo on-line fa parte della collana Journalism and communications tools, che comprende anche:

Vieri Poggiali, Uffici Stampa, Centro di Documentazione Giornalistica 2001, 175 pagine, lire 35.000

Fausto Tavertini, La voce dei palazzi, Centro di Documentazione Giornalistica 2001, 157 pagine, lire 25.000

Vieri Poggiali, Giornalismo Economico, Centro di Documentazione Giornalistica 2001, 125 pagine, lire 35.000

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