267 - 11.12.04


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I lettori ci scrivono

DA: Mario Adessi
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: sabato 13 novembre 2004 20.14
Oggetto: Che cognome vuoi?
Spett. Redazione di Caffé Europa, ho profondamente gradito il Vostro articolo sull'argomento del cognome materno. Vorrei fornire altre notizie allarmanti sul comportamento patriarcale del Ministero degli Interni che continua a "castrare" i cognomi degli italiani nati all'estero. Infatti in Italia non solo è vietato nascere con il cognome materno ma a chi ha avuto la fortuna di nascere col cognome materno, grazie a leggi diverse soprattutto nei Paesi iberici e latinoamericani, lo Stato italiano con la peggiore violenza possibile, amputa il cognome materno rendendo queste persone degli schizofrenici giuridici con un cognome in Italia e con un altro nel resto del mondo.
Cordiali saluti.
Un padre di tre figli (tutti e tre orgogliosamente portano il cognome del padre e della madre)
Mario Adessi

DA: Marco Cammi
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: lunedì 8 novembre 2004 17.16
Oggetto: La bugia, una questione antica come la politica
E', questo della Urbinati, un articolo molto bello, ma, a mio giudizio contiene almeno un punto difficile da accettare, laddove dice che, se si conoscesse (ri-conoscesse) la menzogna di Bush come tale, gli americani non lo voterebbero, ammettendo così una natura "buona" a priori nella gente comune (mi si passi l'espressione).
La gente sa, io credo, che il Presidente sta in parte mentendo, non crede che le giustificazioni portate siano quelle vere (se non fosse in grado di capirlo non varrebbe la pena di dirle la verità) ma accetta la logica di questa menzogna perchè crede che sia comunque il male minore.
Il continuo riferimento a Kant della Urbinati non mi pare casuale - ci mancherebbe! - è infatti necessario ammettere una qualche legge morale (anche nel senso generico di disposizione al bene) costituiva della natura umana per ritenere che la "gente" preferisca comunque la verità alla menzogna.
Quelli che credono di possedere queste disposizioni virtuose (non sono, per Kant i fanatici morali?) in realtà, molto spesso, scambiano per bene comune la loro idea del bene comune e chi li contraddice ....
Quante volte nel nome di una società più giusta futura sono state accettate le atrocità di un qualche presente?
La politica estera degli Stati, secondo me, non ha una natura diversa dalla politica interna, semplicemente ha più difficoltà a celarla, perché i governanti, i decisori, hanno meno controllo sulla situazione generale (le loro azioni ricadono su terreni e territori che non sono sotto il loro controllo, o non lo sono nella stessa misura con cui controllano il "loro" Paese).
Sul caso specifico delle elezioni americane, poi, credo che abbia anche influito il fatto che Kerry non ha saputo comunque offrire un'immagine del tutto contrapposta sul piano della sincerità morale: ha dato l'idea di cercare una posizione "aggiustata", questa sì intollerabile per chi si aspetta una politica "giusta" contrapposta a quella sbagliata dell'ingannatore e che, su questa giustezza, fonda, in definitiva, l'anima stessa del proprio consenso.
Credo che Kerry sia stato sconfitto dai suoi.
Marco Cammi

DA: Mauro
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: domenica 31 ottobre 2004 20.40
Oggetto: Riforma dell'Onu
Penso che sia giunto davvero il momento di riaprire questo dibattito... Il primo passo è l'eliminazione del diritto di veto, poi si può parlare del maggior peso che meritano paesi come Brasile o India. Avete pensato di fare n dossier sul brevetto dei farmaci?
Comunque complimenti!
Mauro

DA: Claudio Mellia
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: lunedì 25 ottobre 2004 23.02
Oggetto: Deliberation day
Credo che un deliberation day in Italia sarebbe molto utile. La gente per motivi diversi è molto lontana dalla politica e molto vicina al televisore.
Claudio Mellia

DA: Cesare Cioni
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: domenica 24 ottobre 2004 10.41
Oggetto: La finestra di fronte
Buongiorno.
Mentre cercavo sulla Rete informazioni sul film "La finestra di fronte", che ho visto da poco, mi sono imbattuto nella recensione di Paola Casella presente sul vostro sito. Complimenti, anche se in ritardo. E' una delle migliori recensioni che leggo da anni, in assoluto. Non conoscevo, lo confesso, l'autrice: ma colmerò la lacuna, perché entra immediatamente nel mio elenco personale di autori dei quali voglio leggere altro (mi procurerò qualche suo saggio).
Buon lavoro.
Cesare Cioni

DA: f.p.
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: martedì 19 ottobre 2004 15.30
Oggetto: Due liberali "veri" all'assalto del pensiero unico
Bella l'analisi, ma come al solito, direi, manca, la sintesi. Perchè questi presunti santoni alla Stigliz e altri vostri venerabili e presunti pensatori, non offrono mai una indicazione di prassi? Quale è il nuovo pensiero di una nuova sinistra? Non so perchè ma si comincia a essere stanchi di pensatori borghesi sinceramenti indignati per la cattiva sorte del mondo, e altrettanto incapaci di proporre azione politica.
saluti
f.p.

Risponde Massimiliano Panarari

Caro lettore,
quelli che lei chiama "venerabili santoni" sono i primi a rifuggire dalla tentazione di proporsi come tali. Si stanno sforzando - e non è uno sforzo da poco, in un contesto dominato dal cosiddetto Washington consensus da tempo ormai immemorabile (almeno dagli anni Ottanta) - di proporre un'analisi lucida e non fintamente "oggettivistica" del mercato (cosa che fanno invece, come sappiamo benissimo tutti quanti, i neoliberisti, alfieri di un'inesistente economia oggettiva).
Le proposte, invece, ci sono: si chiamano rilancio di quella che J. Stiglitz chiama l'"ideologia democratica"; allargamento della democrazia e ripresa di un ragionamento sulla giustizia sociale (che rende anche il mercato più efficiente) per J.-P. Fitoussi; e poi ci sono tanti altri "pensatori borghesi", come li chiama spregiativamente - e non si capisce il perché - lei (Guido Rossi, Adair Turner, Paul Krugman, Will Hutton, per certi versi lo stesso Robert Reich) che fanno del "contrattualismo antiliberista" il perno di uno dei pochi ragionamenti efficaci attualmente in campo contro il "pensiero unico". Non saranno proposte rivoluzionarie, se è questo quello che intende, ma ci scusi se è poco...
Grazie per l'attenzione

 

 

 

 

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