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Steven Holl e la sostenibilità



Riceviamo e pubblichiamo:

Come armonizzare le trasformazioni del contesto urbano con la preservazione dei valori ambientali.

Anche quest'anno si svolge nella Basilica Palladiana di Vicenza l‚annuale mostra monografica dedicata a uno dei protagonisti dell‚architettura contemporanea. Le mostre organizzate a Vicenza hanno un carattere unico: ogni architetto prescelto per essere protagonista di questo appuntamento che si rinnova ogni anno, è invitato ad allestire la propria mostra, selezionando liberamente e autonomamente i materiali da esporre, progettando, quindi, l‚allestimento come una occasione unica di confronto (di omaggio, oppure di „interpretazione‰) con lo spazio medievale della Basilica e il suo paramento esterno, uno dei capolavori di Andrea Palladio e una delle massime espressioni dell‚architettura occidentale.

Dopo Tadao Ando, Gabetti e Isola, Sverre Fehn, Oswald M. Ungers e, lo scorso anno, Toyo Ito, anche per la mostra di Steven Holl è stata adottata quest‚impostazione. L‚architetto americano ha così compiuto una selezione di circa venti delle sue opere più significative, che i visitatori della mostra potranno apprezzare esposte su eleganti supporti da lui progettati, distribuiti liberamente nel vasto e inquietante spazio della Basilica (gli espositori presentano modelli e plastici, disegni, fotografie ecc.).

Il centro della mostra è costituito dalla presenza della Turbolence House, una replica in alluminio in scala 1:1 della casa che Holl ha progettato per l‚artista statunitense Richard Tuttle, a Ubique nel New Mexico. Una volta conclusa la mostra, la casa verrà trasferita nel parco della nuova fabbrica che Flavio Albanese ha costruito a Schio, Vicenza, per il gruppo Della Rovere, dove verrà utilizzata come padiglione espositivo. Successivamente verrà riprodotta, nella sua seconda versione, in New Mexico.

La casa è concepita come un‚unità autonoma, capace di garantire condizioni di vita accettabili in un sito desertico, pertanto autosufficiente da un punto di vista energetico; è dotata inoltre di un sistema di aperture che consente alla ventilazione naturale di assicurarne l‚utilizzazione nonostante i rigori del clima. Nella sistemazione assegnatale all‚interno della Basilica Palladiana la casa ospita un sofisticato sistema di riproduzione digitale delle immagini, che consentirà ai visitatori della mostra di prendere visione dell‚intera produzione dell‚architetto americano.

La Turbolence House, che nella Basilica apparirà come una costruzione compresa in una costruzione, misura la distanza che separa quanto gli architetti contemporanei vanno sperimentando dall‚universo culturale cui Palladio diede forma, progettando il parato della Basilica vicentina. Questo confronto consente ancora una volta di cogliere quali siano le condizioni e le problematiche con cui i più avvertiti tra gli architetti contemporanei debbono attualmente confrontarsi.

Influenzato, all‚inizio del suo lavoro, da quanto si andava dibattendo e sperimentando in Italia negli anni settanta, Holl ha progettato o realizzato opere tese a studiare criticamente le tipologie della tradizione residenziale americana, come provano la Metz House del 1980 (Staten Island) e la Rosen House dell‚anno successivo (Scarsdale, N.Y.). Del 1983 è l‚appartamento Cohen a New York, che Frampton, nel volume Streven Holl architetto (Electa), definisce come „l‚opera seminale‰ dell‚architetto americano. Successivamente Holl ha realizzato altre residenze unifamiliari, che hanno suscitato l‚attenzione della critica internazionale, quali la Stretto House, la Berkowitz House la Y House.

Dalla fine degli anni settanta, Holl ha poi elaborato diversi progetti di scala urbana e ha realizzato alcuni edifici pubblici che comprovano la sua fertile creatività, capace di avvalersi delle più diverse formule linguistiche e costruttive, e di confrontarsi in modo originale con le più originali sperimentazioni coeve. Tra queste opere, si segnalano il Crandrook Science Institute (1996) che Holl ha inserito nel venerabile complesso accademico costruito a Cranbrook, nel Michigan, da Eliel Saarinen, il Museo d‚arte contemporanea di Helsinki (1996), la cappella di St. Ignatius a Seattle (1998). Sempre negli anni novanta, Holl ha costruito due complessi per abitazioni popolari in Giappone e ha elaborato diversi progetti di concorso, che precedono le sue più recenti ricerche intorno al tema del museo, rappresentate dalle proposte studiate per Burgos in Spagna (Museo dell‚evoluzione umana, 2000) e per Lione, in Francia (Museo delle confluenze, 2001).

Mentre la mostra vicentina viene inaugurata, si vanno completando due importanti opere di Holl. La Sommons Hall, un dormitorio per studenti, al MIT di Cambridge Mass., è un edificio caratterizzato da un involucro di quadrati svuotati, attraversato all‚interno da spazi modellati in maniera espressionista, che fluiscono elegantemente attraverso l‚intero volume. L'altro progetto è una casa nell‚isola di Kaua‚i nelle Hawaii, costituita da due corpi sollevati sulla sommità di una montagna, che rivelano quanto Holl sia attirato (come accade, peraltro, a diversi esponenti della sua generazione non solo negli Stati Uniti) dalle esperienze compiute negli anni cinquanta da alcuni grandi epigoni della tradizione modernista (si pensi, ad esempio, a Marcel Breuer).

Assai sensibile alle implicazioni dello sviluppo metropolitano che caratterizza la civiltà occidentale, Holl è particolarmente interessato alla questione della sostenibilità, ovvero ai modi in cui gli architetti possono contribuire ad armonizzare le trasformazioni dell‚ambiente costruito con la preservazione dei valori ambientali.Seguendo questa inclinazione, che più o meno chiaramente è all‚origine dei suoi progetti, Holl ha voluto porre al centro della mostra di Vicenza la Turbolence House, che rappresenta una sorta di manifesto di quanto con il suo lavoro l‚architetto americano ha tentato di realizzare nel corso della sua carriera venticinquennale.

"Steven Holl", Vicenza, Basilica Palladiana, 5 settembre - 1 dicembre 2002. Catalogo Electa.

 

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