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Segnalazione/Dialoghi Europei d’Arte



Riceviamo e pubblichiamo:

La mostra

A Napoli, nelle due sedi di Castel dell’Ovo e Castel Nuovo, è stata inaugurata la mostra “Dialoghi Europei d’Arte” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e dall’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Campania.

Si tratta di un appuntamento di assoluta rilevanza grazie alla sua strutturazione del tutto particolare e alla partecipazione di sei artisti internazionali la cui opera è considerata particolarmente significativa all’interno del panorama dell’arte contemporanea.

Grazie alle installazioni site specific ideate appositamente per due spazi di grande fascino situati nel cuore geografico e ideale della città, Napoli si confronta con l’islandese Olafur Eliasson (che ha recentemente tenuto un’importante personale al MoMA di New York), con Fabrizio Plessi (che - in contemporanea con l’evento di Napoli - inaugura una mostra personale alle Scuderie del Quirinale di Roma), con Vittorio Messina (che ha chiuso da un mese la sua personale al CCA di Varsavia), con Daniela De Lorenzo (Italia), con Patrick Raynaud (Francia) e con Katharina Sieverding (Germania) .

La mostra “Dialoghi Europei d’Arte” si articola in un percorso espositivo all’interno del quale gli artisti sono stati invitati a sviluppare il duplice rapporto di Dialogo e di Confronto all’interno del comune ambito del linguaggio contemporaneo dell’arte, realizzando installazioni, sculture ambientali, video e fotografie.

Nelle intenzioni del curatore Amnon Barzel, di nuovo in Italia dopo un periodo di intensa attività all’estero, la mostra propone un incontro tra il pubblico e l’irradiazione dell’opera d’arte, in modo che la coscienza dell’individuo che si trova di fronte all’opera ne sia sensibilizzata e, per suo tramite, acquisisca una maggiore consapevolezza del nostro tempo e della nostra società.

E’ per questo che a ognuno degli artisti è stato chiesto di fornire un contributo che derivasse dall’ispirazione suggerita dalle stratificazioni storiche e culturali del luogo sui cui è stato chiamato ad esprimersi e - al contempo - si fondasse sulla propria visione del mondo e sulle proprie mitologie personali.

Gli artisti

Daniela De Lorenzo

Il suo lavoro tratta il concetto della “presenza dell’assenza” attraverso la creazione di soffici sculture in feltro, la cui gestualità rimanda ai temi dell’esistenza umana e della sua identità e - allo stesso tempo - esprime l’ansia e le preoccupazioni relative allo stato della società e dei suoi individui.

Le sue installazioni sono arene intime e poetiche che favoriscono l’auto-riflessione. La qualità tattile del feltro evoca inoltre il desiderio e il bisogno del calore del corpo umano, espandendo con immediatezza la misura individuale a quella collettiva.

Nel progetto realizzato da Daniela De Lorenzo a Castel dell’Ovo le sculture in feltro dislocate nello spazio si muovono - grazie ad apposite apparecchiature - sullo sfondo di fotografie che moltiplicano l’immagine sfocata del suo volto.

Olafur Eliasson

Eliasson è tra gli artisti più significativi della nuova generazione. Ha partecipato agli eventi artistici più importanti degli ultimi anni e ha esposto in molti musei prestigiosi, tra cui il MoMA di New York e il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.

La sua opera si ispira agli elementi naturali come l’acqua e la luce e ai fenomeni della natura: attraverso un’indagine sulle leggi della fisica, l’artista islandese ri-propone le sensazioni che ne provengono e le “metamorfizza” utilizzando i mezzi della tecnologia.

A Castel Nuovo Eliasson ha realizzato un progetto sulla virtualità dell’architettura nello spazio espositivo utilizzando - come mezzi peculiari della sua poetica - tecnologia avanzata e proiezioni luminose.

Vittorio Messina

Fin dagli Anni Ottanta, il lavoro di Vittorio Messina è un complesso di “costruzioni mentali” che si muovono sul concetto della dimora umana. Le sue installazioni, fatte di materiali e cose di uso quotidiano, coinvolgono il tema esistenziale del destino umano, rivelandone indeterminatezza e precarietà.

L’artista ha presentato recentemente una personale al Museo Henry Moore di Leeds (Inghilterra) e al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Berlino.

Per lo spazio scelto a Castel Nuovo Messina ha progettato una grande installazione multimediale che rimanda all’idea del Tableau Vivant. In una successione di celle, le sue caratteristiche valenze linguistiche complesse sviluppano una poesia del quotidiano e una metamorfosi del senso comune delle cose e degli eventi.

Fabrizio Plessi

Le grandi installazioni di Plessi si sono affermate fin dal 1968 e hanno reso l’artista uno dei più importanti rappresentanti della video-scultura a livello internazionale. È stato presentato nelle rassegne più prestigiose («Documenta» di Kassel, Biennale di Venezia) e recentemente in un’ampia personale al Museo Guggenheim di New York. In contemporanea con l’esposizione di Napoli, l’artista inaugura una mostra personale alle Scuderie del Quirinale, a Roma.

Per la mostra “Dialoghi Europei d’arte” Plessi ha ideato il progetto Fez-Fez, ambientato in un’ampia sala di Castel dell’Ovo: si tratta si una video-scultura sonora che integra sedici monitor e che, attraverso il linguaggio virtuale, rievoca le atmosfere delle tintorie delle lane a Fez, in Marocco.

Patrick Raynaud

Patrick Raynaud è noto per la forza delle sue installazioni luminose fatte di immagini fotografiche e di elementi tridimensionali. La sua ispirazione e le sue opere rimandano all’iconografia della storia dell’arte e ai temi del corpo umano, ma anche alla quotidianità. Ha esposto, tra gli altri, al Museo Ludwig di Vienna e di Aquisgrana e in numerosi Istituti europei.

L’opera presentata dall’artista per la mostra di Napoli si sviluppa sull’ampio spazio scavato nel tufo su cui si erige Castel dell’Ovo: quindici casse luminose creano un ambiente di luci colorate, dove lo spazio si trasforma in un universo tridimensionale che rimanda all’astrattismo fauvista e allo stesso tempo anticipa una visione ottimistica del paesaggio spaziale nella prospettiva del futuro.

Katharina Sieverding

Fin dagli anni Settanta è tra le più affermate artiste attive nel campo della fotografia. Le sue grandi immagini si riferiscono alla figura femminile e alla luce, con un contenuto socio-politico che dichiara una vicinanza ideologica e culturale a Joseph Beuys.

Ha partecipato per tre edizioni consecutive a «Documenta» (Kassel), ha rappresentato la Germania al Padiglione Tedesco della Biennale di Venezia e ha esposto in numerosi e importanti musei del mondo.

Per il “Dialoghi Europei d’Arte” Katharina Sieverding ha creato un progetto di fotografia digitale che - attraverso processi avanzati e complessi - opera la sintesi del suo linguaggio fatto di diversi riferimenti (dal coinvolgimento nelle situazioni esistenziali della società umana contemporanea alla ricerca scientifica sulla corporeità) stabilendo una correlazione tra la chimica biologica e la chimica dei processi di elaborazione fotografica.


Sedi della mostra:
Castel dell’Ovo - Borgo Marinaro-via Caracciolo, Napoli
Castel Nuovo - P.zza Municipio, Napoli
Orario: dalle 9.00 alle 18.00; domenica e festivi dalle 9.00 alle 14.00
La mostra resterà aperta fino al 7 settembre 2002

 

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