Radical & Critical
Esiste ancora una necessità e una attualità per un'arte che
riflette su se stessa, sul proprio linguaggio, sul contesto
espositivo con un atteggiamento radicale e critico? I tempi
dell'arte concettuale sembrano irrimediabilmente lontani, oggi
l'arte sempre più si caratterizza per un riavvicinamento ad un
concetto di funzione attraverso una pratica di appropriazione di
linguaggi estranei al suo contesto e a diretti riferimenti al reale.
Eppure è possibile rintracciare nell'ultima generazione della
ricerca artistica internazionale una "linea" (o forse più
propriamente una "vena") che fa diretto riferimento e
utilizza gli strumenti caratteristici di una certa tradizione di
arte concettuale.
I giovani artisti tornano a riflettere sul linguaggio dell'arte e
sulle sue implicazioni, sui meccanismi e i processi tra artista,
opera e spettatore, sul contesto espositivo e i suoi valori
simbolici.
(...) Il titolo della mostra, che riflette tale attitudine di
approccio all'arte, ne sottolinea allo stesso tempo la differenza
rispetto all'arte degli anni '70 molto spesso ideologicamente
impegnata. La poetica dell'artista di oggi è disincantata e aperta
alla complessità e alla differenza, allo scarto, non definisce, non
polemizza, non asserisce. Si muove leggera sui codici linguistici
ormai ben conosciuti e, in un gioco di scomposizione e
ricomposizione, ne sortisce inediti significati, nascosti nelle
pieghe di una apparente normalità. (...)
Radical & Critical lega due tipologie di atteggiamento con una
"e" commerciale che ne sottolinea l'interscambiabilità e
la compresenza in una accezione in cui sono assenti valori
ideologici o assunti programmatici. Sottolinea una libertà
conquistata e un superamento semantico di un atteggiamento che sino
ad oggi, nel campo dell'arte, si portava dietro un carico di
significati e implicazioni troppo densi, per poterne liberamente
ripercorrere alcuni sentieri interrotti.
Il progetto di Joseph Kosuth per le due vetrine dello spazio
espositivo rappresenta un confronto simbolico e controverso di colui
che è considerato il padre dell'arte concettuale con gli artisti
della mostra.
dal testo critico di Bartolomeo Pietromarchi
Radical & Critical
a cura di Bartolomeo Pietromarchi
fino a venerdì 12 luglio 2002, tutti i giorni - esclusi festivi -
dalle 10.00 alle 18.00 (orario continuato)
ingresso libero
Fondazione Adriano Olivetti
Sala Roberto Olivetti
Via G. Zanardelli, 34
00186 Roma
http://www.fondazioneadrianolivetti.it
info 06 6877054
Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da
fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio
Attualita' |