Spiridon Neven DuMont: Opera Omnia
Riceviamo e pubblichiamo:
"Spiridon Neven DuMont: Opera Omnia": la prima
retrospettiva che ripercorre il percorso del geniale artista tedesco
deceduto nel 1995, a soli 28 anni, attraverso un centinaio di opere,
molte delle quali inedite, tra fotografie, disegni, tecniche miste
su tela.
Tema: Gli archetipi, "Il semplice",
1991
Tempera acrilica su tela, cm. 100x100
La rassegna, ospitata dal Complesso del Vittoriano
dal 6 aprile al 5 maggio 2002, viene presentata in collaborazione
con la Soprintendenza ai Beni culturali del Comune di Roma dalla
Fondazione Ducci nel quadro della sua attività tesa alla promozione
di eventi e momenti di riflessione con l'intento di favorire la
circolazione ed il confronto delle diverse anime della cultura
europea nelle sue molteplici espressioni. La mostra, nell'ambito
delle iniziative "La Fondazione Ducci per Roma: arte
contemporanea europea", è curata da Achille Bonito Oliva.
Il regno delle ombre, 1992
Fotografia, cm. 110x170
"Spiridon Neven DuMont: Opera Omnia"
raccoglie un panorama selezionato di opere, molte mai esposte, la
maggior parte delle quali è raccolta a Colonia nella collezione del
padre, uno dei più grandi editori e collezionisti d'arte
contemporanea tedeschi. Soltanto alcune delle opere presentate al
Vittoriano sono state esposte nell'unica personale sinora svoltasi a
San Pietroburgo nel 1995 presso il Palazzo dei Marmi.
Immagine urbana, 1991
Tecnica mista e collage su tela, cm. 150x200
Cresciuto nell'ambiente culturale di Colonia,
notoriamente stimolante data la presenza di artisti come Richter e
Polke e la vicinanza di Beuys nella vicina Düsseldorf, Spiridon
Neven DuMont ne ha assorbito il nomadismo culturale e l'eclettismo
stilistico aprendosi, con risultati di qualità, all'esperienza
della pittura e della fotografia. In entrambi i casi i due generi
sono adoperati in maniera complessa, alla ricerca di una
contaminazione linguistica capace di restituire il conflitto tra il
soggetto e il mondo, l'io e il contesto che lo circonda. Come
afferma Achille Bonito Oliva "Spiridon col suo lavoro
d'intreccio, tra pittura, disegno e foto, si pone correttamente
nella posizione di chi non può che rappresentare la contraddizione
come valore della creazione artistica con processi produttivi
passibili di storicità".
Senza titolo, 1994
Tecnica mista, collage e cocci di ceramica su tela,
incollata sovrastante il margine superiore, cm. 150x200
Sicuramente Spiridon ha assorbito gli stimoli del doppio versante
della Transavanguardia (calda e fredda), in cui esiste
partecipazione manuale, oggettività dello sguardo, senso
dell'ironia, intreccio stilistico e trasparenza formale.
"L'artista della transavanguardia tedesca parte ed approda ad
un linguaggio ridotto ad un alfabeto elementare, giocato
prevalentemente sul bianco e nero, trasgredito dalla presenza
isolata e rara di altri colori" (Achille Bonito Oliva). La
mostra romana presenta un grande numero di opere di diverse
dimensioni e di diverse tecniche (pittura ad olio, tempere, disegni,
pastello a cera e fotografie) che testimoniano la qualità
espressiva di un'avventura creativa che solo la morte ha potuto
interrompere.
La donna elefante, 1992
Fotografia (doppia esposizione), cm. 45x29,5
"Spiridon Neven DuMont: Opera Omnia"
Roma - Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)
sabato 6 aprile 2002 - domenica 5 maggio 2002
Orario: dal lunedì al giovedì 9.30 -19.30; venerdì; sabato;
domenica 9.30 - 20.30
Ingresso libero
Per informazioni: tel. 06/6780664
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