La Basilica di Loreto
Riceviamo e pubblichiamo:
La Basilica di Loreto nasce nel sec. XV per volere del vescovo
di Recanati e di papa Paolo V; l’interesse nei confronti del luogo
ha origini molto più antiche e ha come centro principale la Santa
Casa (ossia la casa della Madonna di Nazaret che sarebbe qui giunta,
trasportata dagli angeli nel 1294), luogo di particolare devozione e
meta di pellegrinaggio non solo marchigiano.
Verso la metà del XV secolo il nucleo urbanistico fondamentale
della villa di S. Maria di Loreto era costituito dalla
Basilica, i cui lavori furono iniziati nel 1469 per volere del
vescovo di Recanati Nicolò delle Aste. A seguito delle incursioni
saracene si stabilì di fortificare la villa di S. Maria di
Loreto e quindi di intraprendere una struttura architettonica
difensiva comprendente la stessa Basilica, realizzando delle
murature perimetrali turrite e consone più a una struttura militare
che a un edificio religioso.

C. Maccari, "Proclama del dogma"
Nel tempo questa struttura di “cittadella fortificata” si
stabilizzò e ai primi del Cinquecento comprendeva anche la
progettazione del Palazzo Apostolico secondo il progetto di
Bramante, cui fu affidato da papa GiulioII. Nel frattempo assunse
sempre più rilevanza l’importanza religiosa della chiesa di S.
Maria tanto che il perimetro murario della chiesa si ampliò
rispetto a quello previsto dal progetto di Bramante e alla fine del
XVI secolo si concentrò invece sulla progettazione di architetture
destinate all’accoglienza dei pellegrini .
Si succedettero alla direzione della fabbrica lauretana Giuliano da
Maiano, Andrea Sansovino e Antonio da Sangallo il Giovane, sotto il
quale si conclusero nel 1530 i lavori di consolidamento della
basilica. Nei secoli seguenti non si verificarono notevoli
cambiamenti nelle strutture architettoniche, ma vennero apportate
solo alcune modifiche in senso barocco e successivamente neoclassico
nell’interno della basilica.

C. Maccari, "Simboli delle litanie"
La seconda metà dell’Ottocento rappresenta un
momento decisivo per la storia del santuario lauretano. Dopo il
passaggio della Santa Casa al regno d’Italia, venne elaborato e
presentato un progetto di restauro, che prevedeva in realtà il
ripristino delle strutture originarie della chiesa e l’eliminazione
di quelle aggiunte nei secoli successivi. Per esempio i pilastri che
sostengono la cupola vennero liberati dai sottarchi fatti costruire
dal Sangallo, con la volontà di conferire all’edificio il
supposto aspetto tardo medievale delle origini.
Regista dell’operazione fu l’architetto Giuseppe Sacconi (autore
del Vittoriano a Roma). Alla ristrutturazione architettonica seguì
la decorazione ad affresco delle cappelle della zona absidale e
della cupola, affidata quest’ultima, per interessamento diretto
del Sacconi, a Cesare Maccari.
Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da
fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio
Attualita' |