Oltre il frammento
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia conserva una ricca
raccolta di maioliche medievali orvietane donate allo Stato nel 1950
dal collezionista romano, studioso in campo agronomico e
ricercatore, Giulio Del Pelo Pardi.
La raccolta, tipologicamente e morfologicamente omogenea, comprende
circa 170 manufatti provenienti prevalentemente da scavo perché
reperiti nei “butti” di Orvieto nei primi anni del 1900: si
tratta di recipienti a “forma chiusa” come versatori, grandi
boccali ed eleganti “vascelli”, ed esemplari a “forma aperta”,
come piatti, ciotole emisferiche, tazze e tazzine carenate con o
senza anse.

La collezione, che rappresenta un’esemplificazione
particolarmente significativa della preziosa ed inimitabile “maiolica
arcaica” prodotta in epoca medievale in zona umbro-laziale, pur
essendo ben conosciuta dagli specialisti della ceramica orvietana,
è rimasta inconsultabile nei magazzini di Palazzo Venezia per più
di cinquant’anni a causa del suo pessimo stato di conservazione:
era ridotta infatti ad un cumulo di frammenti. A seguito di un
complesso e lungo intervento di restauro, di cui si nel catalogo e
nella mostra si rende conto, oggi viene riproposta la lettura di
quelle forme e di quei decori recuperati.
Tali decori, realizzati in bruno manganese e verde ramina, sono
stesi sulle pareti ricurve del vasellame con tratto veloce ed
efficace; essi sono riferibili al ricchissimo repertorio fantastico
di segni e simboli proprio dei bestiari medievali che la fantasia
del ceramista ha rielaborato con la grazia compositiva e il gusto
popolaresco propri di questo tipo di vasellame di uso domestico.. La
mostra rilegge il senso di tale patrimonio artistico proponendo al
pubblico i decori quasi in forma di scrittura ideografica, da
percepire come immagini dense di significati simbolici.
L'esperienza proposta al visitatore è arricchita da un video
documentario, che illustra i contenuti della collezione e documenta
le varie fasi del restauro. Simula inoltre, attraverso un gioco
virtuale delle immagini, la scomposizione - ricomposizione subita
dalle ceramiche nel tempo. In tal modo, la recuperata unità della
forma e dell’ornato diventa un’astrazione grafica, che grazie
alle immagini digitali è possibile riprodurre all’infinito.

Accanto allo svolgimento della Mostra è attivo,
per i mesi di ottobre e novembre, il laboratorio “Facciamo
ceramica in Museo” con i maestri ceramisti Marino Moretti e
Speranza Neri. Il corso didattico è gratuito ed aperto a tutti gli
studiosi ed appassionati che vogliono imparare l’arte della
ceramica (modellazione della creta - smaltatura - decorazione -
cottura).
Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Refettorio Quattrocentesco
Fino al 31 gennaio 2002
Mostra a cura di Maria Selene Sconci
Catalogo Oltre il frammento. Forme e decori della maiolica medievale
orvietana. Il recupero della collezione Del Pelo Pardi di M.S.Sconci,
Roma, De Luca, 2001, 231p., £ 70.000
Informazioni tel. 06.69994319
Orario Museo 9 - 19
Biglietto £ 8000 (Museo e Mostra)
museopalazzovenezia@tiscalinet.it
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