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Murillo al Prado
Maria Teresa Cinanni
L’infanzia di Murillo
Dove: Museo del Prado, paseo del Prado - Madrid (info: tel.
0034-91-3302882)
Quando: fino al 9 dicembre 2001.
E’ stata inaugurata il 13 settembre al Museo del Prado di Madrid L’infanzia
di Murillo una singolare mostra che riunisce tutti i dipinti meno
noti del grande artista sivigliano (1617-1682). Quindici le opere
esposte, tutte appartenenti al ciclo cosiddetto infantile, che hanno
cioè per soggetto dei bambini.
Murillo, noto soprattutto per le opere a sfondo religioso (suo lo
straordinario Ecce Homo), appartiene a uno dei periodi più
fiorenti della cultura spagnola, lo stesso di Cervantes, Lope de Vega,
Calderón de la Barca, Tirso de Molina, in ambito letterario e di El
Greco, Zurbaran, Alonso Cano, in campo pittorico. Ed è proprio a
questi ultimi che il nostro viene solitamente accostato. Non solo
perché tutti questi personaggi sono rappresentanti della ventata di
misticismo e di rinnovamento stilistico-formale che attraversò la
Spagna del Seicento, ma anche perché esponenti tutti, eccetto El
Greco, della tradizione andalusa, che influenzò in maniera
inequivocabile il cambiamento dei secoli successivi.
E ciò è vero soprattutto per Murillo. Che fu il primo ad
interessarsi al mondo dell’infanzia che, ad eccezione della
letteratura picaresca, non rientrava ancora in nessun’altra
rappresentazione artistica.
La manifestazione, oltre a rendere omaggio al pittore, intende
mostrare al pubblico anche il suo volto profano, quello generalmente
poco divulgato, un’immagine diversa dalle Madonna Immacolata
e dai Bambin Gesù, diffusi in tutte le chiese della penisola.
Emerge, infatti, la straordinaria capacità di Murillo nella
delineazione dei tratti somatici e delle espressioni di tenerezza,
giocosità, amabilità, proprie dei bambini di ogni tempo. E ciò vale
non solo per le opere religiose, come l’originalissima e apprezzata
realizzazione della Sacra Famiglia, ma anche per I tre
ragazzi, i Bambini che mangiano uva e melone, i Bimbi
che giocano ai dadi, I giovani venditori di frutta, la Ragazza
con i fiori, tele prese in prestito dall’Alte Pinakothek di
Monaco, mentre Allegoria dell’estate e Giovani uomini con
cesti di frutta, attribuito a Murillo solo due anni fa, provengono
dalla National Gallery di Scozia.
“Questa - afferma Fernando Checa, direttore del Museo - potrebbe
essere considerata la corrispettiva spagnola delle Mostre
internazionali, allestite negli anni scorsi a Londra e Monaco”. Le
opere in questione, non essendo state realizzate su commissione, né
per specifici centri spagnoli, uscirono dalla Spagna poco dopo essere
state ultimate nel XVII secolo. E soltanto tra il 1700 e il 1800 ci si
accorse dell’errore, ma oramai era troppo tardi e le tele rimasero
di proprietà degli acquirenti stranieri. “Ciò spiega - suggerisce
il Direttore - la mancanza del Murillo profano al Museo del Prado”.
E’ infatti la prima volta che la Spagna riesce a recuperare i quadri
sparsi per il mondo, ai quali sono state aggiunte alcune tele esposte
in maniera permanente presso il Museo del Prado: Il buon pastore,
San Giovanni Battista bambino, La Sacra Famiglia, Sant’Anna
e la Vergine, Bambini con le pelli, tutte di argomento
religioso.
“Una mostra senza precedenti - continua con fierezza Fernando Checa
- non solo per l’altissima qualità dei dipinti esposti, ma
soprattutto perché permette un immediato confronto tra la visione
sacra dell’infanzia e la vita sivigliana del Secolo d’Oro”.
L’esposizione, inoltre, mette in luce l’incredibile versatilità
di questo artista che dedicò ai bambini ben trent’anni della sua
fervida attività e che è oggi unanimemente considerato l’archetipo
della pittura infantile. “Nonostante la palese differenza -
suggerisce Javier Portus, responsabile della mostra - che c’è tra i
dipinti di carattere religioso e quelli più profani, emerge in tutti
una propensione all’allegria e una grande serenità e soprattutto
una capacità pittorica nel descrivere l’infanzia che esula da tutti
gli stereotipi e non ha alcun precedente pittorico”.
Conformemente all’argomento della mostra, El Prado ha per la prima
volta dato il via a una serie di laboratori, attività creative e
persino un concorso rivolto ai bambini. Il tutto gratuitamente, così
come l’ingresso al Museo per i piccoli amanti dell’arte. L’esposizione
è patrocinata dalla Fondazione Winterthur.
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