Le grandi mostre di Palazzo Forti
Riceviamo e pubblichiamo:
Edvard Münch. L’Io e gli Altri - 100 capolavori
Giulio Paolini. Premio Koinè 2000 alla carriera.
Nuove acquisizioni. Prima incursione nel 2000
A cura di Giorgio Cortenova
15 Settembre 2001 - 6 gennaio 2002
Orario di apertura al pubblico: 9.30 - 20.00 (Lunedì riposo)
Chiusura biglietteria ore 19.00..
Palazzo Forti-Entrata da Corso S. Anastasia (Vicolo Due Mori, 4),
Verona.
Palazzo Forti riapre le porte al pubblico dopo l'ultimo lotto di
restauri che hanno interessato tutte le sale espositive, costringendo
l'attività a una sosta di circa cinque mesi. I lavori sono stati
diretti dall’architetto Libero Cecchini.
L'Io e gli Altri è il titolo della mostra dedicata all'opera
di Edvard Münch nelle sale restaurate di Palazzo Forti a Verona.
L'esposizione che sarà aperta al pubblico dal 15 settembre 2001 al 6
gennaio 2002, presenterà circa 100 capolavori del grande artista
norvegese che ha legato il suo nome alla psiche tormentata della
modernità. Si tratta di un vero e proprio percorso antologico della
sua opera, tracciato attraverso le tipologie del ritratto e
dell'autoritratto, che costituiscono il perno attorno a cui ruota la
crisi esistenziale e l'energia espressiva di Münch.
L'incubo della ragione, che esplode in una vera e propria
conflittualità con se stesso e con gli altri, scandisce l'intreccio
dei sentimenti e delle vicende che ne caratterizzano la vita.
"Non si dipingeranno più interni con gente che legge o donne che
lavorano a maglia. Si dipingeranno uomini che vivono, che soffrono,
che amano": da tali premesse Münch avviava una delle più
straordinarie rivoluzioni artistiche e culturali tra la fine del XIX°
e l’inizio del XX° secolo. Egli infatti intendeva "cercare le
segrete forze di vita, per tirarle fuori, riorganizzarle,
intensificarle allo scopo di dimostrare il più chiaramente possibile
gli effetti di queste forze sul meccanismo che è conosciuto come vita
umana, e nei suoi conflitti con altre vite umane".
Le opere esposte, tutte di straordinaria intensità, ci immergono in
un'altissima tensione emotiva. Tra queste spiccano, per fama e
motivazioni psicologiche, quelle relative a Tulla Larsen e quelle in
cui l’artista segue passo passo l’evoluzione esistenziale della
propria vicenda umana, fino all’ultimo, straordinario autoritratto
davanti all’orologio che contrassegna lo scorrere inarrestabile del
tempo.
L'allucinazione e la nuda apparizione dei volti e delle figure
compongono un mondo in cui Münch, i suoi amici o invece i suoi
committenti sono catturati in una straordinaria vertigine dei sensi.
Si può davvero dire che con Münch inizia l'era delle tensioni
moderne, dei sentimenti forti, delle reazioni emotive non più
trattenute dalle buone maniere del dipingere ottocentesco, ma pronte a
esplodere oltre i confini del subconscio.
Giulio Paolini, Premio Internazionale Koinè alla Carriera per il
2000 è tra i maggiori protagonisti del panorama artistico degli
ultimi cinquant’anni, ha realizzato sette "stanze" tali da
ripercorrere il proprio prestigioso itinerario artistico attraverso le
ricerche e gli sviluppi creativi della propria storia.
Tra i primi e più interessanti esponenti dell’Arte Povera negli
anni ’60, Paolini ha sviluppato il proprio lavoro nel crogiolo
"poverista" e "concettuale", mantenendo tuttavia
un’irriducibile autonomia e singolarità che lo rendono
difficilmente catalogabile all’interno delle correnti artistiche del
dopoguerra.
Creatore di suggestive atmosfere, nelle quali l’opera d’arte esce
dai tradizionali confini del quadro, Paolini lavora sull’enigma e la
magia della " visione", sia quando questa viene tracciata
nei parametri canonici della superficie, sia quando coinvolge lo
spazio. Lo straordinario successo, che da sempre ha accompagnato il
suo lavoro, va ricercato nel lirismo che alimenta i "luoghi"
silenziosi del suo linguaggio e nella capacità di evocazione che
emerge, come un canto poetico, dalla magia dei suoi allestimenti:
sortilegio ed evocazione sono i parametri che caratterizzano questa
mostra, che, oltre a offrire uno spaccato affascinante del lavoro di
Paolini , si presenta come una vera e propria autobiografia.
Nuove acquisizioni. Prima incursione nel 2000. Palazzo Forti
entra nel 2000 iniziando una serie di acquisizioni rivolte ai
linguaggi e agli artisti che inaugurano il nuovo millennio o
scavalcano la diga tra i due secoli con esemplare puntualità
creativa. Oggi, acquisito ormai da tempo un solido prestigio
internazionale e rinnovato negli spazi, Palazzo Forti inizia una serie
d'"incursioni" che si protrarranno nel tempo con
"vertiginosa" continuità qualitativa.
Saranno esposte le opere di: Haronitaki Aspassio, Matteo Basilé,
Vanessa Beecroft, Botto&Bruno, Louise Bourgeois, Claudio Costa,
Dormice, Sol LeWitt, Michele Tarasco (Mancino), Tony Oursler, Giulio
Paolini, Jane Phaff, Jaume Plensa, Graziano Pompili, Sergio Ragalzi,
Sara Rossi, Cindy Sherman, Spencer Tunick, Antonio Violetta, Italo
Zuffi.
Cataloghi Electa.
Sponsor ufficiale A.G.S.M. - Azienda Generale Servizi Municipali di
Verona S.p.A
Le mostre di Palazzo Forti sono in Internet grazie al contributo di
I.net e Intesys
http://www.palazzoforti.it
Per informazioni:
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona - tel.
045 8001903, 045 596371.
E-mail : pforti.info@palazzoforti.com
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