Venti anni tra lo spazio e l’uomo
Consolato Paolo Latella
Sguardi e immagini-Fotografia a Torino 1980-2000, Roma, Istituto
Nazionale per la Grafica, Complesso Fontana di Trevi, Palazzo Poli
fino al 15 luglio.
Indagare sull’uomo e lo spazio che lo circonda è un’attività che
si compie incessantemente da sempre. Soprattutto negli ultimi due
secoli, le espressioni artistiche si sono concentrate in modo quasi
maniacale su questi aspetti, allontanandosi dai temi e i generi che
avevano dominato il mondo dell’arte per lungo tempo. Tra gli
strumenti più rivoluzionari per la rappresentazione del sé e del
mondo, nei primi decenni dell’Ottocento la fotografia ha rotto molti
equilibri e rovinato molti pittori perché ha offerto la possibilità
di riprodurre fedelmente la realtà. Amplissimo è il dibattito su che
cosa rappresenta e cosa ha rappresentato sia per l’arte che per la
società. Senza inoltrarci su questo lungo e tortuoso percorso,
basterà ricordare la nascita del reportage fotografico, con la sua
capacità e rapidità nel trasmettere un fatto, un atto o uno sguardo
non comune.

Albert & Verzone - "Brighton"
Attorno ai due aspetti, l’uomo e lo spazio, è incentrata la mostra
Sguardi e immagini- Fotografia a Torino 1980-2000 dove sono presentate
le immagini scattate da fotografi e artisti piemontesi degli ultimi
venti anni. Perché proprio piemontesi? Secondo Marina Miraglia, una
delle più prestigiose storiche della fotografia, Torino è “come
una delle possibili postazioni per osservare, studiare e parlare della
fotografia del nostro secolo, ricostruirne la storia, individuare le
linee emergenti del suo più recente percorso”.

Giorgia Fiorio - "Tonnarotti"
Una tradizione, quella piemontese, di interesse verso la fotografia e
di produzione d’immagini costante per tutto il Novecento, in
particolare negli ultimi vent’anni. Nel 1985 a Torino è stata
inaugurata la prima Biennale Internazionale di Fotografia che si è
ampliata negli anni e ha contribuito a rendere il capoluogo piemontese
la capitale italiana della fotografia. Anche le strategie espositive
susseguitesi negli anni sono state meno banali che in altre città
italiane (vedi le innumerevoli mostre della famosa Agenzia Magnum -
quella di Robert Capa e Henri Cartier-Bresson) e in più si è formata
una palestra di giovani talenti, a cui si è data la possibilità di
crescere e migliorare.

Giorgio Iano - "Ballerine"
Ma torniamo alla mostra che -cosa un po’ strana- non è a Torino ma
a Roma, e inaugura le nuove sale espositive dell’Istituto Nazionale
per la Grafica nel Complesso Fontana di Trevi a Palazzo Poli. L’esposizione
prende spunto dall’ultimo libro di Marina Miraglia, Il ‘900 in
fotografia e il caso torinese, pubblicato da Hopefulmonster (Torino,
2001) per conto della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris di
Torino, per la quale la stessa autrice aveva già curato il volume
Culture fotografiche e società a Torino 1839-1911 (Torino, Allemandi,1990).

Silvia Reichenbach
Le immagini esposte sono concentrate in particolare sulle ricerche di
alcuni tra i maggiori fotografi e artisti del capoluogo piemontese
che, pur nelle diversità spesso profonde, hanno scelto il linguaggio
fotografico come strumento di indagine espressiva. Lo spazio e l’uomo,
due ricerche contigue dell’ultimo ventennio del secolo -che è il
titolo dell’ultimo capitolo del libro della Miraglia- sono anche gli
elementi guida e i temi ricorrenti nelle opere scelte per la mostra,
proposti come punto d’osservazione e come coordinate di orientamento
per la comprensione del più vasto e complesso panorama della
fotografia contemporanea.

Paolo Mussat Sartor - "Gambe"
Un’esposizione caleidoscopica che ripercorre gli ultimi venti anni
del secolo scorso tra ritratti antropologici e fotografia concettuale,
mondo del lavoro e realtà virtuale, ricerca formale e introspettiva,
fino a illusorie documentazioni sull’ambiente.
Con questa mostra curata da Serenita Papaldo e Maria Francesca Bonetti,
si vuole riaffermare l’Istituto Nazionale per la Grafica non solo
come referente delle attività di salvaguardia e valorizzazione del
patrimonio fotografico, ma anche come promotore di questo specifico
settore della cultura visiva contemporanea, che purtroppo in Italia ha
ancora pochi estimatori.
Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da
fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio
Attualita' |