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Curiosando nella casa di Goethe



Consolato Paolo Latella



Il 4 settembre del 1786 Johann Wolfgang Goethe inizia il suo viaggio verso l’Italia. L’autore de I Dolori del giovane Werther, de Le affinità elettive e del Faust, si allontana improvvisamente dal piccolo ducato di Weimar, dove aveva passato un decennio ricco di impegni e gratificazioni: da semplice precettore del duca Carlo Augusto a ministro, fino a diventare l’influente consigliere e amico del duca stesso. Una vita intensa anche sentimentalmente, con molte relazioni amorose tra cui quella con la bellissima Lili Schoenemann, e il profondo rapporto con Charlotte von Stein, più anziana di lui di molti anni.


Di solito il viaggio in Italia era un arricchimento spirituale dei giovani delle classi nobili, ma Goethe quando partì aveva già 37 anni e restò nella penisola per ben due anni, tornando a Weimar solo nell’aprile del 1788. Oggi sarebbe un’impresa ripetere questo viaggio sulle tracce e con i tempi di Goethe, per i mutamenti storici e topografici ma principalmente per mancanza di tempo e di soldi. Basti pensare che per giungere a Roma, sotto il falso nome del pittore Müller, Goethe impiegò ben due mesi!

“…finalmente in questa capitale del mondo!” scrisse nel Viaggio in Italia pubblicato trent’anni dopo. Prese alloggio presso un pittore tedesco, Johann Heinrich Wilhelm Tischbein: “La casa si trova sul Corso, a nemmeno trecento passi da Porta del Popolo”. E proprio in quelle stanze è sorta nel 1997 la Casa di Goethe, dove vengono organizzate mostre, incontri, letture e concerti sul viaggio dell'autore e sulla sua complessa figura di intellettuale e scrittore. Potrebbe risultare alla lunga un po’ monotono girare sempre attorno allo stesso tema, ma sia la versatilità del personaggio, sia la geniale conduzione della Casa di Goethe, dimostrano facilmente il contrario.


Da questa miscela nasce la mostra Oggetti quotidiani: Goethe/Grcic, che prende spunto dalla ricchissima collezione privata, composta da circa 50.000 oggetti appartenuti a Johann Wolfgang Goethe, conservata nella sua casa di Weimar - un grazioso palazzotto settecentesco - e che non comprende solo opere d'arte e materiali scientifici, ma anche oggetti di uso quotidiano che appartenevano al poeta.

I curatori della mostra, Cornelia Lauf e Ludovico Pratesi, hanno ideato per la Casa di Goethe due mostre che mirano a collegare le collezioni goethiane a temi dell'arte contemporanea.


Per la prima mostra i curatori hanno invitato il noto designer tedesco Konstantin Grcic (visitate il suo sito http://www.konstantin-grcic.com/  un raro esempio di semplicità nel Web) a scegliere oggetti della quotidianità appartenuti a Goethe. Si tratta della prima personale di Grcic, nato nel 1965 a Monaco di Baviera, il quale lavora per aziende prestigiose (Authentics, Cappellini, Driade, Flos, Ittala), è vincitore di numerosi premi ed è ospite d'onore dell'ultima edizione di Interieur, il salone sul Design di Kortrijk in Belgio.


Per Cornelia Lauf, Grcic è “La persona adatta per valutare il significato di Goethe senza sentimentalismi, per realizzare una mostra che eviti la trappola mortale della metafora. La persona adatta per mostrare la banalità di ogni esistenza, anche quella di Goethe, individuando però allo stesso tempo la poesia dell’oggetto quotidiano. Una vera affinità elettiva”.

A Weimar il designer ha selezionato 65 oggetti, alcuni apparentemente comuni, per la maggior parte mai esposti, come ad esempio gli stivali e la cintura dello scrittore, i bottoni, i bussolotti per i dadi o varie scatoline. L'allestimento realizzato da Grcic è composto da scatole come vetrine espositive, con il coperchio semiaperto, dove gli oggetti sono conservati o preservati come in un nido, senza nessuna gerarchia. Così si tenta una reinterpretazione d una comprensione nuova di questi oggetti che hanno affascinato Goethe/Grecic proprio per la loro semplicità ed essenzialità.


Anche la veste grafica del catalogo - pubblicato dall’Editrice Charta di Milano in trilingue (tedesco, italiano ed inglese) - è stata curata personalmente da Grcic.

La seconda mostra, concepita da Katherina Sieverding, verrà inaugurata nell’autunno del 2001 e sarà incentrata sulle collezioni dei materiali scientifici di Goethe. Entrambe le mostre verranno esposte al Goethe-Nationalmuseum di Weimar.




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