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Maometto, l'ultimo profeta



Bibi David




Si intitola Mohammad, The last Prophet il film cult del nuovo cinema musulmano. Per la prima volta la storia di Maometto viene raccontata a cartoni animati nelle sale dei piu' rigorosi paesi islamici. La presentazione del film, avvenuta lo scorso 16 ottobre, si è svolta negli Emirati arabi, ed è stata un successo. L'esperimento, nato dal riuscito incontro fra Muwaffak Al-Harithy, un ricco magnate dell'Arabia Saudita, e Richard Rich, uno dei registi di punta della Walt Disney, ha fatto sposare mondo musulmano e Stati Uniti, dando vita ad un Islam in versione pop, fatto di colori eccentrici e figure da Alladin.

Arrivano sul grande schermo gli zii di Maometto Abu Talib e Abu Lahah l'ubriacone, il cattivo Abu Jahl che cerca di uccidere il Profeta, il leader tribale Sufyian. L'animazione mescola tecnica disneyana a tradizione grafica araba. L'odiata Hollywood, simbolo della cultura americana, si piega alle esigenze del Corano e della Sura islamica, e l'Islam apre le porte alla magia Disney.

Nel film-cartoon non comparirà mai la figura di Maometto, in ottemperanza alla legge inderogabile della tradizione musulmana: lo spettatore vedrà le scene dal punto di vista del Profeta come se questo fosse non dietro la telecamera ma la telecamera stessa. Una melodia e una luce abbagliante sostituiranno l'immagine del fondatore dell'Islam.

L'unico fallimentare tentativo precedente di portare sul grande schermo la storia di Maometto è stato il film The message, interpretato da Anthony Queen nel 1976 e subito boicottato senza appello dai fondamentalisti islamici. Questa volta il magnate saudita si è cautelato: i piu' noti esperti di legge islamica, Khaled Abou El Fadl e Firdosi Wharton-Ali, hanno seguito la preparazione del film in tutte le sue fasi, e a dare l'ok al cartoon sono stati nientemeno che il consiglio sciita del Libano e l'università egiziana sannita di Al-Azhav.

Insieme al successo insperato del film, un paradosso: tutti i paesi arabi, anche i piu' estremisti, hanno gradito l'esperimento, dall'Egitto alla Turchia musulmana, dall'Indonesia alla Giordania al Bahrein, mentre l'occidente non si è detto ancora pronto ad accogliere il Kolossal. Perché? La Disney-islamica di Al-Harithy pare faccia paura soprattutto agli Stati Uniti, che oggi associano l'Islam soprattutto all'11 settembre.

 


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