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I Pamunt, sospesi fra due terre



Tina Cosmai




La foto che accompagna questo articolo appare per gentile concessione dell'autore, Luca Musella.

Questa è una storia che val la pena di raccontare.

Pasquale Gragnaniello, fratello del cantautore Enzo Gragnaniello, li incontra una sera in via Toledo a Napoli. Sono in tre, due fisarmoniche e una chitarra, venuti dalla Romania soltanto con la loro musica. Suonano un ritmo particolarmente intenso; Pasquale ne è rapito. Chiama Enzo con il cellulare:"Senti a questi qua", gli dice. E tutto avviene in un attimo; Enzo decide di produrre un CD con le loro musiche. Ionut Gugulan, Florin Barby e Castel Ciortan accettano e dopo qualche settimana si aggiungono altri due musicisti, fatti venire apposta dalla Romania: Laurentiy Dinca con un clarinetto senza due tasti e Adrian Nan che suona un contrabbasso con tre corde di nylon.


Si forma un gruppo a cui Pasquale Gragnaniello dà nome Pamunt Rom Group. Pamunt in rumeno vuol dire terra. I cinque musicisti sono tutti parenti e abitano in un basso alla Torretta, in un vicolo di Mergellina. Come quando erano in Romania, suonano a matrimoni, feste, nei locali e Pasquale li accompagna. A piedi partono da piazza Municipio su per i vicoli fino a Corso Vittorio Emanuele, con gli strumenti al braccio, senza custodia. Una sera un trattore dà loro un passaggio, piove a dirotto, non hanno gli ombrelli e, durante il tragitto suonano musica etnica.

Sembra la scena di un film di Emir Kusturica. Pasquale ha la sensazione di essere in Romania, poi guarda in giù e vede Napoli. Si sente sospeso tra due terre, si sente uno zingaro come loro. La musica dei Pamunt esprime proprio questa sospensione, questo essere in Romania e, contemporaneamente, in altre parti del mondo. E' un ibrido di ritmi da cui nasce una melodia intensa e unica, fortemente legata alla loro natura rom. E' una musica che conserva, caparbiamente, le radici della loro terra ma che si fonde, senza confondersi, con ritmi latini e americani.

Ed è questo attaccamento tenace alla propria origine che affascina Enzo Gragnaniello, che comincia la registrazione del CD, dal titolo Ritmul Nostru. Infatti, è proprio il loro ritmo che accoglie i ritmi del mondo, che li assorbe nella propria identità che mai si perde; è l'espressione in musica delle proprie radici che si affermano, con una forza vigorosa ma dolce, semplice. Napoli e la Romania si toccano, nella passione e nella visceralità di ritmi che si distaccano da ogni categoria musicale per inventarne una propria.

Ritmul Nostru è un impeto musicale, è l'itinerario attraverso l'Europa di questi rumeni che vivono la musica come comunicazione. Suonano per essere accettati, accolti, per trasmettere la loro esistenza semplice, essenziale. Quando li senti li riconosci subito e per strada suonano così intensamente che altri gruppi musicali si uniscono a loro, nascono melodie che fondono ritmi rumeni, africani e partenopei, un vero e proprio festival, inatteso, fuori programma. Nella Galleria Umberto, in via Toledo, a piazzetta Augusteo è tutto un suono, una musica creata dalla fantasia, dal genio di questi artisti extracomunitari.

Quale linguaggio migliore dell'arte, della musica, per comunicare ciò che le parole a fatica esprimerebbero: l'accettazione vera, reale, di ciò che è diverso, di culture differenti. I Pamunt sono stati con Enzo un intero giorno, hanno provato, hanno suonato musica etnica, folcloristica ma non nel senso limitativo del termine, perché intrisa d'un ritmo unico, estremamente passionale, di un "ritmo nostro" appunto. I valori, le radici rumene si fondono con le passioni partenopee, con le grida e le voci dei Quartieri Spagnoli, dove Enzo Gragnaniello è nato e vive.

La semplicità nel fare musica, la vocazione musicale itinerante, il trasportare le proprie radici da un Paese all'altro, tenendole ben salde dentro, il saper unire culture diverse, tutto questo è Ritmul Nostru, un CD eclettico. Sono sedici brani, tra cui spiccano l'interpretazione originale di Les fuilles mortes, Alberi (Sanremo 1999 ), che è stato un omaggio e una sorpresa a Enzo Gragnaniello - la conoscevano per averla ascoltata spesso nel loro Paese - e Viaggio nel sole, tratto da Neapolis Mantra, un disco di Gragnaniello uscito qualche anno fa.

Tra i sedici brani, soltanto due sono cantati; la voce vibrante di Ionut Gugulan accompagnata semplicemente dalla fisarmonica… sembra di ascoltare un'intera orchestra tanto il ritmo è saturo d'emozione. La registrazione del CD è stata immediata, nessuna ripetizione. A Enzo è piaciuto subito, desiderava proprio quella spontaneità, quella semplicità, quella giocosità e gioiosità musicale, che probabilmente, in una seconda registrazione sarebbe andata perduta. I cinque rumeni non sono abituati nemmeno ad avere una cuffia in testa, suonano con una levità sorprendente e affascinante. Quando riascoltano il pezzo suonato da loro, gli occhi si riempiono di stupore e sorridono, meravigliati.

Enzo ha inserito un loro brano dal titolo Rom Spirit nel suo CD Balìa. E' il pezzo che chiude la raccolta musicale ed è un esempio forte di creatività, un ritmo partenopeo con accezioni gitane, clarinetti e violini che improvvisamente si uniscono alle fisarmoniche, creando un ritmo d'intensità crescente.

I Pamunt oggi sono ancora a Napoli a suonare per strada ma chissà, domani potrebbero tornare in Romania o andare in un altro Paese dell'Europa. Ai Quartieri Spagnoli si sono sentiti accettati nella loro diversità e rispettati nella loro cultura. Ci raccontano che hanno festeggiato la Pasqua sugli scogli di Mergellina come fossero in Romania, cuocendo carne di maiale, bevendo vino rosso e suonando. Immaginate una musica sospesa sul mare, avvolta dal golfo, non vi sembra anche questa una scena da film? Questa volta il regista potrebbe essere Federico Fellini.

Ritmul Nostru
Pamunt Rom Group
Prodotto da Enzo Gragnaniello; distribuito dalla Compagnia Nuove Indye.
In vendita presso le Librerie Feltrinelli

 


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