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De Poche, il teatro "tascabile"



Tina Cosmai




Theatre De Poche, teatro "tascabile", ed è davvero un piccolo luogo, l'officina di un fabbro, scavata nel tufo, che Lucio Allocca ha scelto quale nuovo spazio creativo per la rappresentazione a Napoli, città simbolo del teatro. Allocca, che è il direttore artistico, ci racconta che il luogo in origine era decadente, senza pavimenti, senza luci, con mura cascanti, ma che ne è stato fortemente attratto, vuoi per la posizione al centro della città, in via Salvatore Tommasi, vuoi perché gli ricordava l'esperienza artistica originaria fatta in un teatro sperimentale.


Il Theatre De Poche è uno spazio non convenzionale, a stento ne riconosci l'ingresso, tra deboli lucine, lungo la scala a San Potito, tra i tanti bassi e vicoli trasversali. Un ingresso angusto e il passaggio dal palcoscenico alla sala; sì, proprio così, bisogna attraversare il territorio dello spettacolo per accomodarsi in quella piccola grotta che contiene cinquanta posti a sedere. In pratica non v'è confine tra lo spettatore e il palcoscenico, tra colui che guarda e colui che recita, tra il buio della sala e le luci dello spettacolo, tra i corpi immobili, seduti, e quelli in movimento.

Inoltre è come trovarsi al caffè, lo spettatore si accomoda ai tavolini e gli viene offerto da bere e può gustare taralli dolci e salati. Se è vero, e lo è, che il teatro, di fronte all'eccesso di finzione del cinema e della televisione ha ridefinito il proprio tipo di spettacolo come un'esperienza negata al cinema e alla televisione, il teatro del corpo, il teatro come rapporto interattivo con il pubblico, il teatro come evento in atto, trova la sua piena realizzazione in questo spazio nuovo e originale.


E così si apre la prima stagione teatrale del Theatre De Poche a Napoli, che vuol essere anche un riferimento al teatro de la Rive Gauche, al numero quindici di Montparnasse, venti anni di spettacoli a Parigi, e si apre con un'opera dal titolo Apokryphos, scritta e diretta da Ludovica Rambelli e messa in scena dalla compagnia Malatheatre, fondata dalla stessa Rambelli. Si prosegue con lo spettacolo di Lucio Allocca I Figli di Mamma Minnie, un omaggio a Groucho, Chico, Harpo e Zeppo Marx e al loro itinerario artistico.

Ancora spettacoli tratti da opere letterarie, quale "Alexis"di Marguertite Yorcenar in Le mani aperte di Roberto Russo per la regia di Luigi Russo e La sala del bacio e della mano da "L'eterno marito" di Fedor Dostoevskij, per la regia di Renato Carpentieri. Ancora, sempre per la regia di Lucio Allocca Soirèe Brisville, da Jean Claude Brisville. Il calendario è ricchissimo, per una stagione dai tempi lunghi, fino a giugno.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al Theatre De Poche al numero 081/ 54 90 928.

 


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