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Come sopravvivere con un'adolescente in casa



Pietro Farro




Francesca Longo, Come sopravvivere con un'adolescente in casa, Baldini&Castoldi, pp. 107, euro 11.40.

Detesto i libri - da Buscaglia a De Mello e simili - che abbiano la pretesa di voler insegnare come si sta al mondo. Per quanto mi riguarda, come raggiungere la felicità o come avere successo sono questioni che ciascuno, se ci riesce, impara a da sé e a proprie spese. Proprio per questo, mi sono assai divertito a leggere Come sopravvivere con un'adolescente in casa (Baldini&Castoldi) di Francesca Longo, brava giornalista "affetta da grafomania compulsiva".

Non si tratta, infatti, d'un noioso manuale pedagogico, ma dell'ironico e scanzonato racconto delle disavventure di una madre democratica (cioè di sinistra) alle prese con una figlia adolescente. Dai massimi sistemi (amore, sesso, politica) alle faccende quotidiane (scuola, acconciature, vacanze), ogni occasione è una potenziale fonte di conflitti e la madre democratica deve barcamenarsi tra mille stratagemmi per cercare di evitarli (o, almeno, di limitare i danni).

In genere, la madre democratica, proprio perché tale, lascia la figlia adolescente libera di fare quel che crede, anche se a volte la piccola sembra incapace di intendere e di volere. Così, di fronte a una tredicenne che comunica: "Vado in motorino, in discoteca, bevo birra e mi faccio le canne", la madre democratica risponderà che "una canna non fa male, ma non fartele solo per evitare di affrontare le responsabilità o per noia". Del resto, la mamma fuma tre pacchetti di sigarette al giorno e non sarebbe certo credibile nel ruolo della proibizionista virtuosa.

Stesso discorso per quanto riguarda i ragazzi. Se avete, giustamente, insegnato alla fanciulla che le persone vanno accettate per quello che sono "senza preoccuparsi dello status sociale, della cultura, dei soldi, della bellezza", dovrete fare buon viso quando uscirà con Pino ("che lavora da Pizza-Velox da quando ha finito la terza media") o con Giulio ("arricchito, brutto da far paura, cultura berlusconiana"). Incrociate le dita e aspettate che prima o poi si imbatta in qualcuno decente.

In generale, la regola che sembra venire fuori dal libro è: evitate di ostacolare le cazzate di vostra figlia (ma credo si possa applicare anche ai maschietti), finirebbe solo per farle più a lungo. Invece, se la pupa mostra un'inclinazione che non vi dispiace (per esempio: simpatizzare per i "girotondi"), fingete contrarietà affinché quell'inclinazione possa rafforzarsi. Ovviamente, va da sè, non fate leggere questo libro alla figlia adolescente, altrimenti anche questi piccoli espedienti di sopravvivenza andranno in fumo.

Per finire, dal libro sembrerebbe che la madre democratica conviva con una sorta di fantasma, tanto è evanescente la figura di quel tizio con cui l'adolescente pestifera è pur stata messa al mondo. Resta da decidere se si tratta di disprezzo verso gli uomini o se l'autrice ha voluto tenersi da parte materiale per un prossimo libro.

 


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