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Giorni d'acqua corrente



Paola Casella




Maria Rosa Cutrufelli, Giorni d'acqua corrente, Pratiche editrice, pp. 187, Euro 13,00

Esiste una lunga tradizione di donne viaggiatrici, e un'altrettanto lunga tradizione di scrittrici che hanno raccontato in modo magistrale le esperienze legate ai loro viaggi: basti pensare a Karen Blixen, o ad Edith Wharton, nei cui racconti c'era sempre una sensibilità raffinata e attenta, che definire femminile è quasi riduttivo (diamo anche agli uomini la potenzialità di sentire tanto e bene).

In particolare, le scrittrici che si sono occupate di viaggi hanno saputo cedere la parola a chi di volta in volta attraversava loro il cammino, ponendosi automaticamente in una posizione di secondo piano, da osservatore invece che da filtro - questa sì, una caratteristica femminile, non si sa se indotta o naturale.

Maria Rosa Cutrufelli fa parte delle viaggiatrici che ascoltano, e riferiscono, limitandosi (si fa per dire) a scegliere gli interlocutori più interessanti, quelli che possono meglio descrivere il loro paese, la loro cultura. O, come nel caso del suo ultimo saggio, Giorni d'acqua corrente (Pratiche editrice), il terzo a trattare di viaggio dopo Mama Africa e Le cinque spine, le interlocutrici: infatti il sottotitolo del libro è Quando la vita delle donne diventa racconto.

Sono donne comuni, che tuttavia hanno affrontato vicissitudini lontane dalla nostra esperienza - quella di italiani relativamente liberi e al riparo dai bisogni elementari. Sono missionarie e prostitute, "lavoratrici clandestine o vecchie combattenti", come scrive l'autrice. E vivono in Perù, Colombia, Somalia, Filippine, Nicaragua.

Sono donne come noi - parlo alle lettrici, pubblico naturale del saggio, ma anche i lettori avranno molto da imparare da Giorni d'acqua corrente - e tuttavia si confrontano con problematiche che noi, per nostra fortuna, non abbiamo mai affrontato: l'infibulazione, il turismo sessuale, la guerriglia.

"Le donne sono guide straordinarie, perché i loro itinerari permettono l'accesso alla quotidianità", scrive Maria Rosa Cutrufelli, "ma anche alle faglie sotterranee che spostano con movimenti impercettibili o con rovinosi terremoti l'asse sociale". Ed è l'autrice, con l'aiuto del coro delle donne del resto del mondo (anzi, di quella fetta del mondo che tanto spesso non ha voce), a guidarci attraverso un percorso che, come ogni viaggio, è soprattutto di conoscenza.

 


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