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Tu chiamale, se vuoi, emozioni
Francesco Rossi
Tiromancino - Comunque in movimento, 2002
Che i Tiromancino avessero le carte per lasciare un segno era già
trasparso da quella Descrizione di un attimo che, sia come
canzone che come album, s'era rivelata un vero gioiello di pop
moderno. Restava il dubbio che fosse soltanto un momento fortunato,
un pezzo azzeccato e poi, come spesso succede, complice la sbornia
da successo (che in effetti ha allontanato gli altri due membri
storici del gruppo), il ritorno alla ordinaria amministrazione.
E invece no. Federico Zampaglione, unico titolare del marchio, con
fidi "consulenti sonori", non si è lasciato prendere dal
panico della replica, anzi, si è concentrato su quello che più
sentiva nelle sue corde, e che oggi forse è ciò che si sente
mancare nella musica, tanto stuzzicante quanto fuggevole, che gira
intorno: le piccole emozioni, quelle che arrivano da parole quasi
sospirate (Battisti insegna?), dalla vibrazione di una corda di
pianoforte del singolo Per me è importante, dal silenzio
"pieno" fra due arpeggi di chitarra nella visionaria
Sarebbe incredibile, o ancora dalla grazia di una ritmo
elettronico lieve che mai sovrasta e importuna la canzone, ma anzi
la solleva e fa volare leggera, come in I giorni migliori.
Da questa precisa scelta stilistica, e dai testi, ai quali forse si
può muovere la sola critica riguardo il ripetersi eccessivo di
certe espressioni retoriche da sociologia urbana ("Il
progresso da lontano", "Tutto intorno a noi")
senza osare, invece, fino in fondo, lungo il percorso poetico,
immaginativo, che la musica e le sue atmosfere invocano, quello che
traspare è l'urgenza di una decisione netta, personale, per il
proprio destino.
La chiara volontà di abbandonare molte delle cose che oggi ci
subissano la vita e per riflesso si riversano anche in musica:
frenesia, superficialità, arroganza, ridondanza, ironia esasperata
per puntare, invece, davvero solo al cuore delle cose (E'
necessario), a quel sentire profondo ormai quasi impercettibile
nel frastuono della vita di fuori, e che una volta riscoperto,
grazie anche a un disco stupendamente essenziale, profondo, puro
come questo, si rivela ancora come la cosa per noi più importante.
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