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Il nuovo anno accademico alla NUCT



P.C.



Lunedì 21 ottobre è stato inaugurato l'anno accademico della NUCT, la Nuova Università del Cinema e della Televisione di Roma, recentemente trasferita dagli ex studi cinematografici della De Paolis a quelli, più che attivi e ancora più autorevoli, di Cinecittà. In prima fila, un parterre di grandi nomi del cinema italiano -soprattutto quello impegnato, e meno in linea con il nuovo governo - che da solo sarebbe bastato a dare rilievo alla giornata: da Gillo Pontecorvo a Ugo Gregoretti, da Giuliano Montaldo a Francesco Maselli.

Imponente anche la cornice dell'inaugurazione: un teatro di posa di Cinecittà, decorato per l'occasione da gigantesce statue "romane" - sottratte, credo, al set di qualche peplum doc. "Finalmente il sogno che la NUCT fosse trasferita a Cinecittà si è avverato", ha esordito Francesco Gesualdi, direttore di Cinecittà Holding. "In questo modo gli studenti potranno respirare l'aria del cinema nella casa del cinema, proprio mentre si preparano a diventare i professionisti del cinema del domani".

Galvanizzante, soprattutto per il gruppo di studenti che ha partecipato all'inaugurazione, è stato l'intervento di Vittorio Giacci, direttore della NUCT e suo principale docente di Storia e critica del cinema. "Per gli studenti, conseguire una preparazione professionale all'interno degli studi di Cinecittà è come entrare nel cinema dalla porta principale, e infatti questo è diventato lo slogan della scuola. La NUCT consente ai giovani di fomarsi là dove il cinema si fa, e anche il corpo docente è composto solo da professionisti del settore. Per rimanere al passo coi tempi, il programma di quest'anno è stato aggiornato con corsi di formazione online e webcasting, e abbiamo anche colmato una lacuna, quella nei confronti del cinema di animazione, prevedendo corsi di formazione anche in questo settore organizzati in collaborazione col gruppo Atena."

"La caratteristica principale della NUCT è quella di mettere da subito gli studenti a contatto con gli strumenti del cinema, permettendo loro di misurarsi in maniera diretta con la tecnologia del settore professionale verso il quale sono diretti", ha continuato Giacci. "Il fatto poi di farlo in un luogo magico e mistico come Cinecittà costituisce di per sé un incentivo eccezionale".

 


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