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Dove va la Sociologia Economica
Italiana?
Clementina Casula
La sociologia economica e’ una scienza sociale relativamente
giovane, nata intorno alla fine del XIX sec. dal lavoro di autori
che, in reazione all’imperialismo dell’economia neoclassica,
applicarono apparati concettuali che tenessero conto del ruolo
svolto da strutture politico-istituzionali, norme sociali e valori
culturali allo studio dei processi economici. In seguito all’affermarsi
nel secondo dopoguerra del pensiero keynesiano, che contemplava la
dimensione sociale, vi fu un parziale declino della sociologia
economica nelle sue linee “macro” e una sua crescente
frammentazione a livello “micro” in campi disciplinari
specializzati (sociologia dell’organizzazione, sociologia del
lavoro, relazioni industriali).
Ma a partire dagli anni ’70, la crisi del welfare state da
un lato, e l’emergere di modelli produttivi flessibili e legati al
contesto locale dall’altro, hanno portato a una rinascita delle
problematiche e degli studi legati all’approccio socio-economico.
Tuttavia il diramarsi delle branche disciplinari in diversi percorsi
e specializzazioni spesso non ha permesso agli studiosi di
confrontare gli sviluppi ottenuti nei diversi campi ai fini di una
riflessione piu’ generale sulle linee comuni del cammino di
ricerca intrapreso.
Una tale riflessione si ripromette di fare il dibattito “Confini e
trasgressione di confini nella Sociologia Economica, del Lavoro, e
dell’Organizzazione” organizzato a Cagliari il 26-26 Ottobre
2002 per conto della Sezione Economia Lavoro ed Organizzazione (ELO)
della Associazione Italiana di Sociologia dal gruppo di lavoro
guidato dal Prof. Gianfranco Bottazzi [per il programma ed ulteriori
informazioni: http://spol.unica.it/convegno/]. La ELO
raccoglie i protagonisti dell’importante e vivace dibattito
sviluppatosi in Italia negli ultimi 30 anni su temi che hanno
evidenziato il profondo legame esistente tra sviluppo economico e
tessuto sociale, e vanno -solo per fare qualche esempio- dallo
studio del successo dei distretti industriali nelle regioni del
Centro-Nord e Nord-Est italiano, alla ricerca delle ragioni per il
permanere del sottosviluppo nel Mezzogiorno, dalle indagini sui
rapporti tra immigrazione ed economia sommersa alle trasformazioni
dovute al diffondersi dei lavori atipici nel mercato del lavoro,
fino alle analisi dei mutamenti dell’organizzazione, della
formazione e delle relazioni nel lavoro e nei sindacati.
Periodicamente la ELO organizza un convegno nazionale su temi
scientifici di particolare rilevanza in concomitanza del rinnovo
delle cariche sociali dell’associazione (al momento guidata da
Angelo Pichierri e Serafino Negrelli). All’edizione cagliaritana
parteciperanno alcuni tra i maggiori caposcuola del dibattito
italiano: vi saranno ad esempio gli autori di due tra i manuali più
apprezzati ed utilizzati in Italia e non solo, ormai noti tra gli
studenti di Sociologia economica e dell’organizzazione come “il
Bonazzi” ed “il Trigilia”; economisti atipici o “scomodi”
quali Giacomo Becattini, Enzo Rullani, Emilio Reyneri; sociologi
della fama di Arnaldo Bagnasco, Ida Regalia, Antonio Mutti, Michele
La Rosa, Gian Primo Cella, Federico Butera. Il fitto dialogo tra le
diverse équipe, facilitato dall’opera di diffusione di riviste
specializzate, ha creato delle vere e proprie “scuole di
provenienza”, come testimonia la sessione del convegno dedicata
agli interventi dei giovani ricercatori .
Tuttavia seppure il fine diretto e’ quello di riunire le fila del
dibattito italiano, cio’ viene fatto in modo aperto ed attento al
confronto con quanto contemporaneamente avviene in campo
internazionale, come dimostrano le interessanti presenze straniere.
Jonathan Zeitlin, Professore di Storia, Sociologia e Relazioni
Industriali e Condirettore del Centro UE presso la University of
Wisconsin-Madison, presentera’ un contributo sul ruolo degli
attori locali nei processi di adattamento di tecnologie e metodi
organizzativi della globalizzazione alle realta’ locali. Barbara
Czarniawska invece, docente presso la Scuola di Economica e Diritto
Commerciale dell’Universita’ di Göteborg, riferira’ sul suo
originale e provocatorio approccio agli studi sull’organizzazione
basato su teorie narrative piu’ vicine agli studi antropologici e
culturali, che ai modelli positivistici delle scienze sociali.
Il link:
Il programma del convegno e' disponibile al sito http://spol.unica.it/convegno/
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