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Schroeder-Stoiber
Guerra dei sondaggi
Elisabeth Noelle-Neumann con Sabra Befani
C’è disaccordo, in Germania, sull’esito delle prossime
elezioni: gli istituti di ricerca elaborano diagnosi difformi sullo
stato dell’opinione pubblica. L’Istituto Forsa vede la SPD
guadagnare un punto rispetto alla settimana passata - complice,
sembrerebbe, l’atteggiamento tenuto dal cancelliere nell’affrontare
l’emergenza alluvioni - raggiungendo il 39% delle preferenze. Il
principale partito di opposizione, la CDU, sembrerebbe invece aver
perso un punto,scndendo allo stesso livello del principale
avversario. Una corsa testa a testa dunque.
Di diversa opinione è l’Istituto di Allensbach, famoso per la
precisione delle proprie previsioni elettorali. Riconoscendo un
aumento dell’1,3% delle preferenze alla SPD, tuttavia l’istituto
vede il partito di Schröder fermo al 34,2%, a fronte del 39% dell’Unione
Cristianodemocratica di Stoiber.
La direttrice dell’ istituto, Elisabeth Noelle-Neumann, prese
spunto dai risultati elettorali del 1965, che dettero una vittoria
democristiana di dimensioni inattese nei sondaggi, per l’elaborazione
della sua teoria della “spirale del silenzio”, che è anche il
titolo del suo libro, un classico della sociologia del 1980 che sta
per uscire solo adesso in Italia e che sarà presentato nel prossimo
numero di Reset.
Lei non è solo una teorica di sociologia delle comunicazioni ma
dirige un Istituto di ricerca sociale divenuto celebre soprattutto
per l’affidabilità delle sue previsioni elettorali. Ci sono
tendenze chiare sull’affermazione di una parte o dell’altra?
Se non succede nulla di sorprendente, tipo un grosso scandalo su
affari e contributi finanziari ai partiti scoperti all’ultimo
momento o qualcosa di simile, l’opposizione cristianodemocratica
vincerà ed Edmund Stoiber sarà cancelliere tedesco. Da mesi i due
partiti di opposizione sono evidentemente insieme in testa. Nelle
ultime settimane si sono intensificate le ipotesi sul fatto che le
alluvioni nella Germania dell’Est potessero portare ad una svolta
a favore dei socialdemocratici attualmente al governo, ma finora
abbiamo trovato ben poco riscontro.
Eppure la Spd nei sondaggi è cresciuta.
Effettivamente i socialdemocratici sono diventati, negli ultimi
sondaggi, un po’ più forti, ma il distacco dai
cristianodemocratici è ancora considerevole. Da qui al giorno delle
elezioni forse si ridurrà ulteriormente, ma è improbabile che i
rapporti di maggioranza si invertano.
Come valuta le strategie comunicative di Stoiber e Schröder?
La campagna 1998 è rimasta celebre proprio perché è stata la
prima campagna mediatica in Germania, organizzata dal Spd in modo
praticamente perfetto. Con un centro per la campagna elettorale
modellato sullo stile americano, i Socialdemocratici riuscirono
brillantemente nell’intento di imporre ai media i temi a loro
cari. Quest’anno è invece particolarmente evidente che la CDU/CSU
ha imparato dall’esperienza del 1998. E con intelligenza: non
cerca infatti di imitare la campagna SPD del ’98, il che non
funzionerebbe perché i Cristianodemocratici non avrebbero comunque
il sostegno dei mass media come lo ebbe la SPD quattro anni fa.
E che linea alternativa hanno adottato?
Si sono concentrati nel tentativo di non esporsi agli attacchi
sulla scena pubblica. Allo stesso tempo, la CDU/CSU è riuscita a
dare forti motivazioni ai suoi sostenitori. Sono molto più attivi
ed ottimisti di quelli della SPD. Ciò vale in particolare per i
leader d’opinione, gli individui in grado di convincere a loro
volta altre persone all’interno del proprio ambiente. A tutto ciò
si aggiungono i dati eccezionalmente negativi sull’economia e
sulla disoccupazione in Germania ed un’atmosfera piuttosto
pessimista nel paese. Ovviamente questo gioca a vantaggio dell’opposizione.
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