I lettori scrivono
Da: Gianni Solazzo <gsmetal@libero.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Lunedì, 22 luglio 2002 1:33
Oggetto: Popper
www.resetonline.it
Caro direttore,
sul bellissimo numero di Reset dedicato a Popper si possono dire molte
cose. La principale, ma potrei sbagliare, è che subito dalla prima
pagina si mettono i paletti: Popper è un conto, Hayeck un altro. Era
ora. Del resto anche solo sfiorando Hayeck appare evidente l'abissale
differenza con sir Karl. Dice bene Soros: Hayeck è un fondamentalista
del mercato.
Non si adombri se qualcuno ritiene il Popper che dialoga con la
sinistra una sua invenzione. Per quei liberali (in verità solo
accaniti anticomunisti) Popper è un qualunquista, Keynes e Rawls dei
pericolosi sovversivi, Pinochet un amico della democrazia. Così come
non riuscirà mai a convincere Bertinotti della bontà del
fallibilismo, così i liberali dogmatici preferiranno sempre Nozick e
Hayeck a sir Karl e sir Isaiah.
Piuttosto, ammesso che ce ne sia bisogno, la lettura di Nozick e
Hayeck ci mostra l'attualità della contrapposizione tra destra e
sinistra. Dunque propongo un numero dedicato a questi noglobal del
mercato.
Un caro saluto
Gianni Solazzo
Risponde Giancarlo Bosetti, direttore di Caffè Europa:
Caro Sollazzo ,
incamero con gioia gli apprezzamenti, che vedo cosi' sentiti e
competenti in fatto di Berlin e di Popper. Qui c'e' indubbiamente un
comune sentire. Ho soltanto il dubbio che Hayek e Nozick non fossero
esattamente come talvolta li rappresenta la vulgata neoliberale. Che
fossero, voglio dire, piu' moderati. L'idea di dedicare una iniziativa
ai pasdaran liberisti non e' male... Mi ci faccia pensare un momento.
Un saluto cordiale
Giancarlo Bosetti
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