La falsa falsità di Jerry Springer
Dario Morelli
Quest'estate, credo per la prima volta in assoluto, il canale
satellitare Raisat Show ha finalmente cominciato a trasmettere nel
nostro paese in versione sottotitolata alcune puntate del
celeberrimo "Jerry Springer Show", universalmente
riconosciuto come il peggio del peggio dei talk show popolari
americani. Iniziatore del genere e irraggiungibile modello di certi
programmi televisivi nostrani come "Amici" e "Al
posto tuo", da 11 anni il "Jerry Springer Show" porta
quotidianamente sugli schermi d'America storie a dir poco bislacche
come quelle di ragazzi omosessuali che confessano in diretta le loro
tendenze alle fidanzate o viceversa, tradimenti consumati coi
genitori del partner stile Il laureato, perversioni d'ogni
tipo et similia.

Scandito da cori di scherno e tifo da corrida,
commenti insultati e osceni exploit del pubblico in studio, nell'80%
dei casi lo show finisce letteralmente a sediate in testa fra gli
ospiti e/o gli addetti alla sicurezza del teatro, con grande gaudio
degli spettatori. La trasmissione è inequivocabilmente falsa come
Giuda, nel senso che è evidente che tutti i casi presentati sono
finti, gli ospiti sono attori (nella maggior parte dei casi
scarsissimi) e il pubblico in sala, o almeno una parte, è pagato
per fare baldoria.
Inoltre lo stesso conduttore, l'inglese Jerry Springer, gioca molto
sull'aspetto "trash" del suo programma (un po' come fece
un tempo Giuliano Ferrara qui da noi con il suo
"L'istruttoria") e - come molti di coloro che navigano nel
torbido - afferma di navigare nel torbido soltanto per fini
moralizzatori, come starebbe anche a dimostrare il monologo
paternalistico/moraleggiante che conclude ogni puntata, cercando di
dare al pubblico un insegnamento dedotto dai casi appena discussi.
Il dubbio che gli autori del programma vogliono instillare nello
spettatore sembra dunque essere quello che il Jerry Springer Show
sia uno spettacolo satirico meta-televisivo che ci mostra in parodia
la vacuità di certe complesse tresche amorose viste in TV, o
vissute da alcuni di noi, ponendoci dinanzi all'impellente
necessità di una profonda riflessione (guidata) sulla decadenza
della famiglia nella società d'oggi; è dunque un fesso chi scambia
ingenuamente la caricatura per il modello originale, non cogliendo
la sopraffina ironia del programma.

Il mio contro-dubbio è però che questa
motivazione sia solo il furbesco tentativo di camuffare da parodia
satirica la messa in scena dell'avvilente spettacolo che il popolo
americano ama osservare. Una sorta di bugiarda ammissione della
dichiarata falsità del programma. Forse la glassa moralista e il
riconoscimento del proprio status di programma-spazzatura servono
solo a restituire una parvenza di decenza a un programma che vuole
solo assecondare i bassi istinti del popolo americano, che vuole
solo divertire e tranquillizzare lo spettatore convincendolo di
essere un pio uomo, in rapporto a quelli che vede in TV.
Forse ha un effetto catartico, questo programma fasullo,
rassicurante come un medico disonesto, tranquillizzante come un
circo dei freak.
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