I lettori scrivono
Da: Ialenti Alessandro <alexialenti@yahoo.it>
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Cc: <alexialenti@yahoo.it>
Data: Sabato, 20 aprile 2002 8:09
Oggetto: Ricordo in onore di Giuseppe Sinopoli
Complimentandovi con voi della sempre interessantissima e brillante
rivista on line che proponete; vi inviamo un articolo in ricordo del
grande musicista e intellettuale Giuseppe Sinopoli, che abbiamo anche
avuto l'onore e il piacere di conoscere di persona e di esserci amici.
Ad un anno dalla scomparsa, riteniamo utile dare un nostro piccolo
contributo a ricordarlo in un Italia che troppo spesso si dimentica
frettolosamente dei suoi talenti artistici.
Con amicizia e ammirazione per il vostro lavoro Alessandro e Aldo
Ialenti da Terni, Umbria
In Memoria di Giuseppe Sinopoli
E' passato un anno dalla tragica quanto epica morte del maestro
Giuseppe Sinopoli, venuto a mancare mentre stava dirigendo l'Aida a
Berlino, capitale di un paese che tanto amava la maestria sinopoliana
nello interpretare e pensare un vastissimo repertorio sinfonico e
operistico; una maestria che si traduceva sempre in un attento e
approfondito studio delle dinamiche dialettiche delle opere musicali,
pensate nel loro intimo dialogo estetico con più ampi orizzonti
culturali, filosofici, storici etc...
Straordinaria era di Sinopoli proprio questa sua infaticabile
attenzione ermeneutica alle opere che andava ad eseguire, questo suo
approfondirne e carpirne i mistici segreti, le chiavi simboliche
celate dietro a libretti d'opera o a partiture d'orchestra,
traducendole in interpretazioni meditate accuratamente.Non a caso era
affine alla concezione estetica sinopoliana il reportorio romantico e
tardo romantico, con il suo anelito all'infinito, col suo 'Streben'
verso un'ideale di bellezza che unisse in sè varie dimensioni
dell'animo umano e che al tempo stesso le oltrepassasse
nietzschianamente. Sinopoli non era infatti solo un direttore
d'orchestra ma,come noto, era anche medico, studioso di psicanalisi e
archeologo, questa sua geniale poliedricità non era però frutto di
un'eccentrica propensione a studi diversi tra di loro, al contrario
mirava proprio a realizzare una prospettiva estetica ma anche etica
del ruolo del musicista più ampia e articolata; una prospettiva 'olistica'
dove arte e scienza si possano unire e fondere in un 'GesamstKunstwerk'
(opera d'arte totale) sempre più profondo e ricco di riflessioni sul
mistero della musica e dell'animo umano.
Emblematico a tal proposito è la lettura sinopoliana dell'opera
wagneriana e in particolar modo del 'Ring'; una lettura che penetra
nell'universo filosofico wagneriano, epurandolo da facili orpelli
retorici.Sinopoli interpretava e pensava Wagner attraverso la
filosofia schopenaueriana (che a Wagner era molto cara), ma anche
attraverso una chiave di lettura della mitologia nordica legata ad una
sensibilità jungiana; una sensibilità che non riduce il simbolo solo
al suo aspetto concettuale immediato ma che lo inquadra in più
profonde dinamiche inconscie e spirituali. In tale lettura sinopoliana,
ci sembra di capire che figure come Odino, Thor, Freia, Sigfrido,
Alberich etc... non sono solo dei miti 'germanici' in senso stretto,
ma sono una sorta di 'archetipi' simbolici legati alla vita stessa
dell'umanità, al suo percorso storico combattuto dal lacerante
contrasto ercaliteo dell'amore e dell'odio, della pace e della guerra
a cui Wagner ha dato un'anima musicale profondissima.
Allo stesso modo Sinopoli era sempre attento a entrare nella simbolica
della musica che eseguiva per metterne in luce e divulgarne la
ricchezza culturale che vi è presente.Abbiamo un ricordo personale in
merito che ci colpì molto, nel 1997 il maestro Sinopoli venne ad
eseguire nella nostra città di Terni, a cui era molto legato, una
splendida esecuzione della prima sinfonia di Gustav Mahler: 'Der
Titan'; ebbene proprio prima di iniziare l'esecuzione il maestro
Sinopoli, con la sua elegante compostezza, spiegò i temi musicali
dominanti dell'opera proprio evocando la metaforica ricchezza di tale
sinfonia; parlando della visionarietà poetica del genio mahleriano
con una sensibilità culturale e umana che ancora oggi a ricordarla ci
commuove profondamente.
Ma tale esposizione brillava, sopratutto, per la chiarezza divulgativa
che permetteva a tutti di poter entrare nel profondo mondo poetico di
Mahler, che donava a tutti la possibilità di entrare in sè stessi e
di ricercare nell'atto stesso dell'ascolto un'esperienza spirituale di
rigenerazione, di catarsi attraverso la musica stessa. Si poteva
personalmente concordare o divergere sul modo di dirigere del maestro
Sinopoli, ma credo che difficilmente non si potesse riconoscerne la
profondità culturale e umana che c'era dentro; una profondità che
veniva direttamente dal suo amore per la cultura classica greco-latina;
da quel suo senso lirico e visionario dell'arte che eleva l'animo alla
profondità del mistero in cui vive e in cui è immerso.
La musica da Sinopoli non era sentita solo come un'arte ma come
manifestazione stessa della 'volontà' (per dirla con Schopenauer),
come una divina lingua universale che affratella ed eleva l'umanità.
C'era in Sinopoli molto dell'anima bella di cui parlava il grande
poeta tedesco Schiller, molto anche della profondità mistica di un
poeta come Novalis ma anche molto della nostra tradizione italiana;
egli amava moltissimo la profondità tragica di Leopardi e la poesia
esoterica di Dante; allo stesso modo sul piano strettamente musicale
egli era ispirato dalla sensibilità romantica germanica quanto dalla
grande tradizione musicale italiana, ma aldilà delle riflessioni
estetiche sulla ampia genialità dell'artista Sinopoli meriterebbe
ricordare a lungo i valori umani che ha lasciato come artista; valori
di impegno costante per migliorare la realtà in cui viviamo
attraverso l'arte, l'umiltà profonda dello spirito dello studioso
vero che non è mai sazio di rimmettere in discussione il proprio
sapere e di migliorarlo, che è consapevole della sentenza eraclitea
che 'qualunque strada percorrerai, qualunque sentiero percorrerai non
potrai mai scoprire i confini della tua anima, tanto è profondo il
Verbo che vi risiede'. Grazie Giuseppe di tutto ciò che hai donato
attraverso il tuo amore profondo per la musica e per la vita umana.
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