I lettori scrivono
Da: gianni solazzo <gsmetal@libero.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Giovedì, 7 marzo 2002 9:53
Oggetto: Moretti
A me i film di Nanni Moretti non sono mai piaciuti. Moretti politico
poi mi fa rabbrividire. Al nostro piace una sinistra dei sentimenti,
delle passioni, dell'indignazione. La ragione non fa parte
dell'orizzonte morettiano. Per l'egocentrico regista il nemico più
che Berlusconi sarebbe D'Alema che a mio avviso, insieme a molti
errori, qualcosa di sinistra più che dirla, l'ha fatta. Per
morettiani e palavobisti la sconfitta dell'Ulivo è stata determinata
dal moderatismo. Che falsità. La sconfitta del 13 maggio va
addebitata in gran parte all'estremismo e al radicalismo di Bertinotti
e Di Pietro.
I girotondisti, i palavobisti, novelli surrealisti, sono pronti ad
osannare Di Pietro e a fischiare Luciano Pellicani, reo di essere
socialista, (ma i Ds non sono un partito sociademocratico? Ma certo,
da almeno quattro congressi). Peccato che DiPietro non abbia votato
Ulivo alle ultime elezioni. Pellicani sì. Ma che importa, mica si
ragiona, ci si deve esprimere. I girotondisti si potrebbere definire
battistiani: "Ma perchè non dovrei liberare qualsiasi sentimento
per chi chiuque sia? Confusione, confusione..." Il tentativo
(probabilmente inintenzionale per molti) è quello di creare una
sinistra dei buoni (girotondisti, no global, sinistra DS) opposta a
quella dei cattivi (D'Alema, Fassino, Amato).
Si dimentica che la divisione tra riformisti e massimalisti fu tra le
cause del fascismo. Ma i morettiani, palavobisti, no global se ne
fregano della storia. Loro vogliono, stalinisti inconsapevoli,
autocritiche.
Si urla "Unità, Unità" Ma con chi? Con Bertinotti? Ma
smettiamola. Bertinotti non è di sinistra, crede solo di esserlo.
E' giusto ed utile manifestare, ma pensare non in contraddizione.
Saluti, Gianni Solazzo.
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