I lettori scrivono
Da: Loretta <lmontemaggi@supereva.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Sabato, 9 febbraio 2002 12:11
Oggetto: "Questione" Moretti
Caro Direttore,
non mi pare utile che le critiche, più che legittime, rivolte a
Moretti finiscano per trasformarsi in una "questione
Moretti". Il modo in cui Moretti si é espresso non é politico?
E' vero non é politico; ma vogliamo continuare a discettare su questo
nella convinzione (errata) che possa servire a far superare alla base
di sinistra il suo scontento verso il centro sinistra, o invece é
più utile chiedersi come mai Nanni Moretti ha avuto tanti applausi
dalla piazza e trova tanto consenso?
Basta liquidare il tutto, come fanno alcuni,con giudizi di
"reazioni viscerali" e di "incapacità di usare la
ragione" ecc...ecc..? Ma insomma questa benedetta
"base", questo elettorato di sinistra tanto osannati in
momenti di elezioni, di cui si dice bisogna ascoltare le opinioni,
interpretare i bisogni sono diventati all'improvviso soggetti
inaffidabili perché privi di ragione? E gli intellettuali che non
urlano ma non parlano, ai quali si riferisce oggi Asor Rosa, non sono
anch'essi la spia di un malessere anch'esso da interpretare?
Si preferisce semplicemente condannare chi sente il bisogno di dare
risposte più convincenti ai nostri insuccessi visto che non solo si
sono perdute le elezioni ma non si é neppure ricostruita la nuova
unità a sinistra ("cosa due") e nel frattempo l'ulivo si
trasformava in un'accessorio quasi secondario? Ma questo non é
ragionare; se si continua così si rischia davvero di perdersi in
"giochetti" deleteri. Ebbene "non piangiamoci
addosso" ma ragioniamo. Tutti però, senza pre-giudizi, guardando
però ai fatti e interpretando i motivi reali di tanto malessere .
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