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La donna dello schermo



Guido Martinotti



Non che non ce ne fossimo accorti già da tempo. Al fondo quei giochini lì si facevano anche alle elementari, con le innamoratine di turno e qualche parente lepido che ti chiedeva sempre se quella biondina con le treccine non era per caso la tua morosa, come si diceva al mio paese. Ma eravamo troppo poco smaliziati, per cui quando si cominciò a ragionare di donne dello schermo, la cosa mi sembrava lontana e meccanica.

Il trucco dantesco non era poi così astruso, fai finta di amare B perchè vuoi in effetti C. Lo capiva anche un bambino come funzionava la cosa. Ma mancava la passione delle vicende vere. "Dicite‚ ncelle vuie a sta cumpagna vostra" era soltanto una canzone, e non ancora l'esperienza delle cose vissute.

Cosa fosse veramente la donna dello schermo l'ho capito molto dopo, quando è tornato da Roma un amico che aveva fatto l'esperienza di aiutoregista con Blasetti. E che tra le tante meraviglie ci raccontava come si facesse a Cinecittà per aggirare la censura, in un contesto ancora pesantemente democristiano, con la foglia di fico sul Davide della Settimana Incom. Ogniqualvolta si sospettava che la censura avrebbe colpito, si inseriva uno spezzone fittizio, una scena con un eccesso di tette. Così la censura abboccava, toglieva la donna dello schermo dallo schermo e il resto passava via liscio.

La generale convinzione, abilmente sostenuta dal fiancheggiamento dei valvassori, è che il Sottosegretario Carlo Taormina, ragazzaccio impenitente, sia impazzito o comunque sfuggito al controllo. Ma le dichiarazioni lasciano intravvedere la verità. Candidamente il Ministro Gasparri sostiene che Taormina ha ragione, anche se ha sbagliato le parole. Come avrebbe dovuto dire? "Non mi sarebbe discaro, hemps, che si provedesse, mi si perdoni il termine, a restringere alcuni funzionari e operatori della giustizia, hemm hemm, che non interpretano, a mio modesto avviso, correttamente le disposizioni della Suprema Corte".

Intanto, con grande sapienza, il Primo Ministro taceva, ed era già una conferma di sostegno: se cogli il figlio a rubare la marmellata, che fai? Congeli il rimprovero e poi dopo due settimane gli dai una sberla? Sorge il sospetto che Taormina non sia per nulla impazzito e che sia stato scelto per fare la donna dello schermo. Così il ragionamento è stato: intanto aspettiamo di vedere come vanno le cose. Se la faccenda sbolle, meglio così. Se invece diventa incandescente tagliamo Taormina (temporaneamente), l'opposizione griderà vittoria, ma il resto della pellicola è salvo.


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