Ospedale o centro estetico?
Odette Misa Sonia Hassan
Obesità 2001: Epidemiologia, Clinica E Managment è il convegno
della A.D.I. (Associazione di
Dietetica e Nutrizione Clinica, ) che la settimana scorsa ha riunito
circa 700 persone tra medici specialisti e dietiste ad Orvieto per
discutere sia di obesità come problema di cultura sanitaria che dei
dati emersi dalle ultime cure validate scientificamente per
affrontare il problema. Il dottor Giuseppe Fatati, responsabile del
servizio dietetico dell'azienda ospedaliera di Terni, afferma nella
sua lettura magistrale che i cittadini considerano l'obesita' non un
problema di natura medico ma estetico: prova ne è il continuo
ricorso alle diete "fai da te".

In Italia il 10 per cento della popolazione e'
obesa (il 23 per cento negli Usa) mentre il 41 per cento degli
uomini e' in sovrappeso (26 per cento le donne). "E' necessario
avere un'idea integrata all'approccio nei confronti dell'obesità -
ha detto Fatati - visto che sono tante le patologie connesse.
Occorre trattare e seguire il paziente per un tempo lungo perché
tutte le volte che pensiamo che un problema si possa risolvere in
tempi brevi siamo destinati al fallimento. Se ci fermiamo solo al
lato terapeutico e' elevatissimo il numero di pazienti che abbandona
la cura."
Il convegno propone anche l'esame e la discussione dei casi clinici,
con la partecipazione interattiva dei presenti, attraverso il
televoto, per favorire lo scambio di opinioni e informazioni sulle
terapie adottate nel caso di interventi chirurgici sui grandi obesi.
Numerosi gli studi proposti, tra i quali si segnalano alcuni che
riguardano anche il condizionamento televisivo sui comportamenti
alimentari. In particolare l'influenza della tv sul peso corporeo
delle casalinghe, anche per effetto dei messaggi degli spot
pubblicitari alimentari - nel corso di telenovelas - che da un lato
stimolano al consumo di prodotti ad elevato contenuto di grassi
saturi e zuccheri a rapido assorbimento e al tempo stesso
pubblicizzano prodotti dietetici a scopo dimagrante.
Interessanti si preannunciano le comunicazioni sulle abitudini al
consumo degli "snack" tra i bambini e la necessita' di una
corretta scelta degli spuntini da effettuare per favorire
l'equilibrio alimentare quotidiano. La correlazione tra obesità e
altre patologie è stata affrontata dalla prima sessione dei lavori
moderata da Aldo Svegliati Baroni di Ancona che ha visto
avvicendarsi la professoressa Maria Gabriella Gentile dell’ospedale
Niguarda di Milano che ha correlato alcuni casi di obesità ai
Disturbi del Comportamento Alimentare, mentre Stefano Coaccioli dell’Università
di Perugia è intervenuto mettendo in evidenza che le correlazioni
fra malattie reumatiche e obesità sono molteplici e trovano le loro
basi su complessi e diversificati meccanismi fisiopatologici.

Gli accidenti cerebro-vascolari o stroke
costituiscono in Italia e nei paesi industrializzati la terza causa
di morte - dopo le malattie cardio-vascolari e le neoplasie - e la
prima causa di invalidità quanto incide l’obesità nello stroke
è stato Giuseppe Neri del Dipartimento di Neuroscienze e
Neuroriabilitazione di Terni. È stato Luc F. Van Gaal dell’Università
di Antwerp (Belgio) a portare i dati dell’impatto che la
sibutramina, il nuovo farmaco che induce precoce senso di sazietà.
Nella seconda sessione coordinata dalla profesoressa Rosalba Mattei
dell’Università di Siena il dottor Francesco Leonardi ha valutato
i potenziali danni all’ambiente, all’ecosistema e alla salute
degli esseri umani e degli animali derivati dall’uso della
modificazione genetica nella produzione alimentare. Mentre Marcello
Marcelli dell’ospedale San Giovanni di Roma ha analizzato come si
è modificato il rapporto con la carne bovina e le sue conseguenze
nutrizionali nonostante i provvedimenti europei adottati per
prevenire la encefalopatia spongiforme bovina (BSE) e la malattia di
Creutfeldt - Jacob e le sue conseguenze sulla salute umana.
Vincenzino Siani dell’Istituto di Fisiologia della Nutrizione,
Università Tor Vergata (Roma) ha presentato un originale studio che
dopo aver analizzato il vegetarismo, animalismo, salutismo ha
valutato i benefici e i rischi dei regimi vegetariani. La giornata
di venerdì si è aperta con una sessione coordinata da Giovanni
Caldarone, già Direttore della Scuola dello Sport del Coni, e da
Aldo Clementi, primario di Diabetologia all'Ospedale San Camillo
Roma, con una sessione dedicata allo sport e ai suoi rapporti con l’obesità
e agli adattamenti.
Il dottor Claudio Tubili del San Camillo di Roma con una ricerca sul
consumo di lipidi e di glicidi durante l’attività sportiva sia
nell’obeso che nel normopeso. Nel pomeriggio è stato valutato l’impatto
della chirurgia bariatrica sulla grande obesità. La giornata di
sabato vede gli interventi di Maria Antonia Fusco che riporta i dati
dell’esperienza italiana del nuovo farmaco anoressizzante, la
sibutramina, a sei mesi dalla sua commercializzazione. L’intervento
a chiave nutrizionale della professoressa è preceduto dalle
considerazioni di tipo psichiatrico di F. Manara mentre il ruolo
della faramcoterapia è trattato da Giuseppe Enzi dell’Università
di Padova.
Il professor Eugenio Del Toma, past president della Società
Scientifica promotrice del congresso, e Oliviero Sculati di
Palazzolo sull’Oglio moderano un forum su comunicazione e
nutrizione e su come le nuove tecnologie e Internet in particolare
hanno modificato i ruoli tradizionali del dietologo e del dietista.
Il congresso è stato preceduto da un workshop diretto da Oliviero
Sculati in cui medici e dietiste si sono confrontati sulla dieta per
volumi, un originale approccio dietetico che esclude l’uso della
bilancia, orrore e terrore di chiunque debba affrontare una dieta.
La bilancia e il peso degli alimenti procurano infatti enormi disagi
nei pazienti, specialmente in chi per lavoro è costretto a
consumare i propri pasti lontano da casa. La dietetica per volumi
oltre ad offrire vantaggi dal punto di vista pratico rende più
familiare il rapporto con il cibo per questi pazienti che
abbandonano la calcolatrice per cominciare a fidarsi, dopo un dovuto
addestramento, del proprio occhio e delle proprie mani.
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