I lettori scrivono
Da: Silverio Tomeo <silvtome@tin.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Mercoledì, 19 settembre 2001 12:46
Oggetto: No al terrorismo globalizzato, no alla guerra globale
1)Possiamo rimuovere o negare che esista un terrorismo internazionale
ormai, globalizzato nei fini, nei tempi, nelle risorse economiche, di
matrice fondamentalistico-islamica?
Non penso che possiamo rimuovere questo dato, questa questione che e’
cresciuta, come sa chiunque, nel corso degli anni ’90. Se si rimuove
questo si cade in paranoie di comodo. Esistono cellule in molti Paesi,
Europa compresa, basi in Paesi arabi o ad alta presenza di musulmani,
i gruppi storici del Medioriente, esiste ormai una Rete, esiste
persino lo stesso ineffabile bin Laden, altroche’. Il terrorismo
globalizzato ha mostrato il braccio, l’America andra’ a cercare il
corpo e la testa. Questo e’ legittimo in base al diritto
internazionale vigente? In alcune forme, tra cui la guerra globale su
un ampio scacchiere mondiale, forse no. Ma la reazione e’ ritenuta
legittima, e’ inutile non crederlo, e la reazione, comunque, ci sara’.
I terroristi che hanno agito negli USA, e proprio per questo devono
essere sembrati bravissimi cittadini, disponevano di decine di
migliaia di dollari per le spese correnti, in base alle testimonianze
dei loro vicini, di chi gli ha fornito il brevetto di volo, di chi gli
ha venduto appartamenti ed auto a bizzeffe. L’incredibile impero
economico di bin Laden, si dice, credibilmente, disponeva e dispone di
interessi multipli in tutto il globo. Esistono persino i Talebani,
quelli che hanno buttato giu’ i Buddha millenari, lapidato donne,
mozzato teste e mani, trafficato in oppio, abolito Internet, diritti,
democrazia, cercato di speculare sugli aiuti internazionali a un
popolo alla fame, arrestato medici senza frontiere. Questo terrorismo
non si puo’ non combatterlo, fermare e inertizzare. Se si vuole
invece estirpare il cancro del male, o li si crede incarnazioni del
diabolico, il rischio di fare danni diventa notevole. Neppure a me
interessa una guerra santa all’incontrario di Bibbia contro Corano,
salvando solo il cous cous e “Le mille e una notte”. Avete visto
come si eccitano Buttiglione e Bossi? E come Berlusconi gode? La
destra internazionale e nazionale non sa gestire i conflitti se non
nel senso della chiusura autoritaria, ricordiamocelo.
2)Possiamo accettare una ridescrizione del mondo dove esisterebbe un
Impero ad egemonia americana, fatto di reti multiple, ma destinato ad
implodere?
Questa e’ la tesi che compare nei discorsi del giovane e irruento
Casarini (ma sono le tesi nuove (?) del vecchio Toni Negri). Casarini
dice che questo Impero, come previsto da lui e da qualche suo amico,
sta implodendo prima del previsto. Si tratta di una sciocchezza. E’
la vecchia storia terzinternazionalista dell’Imperialismo che
produce guerre, poi implode e si apre lo spazio alle rivoluzioni
socialiste e alle guerre di liberazione. Uno scenario di altri tempi,
peraltro errato. Non e’ stato piu’ dimostrato, e’ stato
dimostrato il contrario, che possa esistere a livello statuale, un
socialismo come superamento del sistema capitalistico di produzione,
ma solo socialismo di stato e governo dei guardiani, dispotismo cioe’,
quando non socialismo o comunismo di stampo ultranazionalistico. Molte
multinazionali della globalizzazione sono europee: esiste per questo
un imperialismo europeo? Dopo la fine dell’ordine bipolare e della
guerra fredda non si e’ creato un nuovo ordine internazionale e
multipolare, anche se ci e’ stata un’ondata democratica. Anzi e’
dopo la fine delle ideologie novecentesche quando non ottocentesche
che si e’ rafforzato l’islamismo estremistico, antiamericano,
antioccidentale. Non bisognerebbe essere per l’arbitrio dell’Occidente,
ma esiste un Occidente dei diritti, della democrazia, delle liberta’
individuali. Qualcuno si sogna di recarsi nei Paesi arabi che ospitano
i vertici dell’OPEC che stabiliscono i prezzi del petrolio per Paesi
ricchi ma anche poveri per fare allegre manifestazioni multicolori?
Non credo. Non sarebbe “tecnicamente” possibile…
Ora che Bush e la sua amministrazione hanno trovato il loro ruolo per
una guerra senza confini e forse senza troppe regole per i prossimi
anni qualcuno continua a pensare che negli USA i democratici e i
repubblicani sono le due ali di uno stesso partito?
Purtroppo la NATO era un’alleanza per la guerra fredda e non e’
stata piu’ riformata in senso diverso se non per utilizzarla in
senso nuovo. Purtroppo le istituzioni economiche mondiali si reggono
ancora sugli accordi di Bretton Woods del dopoguerra. Purtroppo l’ONU
non e’ stata riformata, sono gli stessi paesi ad avere diritto di
veto, non ha mezzi per l’intervento, come si vide nei Balcani, dove
anche l’Europa fu incapace. L’Europa dovrebbe essere il centro di
un impegno democratico dell’Italia, e potrebbe essere fattore di
crescita di una democrazia sovranazionale senza la quale tutto va a
rotoli, in effetti, e molto facilmente.
3)Il movimento no-global nell’epoca del terrorismo miliardario e
globale e della guerra ad ampio spettro.
A volte anche Casarini dice cose giuste. In TV ha detto che lui ed
altri riconoscono una novita’ “epocale” e la necessita’ di una
pausa di riflessione. Altri hanno dichiarato, soprattutto dei centri
sociali del Sud, che tutto e’ uguale a prima. Basta ripetere fuori l’Italia
dalla NATO e fuori la NATO dall’Italia. Un’altra cosa che ha detto
Casarini e’ che si tratta di guerra globale. Io dico: forse si
tratta di guerra globale, una cosa di quattro-cinque anni, con
ricadute pesanti per l’economia e la democrazia.
Penso che dopo Genova e dopo l’attentato agli USA in Italia si
apriranno contraddizioni nei movimenti, nella societa’ civile, tra i
cattolici, in quello che resta della sinistra politica, e’
inevitabile. L’appoggio totale e soprattutto incondizionato all’iniziativa
americana puo’ essere pericoloso. Dobbiamo difendere spazi di
dibattito, di critica, di democrazia, senza cadere nell’antiamericanismo
ideologico. Crediamo che non esiste un’America democratica, o altra,
come si diceva? Crediamo che e’ un paese decadente? Che siamo alla
fase finale dell’imperialismo? Certo che c’e’, in assenza di un
nuovo ordine internazionale democraticamente equilibrato, una politica
e una prosopopea imperiale, ma cio’ non basta per parlare di
imperialismo. I vecchi linguaggi e i vecchi vocabolari ci traggono in
inganno, ormai. Io il nuovo secolo lo vorrei democratico, se
permettete. Arafat, premio Nobel per la pace, appoggia la coalizione
internazionale contro il terrorismo di matrice islamica. E fa bene.
Intanto Sharon continua a cercare di fargli la pelle e poi cercava di
utilizzare la nuova situazione per regolare i conti con tutti i
palestinesi. Arafat non ha proprio da ringraziare i fondamentalisti di
casa sua che assieme ai fondamentalisti di Israele hanno fatto “impazzire”
quel conflitto.
Il movimento no-global, dice il premio Nobel (un altro!) dell’economia
Amartya Sen, e’ intanto un movimento che nasce gia’ globale, e poi
e’ sommamente interessante per le istanze etiche che propone, per le
domande piu’ che per le risposte confuse (almeno per ora) che
propone al mondo dell’indifferenza, al cosiddetto pensiero unico
(che non e’, badate, quello del liberalismo politico). Anzi il
movimento, o meglio i movimenti, avevano intuito con sensibilita’ il
rischio delle ricadute di una globalizzazione senza strutture
democratiche sovranazionali, in base al neoliberismo sfrenato, senza
diritti, l’arbitrio della parte ricca del mondo nei riguardi delle
risorse del pianeta, le diseguaglianze crescenti. Credere che un altro
mondo e’ possibile e’ giusto ma senza piu’ una Teoria generale
(fosse anche il socialismo o il comunismo), senza nessun
partito-guida, senza nessuno stato guida, e senza nessuna
Internazionale, aggiungo io. Oggi questo movimento non si conserva il
suo spazio nell’isolamento, quindi attenzione ai settarismi, e non
si guadagna una sua neutralita’ impossibile tra i Talebani e Bush!
Oggi questo movimento si guadagna il suo spazio nella difesa della
qualita’ della democrazia, proprio dopo l’esperienza del conflitto
a Genova.
Silverio Tomeo
20 settembre 2001
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