Delfos: danza tragica e comica dal
Messico
Josč Luis Sānchez-Martėn
Al di lā dei luoghi comuni, l'America Latina non č quella Babilonia
misera, caotica e indefinita che tutti possiamo immaginare. Al di lā
dei narcotrafficanti, dei rimbambiti Pedritos in eterna siesta
sui bordi delle strade, dei latinlover impomatati esiste un vasto e
articolato continente, costituito da numerose nazioni con ricche e
variegate identitā culturali.
Un bell'esempio č il Messico, fucina di attivitā culturali e
artistiche originali e, soprattutto, partecipi delle tensioni e
riflessioni della contemporaneitā su scala internazionale. In Italia,
un appuntamento interessante di questa provenienza č stato quello con
la compagnia di danza contemporanea messicana Delfos, proposto
dalla undicesima edizione della rassegna Invito alla Danza che
si svolge in questi giorni a Roma nella splendida cornice dei giardini
di Villa Massimo, sede dell'Accademia tedesca.

Nata nel 1992 dall'incontro artistico di Victor Manuel Ruiz e Claudia
Lavista, la Delfos si č subito imposta come una realtā
artistica di notevole importanza, vincendo subito quell'anno il Premio
Nazionale di Danza ( per poi ricervelo successivamente nel 1997 e nel
2000). Questo alto livello di qualitā li ha portati in giro per il
mondo, con tournée in Colombia, Brasile, Venezuela, Bolivia, Grecia,
Canada, Estati Uniti e Corea.
A Roma hanno presentato sotto il titolo Del Amor y otras
barbaridades (dell'Amore e altre calamitā), una antologia di
coreografie che in qualche modo rappresenta la storia della compagnia.
Trio y Cordōn presenta tre personaggi irreali, costretti in
affascinanti e ingombranti costumi di carta e cartone, impegnati su
musiche dal sapore minimalista di Michael Gallaso in un gioco
raffinato ed elegante di seduzione tra amore e massacro, pieno di
ironia e crudeltā. Fragili figurine da vecchio carrillon che
nascondono anime di famelici vampiri.

L'assolo di Claudia Lavista Cariātide, intenso e tragico,
essenziale e rarefatto, rappresenta il conflitto di una dea che si
dibatte tra l'idea di diventare una statua per mantenere la sua
bellezza per l'eternitā o scegliere la vita e quindi accettare la
terribile certezza della morte.
La vena umoristica e grottesca della compagnia raggiunge il suo
massimo in El Banquete, in cui la parodia del cannibalismo -
seduzione femminile vede tre immense, voraci e leggiadre ciccione
circuire, spogliare e divorare sessualmente un bel marinaretto. Il
tutto accompagnato dalle musiche tragiche di tanghi e con un effetto
comico irresistibile. Divertenti costumi e maschere di gommapiuma e
cartapesta che rendono i ballerini una sorta di carnosi e abbondanti
muppet viventi dalle sorprendenti capacitā danzerine.
Si ritorna alla dimensione del tragico in Territorios Perdidos,
coreografia tendenzialmente astratta che vede tre uomini impegnati in
una lotta violenta di sopraffazione reciproca alla conquista del
potere e del possesso, ma che proprio nella cupidigia e nella invidia
perdono quello che cercavano di affermare, se stessi.
La compagnia č di un livello tecnico, creativo e artistico eccelso.
L'affiatamento e la sicura sintonia che unisce i componenti non
impedisce loro di rispettare le singole personalitā. Si sente la loro
profonda partecipazione alla materia in cui si muovono, sia nel comico
che nel tragico, nell'astrazione come nel vero. Č teatro danzato,
aldilā della semplice routine della pur altissima professionalitā.
Č inoltre doveroso segnalare i creatori-autori della compagnia,
Victor Ruiz e Claudia Lavista, giovani ma giā maturi sia nell'arte
della coreografia che nell'intensitā e profonditā
dell'interpretazione.
Purtroppo le imprevedibili piogge estive che quest'anno affligono la
penisola, hanno impedito alla compagnia di portare a termine il
programma, senza poter eseguire la coreografia che dava il titolo alla
serata, Dell'Amore e altre calamitā e che gli č valsa il
Premio Nazionale del 1997. Dato quel che avavamo giā visto, non
possiamo che essere sicuri di aver perso un'altro momento alto e
affascinante di arte della danza. Ci auguriamo di rivederli presto in
Italia!
La rassegna presenta nello stesso luogo lunedė 23 un altro raro
appuntamento: il Balletto del Mercosur, eclettica compagnia
sudamericana diretta dal virtuoso ballerino argentino Maximiliano
Guerra, con ospiti speciali come la prima ballerina del Balletto
Municipale di Santiago del Cile Marcela Goicochea, che presenterā un
programma di danze tra il classico e il contemporaneo. Da non perdere!
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