Non ci resta che ridere
Antonia Anania
Sarà pure una coincidenza ma ci piace pensare che fosse tutto
calcolato. Che sapevano che ridere a teatro sarebbe stata la giusta
terapia per affrontare il post-operatorio, pardon, il post-elezioni,
per consolare gli sconfitti e aumentare la gioia dei vincitori
(rispettiamo la par condicio). E così la stagione teatrale romana si
chiude all’insegna del buonumore per tutti i gusti con commedie,
tragicommedie, storie ironiche, testi grotteschi, cabaret. Insomma, si
ride, si ride e ancora si ride nella capitale del potere politico
rinnovato.
Per chi è curioso dei commenti post-elettorali di Daniele Luttazzi,
se ci saranno, e di capire se Satyricon potrà avere un futuro,
è il caso di andare a vedere Barracuda, di e con Daniele
Luttazzi all’Ambra Jovinelli, fino al 27 maggio. Lo spettacolo
riprende a teatro le strambe interviste dell’omonima trasmissione
che Daniele Fabbri alias Luttazzi ideò per Italia uno.
Chi vuole unire l’utile al dilettevole, ossia ridere e allo stesso
tempo imparare l’inglese, può andare all’Arte del Teatro Studio
ogni giovedì alle 22 fino al 1 giugno, per seguire Unamunda,
tre sketch teatrali a cura di Gaby Ford e della sua compagnia, The
English Theatre of Rome. Aureliano Tristan Amadei, Lorenza Zoe Damiani
e Basia Wajz diretti dallo stesso Tristan Amadei si cimenteranno in
tre corti teatrali scritti da David Ives, uno dei commediografi
contemporanei più prodotti in America. I primi due sketch saranno
rappresentati in inglese e in italiano quasi in simultanea tramite l’action
replay. Il terzo, Universal Language, non ha bisogno di
traduzione perché impasta entrambe le lingue e propone uno slang di
nuove parole e modi di dire comprensibili a tutti.

Per chi invece ha voglia di ridere ricordando che c’è sempre il
peggio fino al 1 giugno, sempre all’Arte del Teatro Studio Uno, ogni
venerdì si mette in scena Titanic, una parodia interamente in
inglese scritta da Cristopher Durang e diretta da Brad Lapin, in cui
il famoso transatlantico si rifiuta ostinatamente di colare a picco,
tra gag, scambi di persona, cambiamenti di sesso e un linguaggio
lunatico.
Sempre a proposito di mezzi di comunicazione e di paure, c’è Prove
di volo per piccoli roditori di e con Francesco Magali al 20.mo
Secolo fino al 27 maggio. Racconta la paura di volare dell’architetto
Gaetano Scuderi che inizia un volo immaginifico condito di avventure
sulle nuvole.
Per chi vuole allontanare i pensieri politici e chiarirsi quelli sul
sesso, fino al 27 maggio al Teatro dei Satiri c’è il replicatissimo
Orgasmo e Pregiudizio di e con Fiona Bettanini e Diego Ruiz,
diretti da Pino Ammendola e Nicola Pistoia, che su un lettone
matrimoniale discutono su che cosa vogliono effettivamente gli uomini
e le donne fuori e dentro il letto, su biancheria intima, fantasie e
tecniche di seduzione. Un dubbio ci sorge spontaneo: ma chi sono quei
due?
Per spostare l’argomento dalla teoria alla pratica, al Manzoni fino
al 10 giugno c’è Uomini targati Eva, scritto e diretto
sempre dalla coppia Ammendola e Pistoia, in cui si racconta di quanto
una donna fascinosa e provocante, Eva appunto, possa dividere amici e
colleghi di vecchia data. La storia ricorda Un corpo da reato,
il film uscito da poco con Liv Tyler, ma l’ambientazione è diversa:
si parla di targhe e dunque ci ritroviamo all’interno di una piccola
officina.
E se dopo le discussioni su sesso, liti e arrapamenti si vuole
affrontare quella sulla procreazione, fino al 27 maggio alla Sala
Testaccio Bolle di sapone di Marco Falaguasta racconta le
vicissutidini di una coppia alle prese con un’inseminazione
artificiale.
Per concludere tutti i temi, spaziando dalla vita alla morte, si può
anche ridere fino al 10 giugno, al Teatro Della Cometa, con Una
volta nella vita di Nanni Salazar. La prima scena -quattro corpi
coperti da lenzuola bianche in un obitorio- potrebbe davvero
preoccupare, ma a volte, come si sa, le apparenze ingannano, perché
infatti il tragicomico la fa da padrone. E i morti sono più vivi dei
vivi.

Per il romano de Roma che ha voglia di ridere sui
suoi difetti c’è l’imbarazzo della scelta: Sciao bella, come t’antitoli?
di Daniela Granata racconta delle coppie coatte della città, all’
Instabile dello humor fino al 30 giugno; Chi è Tatiana di e
con Daniele Cirilli riprende tutti quei personaggi coatti e
metropolitani che hanno fatto conoscere Cirilli al pubblico del
Maurizio Costanzo Show. Al Teatro Olimpico fino al 20 maggio. Si vuole
ridere in dialetto? Niente paura, ci pensa Alfiero Alfieri con Er
Don Abbondio de Roma al teatro Rossini fino al 15 luglio. E
perché non spostarsi a Ostia per prender un po’ d’aria? E andare
a vedere Amori de’ notte de’ romani de Roma del mitico
Ettore Petrolini, al teatro Dafne fino al 20 maggio?
Per i napoletani trapiantati a Roma e non solo, c'è L’ospite
gradito commedia di Peppino De Filippo al Teatro Prati fino al 30
giugno, che fu rappresentata la prima volta nella capitale nel 1948.
Con il titolo Il contrario dell’altra. Il protagonista? Un
personaggio che tutti sono convinti porti sfiga (e ne hanno le prove).
Tutti tranne il prode amico Gervasio. E per ricordare il teatro di
Peppino De Filippo il Prati ha organizzato nel foyer una mostra dove
si possono ammirare la vera parrucca di Pappagone o il cappello del
cuoco Gaetano Esposito, oltre a locandine, foto e bauli di scena.
Per i bisognosi d’affetto, consolazione e ironia invece consigliamo
di andare entro il 10 giugno al Teatro Tirso de Molina dove la
Compagnia Il Gazebo ricorda Achille Campanile con i suoi brevi testi
teatrali. Alcuni titoli, Il bacio e Visita di condoglianze.
Si medita ancora su chi potrà mai essere il nuovo leader dei DS? Rugantino
di Garinei e Giovannini, Festa, Campanile e Franciosa, potrebbe
essere un suggerimento. Questa volta il giovane rivoluzionario
innamorato ritorna al Sistina fino al 24 giugno e non ha più il volto
di Valerio Mastandrea, sostituito da Michele La Ginestra. Sabrina
Ferilli comunque è sempre la protagonista femminile, reduce da talk
show elettorali.
Per ricordarsi che di questi tempi anche gli eroi dei fumetti vanno
dallo psicanalista si può vedere Le nuvole sul sofà, musical
da camera di Pietro Favari e Virginia Bianco, al Teatro dell’Orologio
dal 22 maggio.
E per rammentare all’uomo indeciso sulla posizione da prendere,
stanco, che non gode né ha coraggio consigliamo Sogni e bisogni,
commedia surreale e farsesca di e con Vincenzo Salemme, che dopo i
successi cinematografici ritorna al teatro con un protagonista che
vede davanti a sé una vita in salita, pieni di incubi…ma non è
finita qui perché in un giorno di agosto un attributo del suo corpo,
che non ama farsi chiamare come lo chiamano gli esseri umani, decide
di staccarsi da lui, e allora sono guai… “Mi piacerebbe che questo
spettacolo colpisse l’immaginario della gente- dice Salemme- le
donne per un motivo e gli uomini per un altro, vorrei che ritrovassero
nella mia storia qualche riferimento alla propria realtà”. Al
Teatro Eliseo fino al 20 maggio.
E alla fine l’unica cosa che resta oltre a ridere è cantare. Allora
musica, maestro, con Song’ Songs (traduzione dal napo-inglese:
Sono canzoni) di e con Vittorio Viviani fino a sabato 19 maggio
al Nuovo Teatro San Raffaele Sala Cilindro. Il consiglio dell’autore
è divertirsi a pensare e non pensare a divertirsi, in questi tempi di
sopravvivenzialismo. Un cantante-attore vestito di nero - Viviani
appunto - che rifà il verso a Ives Montand e un pianista con
pianoforte, illuminati da due occhi di bue - sono luci, non parti del
corpo - presenteranno famose “chansong” evergreen della musica
mondiale, come dire, rivisitate. Per cui in una commistione
anglo-napoletana My way di Frank Sinatra diventa Guaje mieje,
e in una commistione napo-francese A Paris diventa A Marì.
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